Fare acquisti con lo smartphone, l’intervista a Fabio Maglioni di modomodo
Fare acquisti con lo smartphone è ancora considerato pericoloso? Lo shopping online è ancora una chimera? Con modomodo piattaforma leader di riferimento in Italia nel mercato delle applicazioni mobile abbiamo voluto capire come l’Italia dell’e-commerce usa lo smartphone per fare shopping online. Abbiamo interpellato il founder di modomodo Fabio Maglioni che ai nostri quesiti ha dato una chiave molto ben definita.
Fare acquisti con lo smartphone
Si sta lavorando affinché lo smartphone possa essere del tutto autonomo nel settore dell’e-commerce oppure lo scopo è quello di utilizzarlo come mezzo da affiancare ad altri device già utilizzati per gli acquisti online (pc e tablet in questo caso)?
“E’ indubbio il ruolo dello smartphone come strumento privilegiato all’interno delle strategie multicanale messe in atto dai brand – afferma Fabio Maglioni – nel caso dell’e-commerce, la possibilità di acquistare da mobile con una user experience adeguata a questo mezzo, consente alle aziende di sfruttare il canale in modo strategico.
La predisposizione del consumatore a considerare lo smartphone uno strumento essenziale non solo nel processo di acquisto, ma anche in tutte le altre fasi ad esso finalizzate è stata confermata in occasione del Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2014 dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano; gli atti evidenziano come il 78% dei mobile surfer usi lo smartphone per almeno una tipologia di acquisto retail e in almeno una fase del processo di acquisto. Nello specifico, le fasi che interessano il coinvolgimento dello strumento sono sia quelle relative al reperimento di informazioni utili alla scelta (sia out of store che in store), sia quelle di acquisto in senso stretto, che quelle successive all’acquisto effettuato (assistenza clienti, valutazioni prodotto, tracciamento spedizioni).
Gli effetti di tutto questo? I dati comunicati da Netcomm e riferiti ai primi nove mesi dello scorso anno parlano di un incremento delle vendite da smartphone del 100% rispetto l’anno precedente, arrivando a superare gli 1,2 miliardi di euro. Altro dato incoraggiante è relativo al fatto che questa tipologia di acquirente sia il segmento preferito di ogni merchant, registrando importi e frequenza di acquisto più elevati rispetto alla media.
Indubbia d’altro canto la maturità strategica dell’approccio al Mobile degli stessi Brand, ormai consapevoli dell’importanza del canale anche nella costruzione del percorso che condurrà il consumatore verso la decisione finale e quindi l’acquisto. Da qui il ruolo elitario del mobile nelle strategie di relazione e di fidelizzazione.”
Cosa ne pensate del fatto che gli utenti tendono a considerare meno sicuro fare acquisti con lo smartphone. E’ una falsa convinzione oppure c’è una realtà di fondo?
“Riflettendo sui dati di vendite da smartphone prima citati si tratta semplicemente di una falsa convinzione. Il consumatore è ormai conscio di quelle che sono le meccaniche che caratterizzano i sistemi di pagamento, e quindi anche dei livelli di sicurezza che li caratterizzano. Quotidiamente si lavora al perfezionamento delle procedure e alla ricerca di tecnologie che rendano sempre più sicuro l’acquisto e che permettano di intervenire in tempo reale in caso di necessità”.
Pensate che l’evoluzione del mercato dei telefoni cellulari con display più grandi possa favorire la crescita del fare acquisti con lo smartphone?
“Display dalle dimensioni più ampie agevolano la scrittura (e quindi la compilazione di form) e facilitano la visualizzazione di alcune tipologie di contenuti (volantini, video, etc…); tutto ciò permette che il processo di scelta da parte del consumatore sia naturalmente percepito come “più comodo”, e che quindi porti in proporzione maggiore alla finalizzazione dell’acquisto.
Non a caso le aziende hanno risposto a questa esigenza creando per il mercato smartphone dalle dimensioni sempre più simili a quelle dei tablet, dando a vita ai phablet (si veda il caso dell’iPhone 6 Plus).A prescindere da quello che potrà essere o meno il successo di questa tipologia di device, gli ultimi studi in termini di user experience hanno come obiettivo quello di colmare il gap esistente in tal senso tra le differenti tipologie di schermi, in modo tale da garantire sempre e comunque elevati livelli di usabilità“.