Fallimento FTX: coinvolte insospettabili istituzioni finanziarie svizzere
Fallimento di FTX: importanti istituzioni svizzere coinvolte nell’elenco dei creditori
Il fallimento della piattaforma di trading di criptovalute FTX ha portato alla luce una serie di società e istituzioni governative svizzere coinvolte nella vicenda.
Gli avvocati di FTX hanno depositato l’elenco completo dei creditori al tribunale fallimentare statunitense del Delaware, documento di 115 pagine che elenca quasi 9,7 milioni di clienti di FTX, i cui fondi sono rimasti bloccati sul mercato.
Sorprese nel panorama finanziario svizzero
Il documento riserva diverse sorprese, specialmente riguardo il panorama finanziario svizzero. L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) figura nell’elenco dei creditori, così come l’Autorità dei mercati finanziari del Liechtenstein (FMA) e l’assicuratore Zurich.
Anche gli importanti studi legali Baer & Karrer, MLL Meyerlustenberger Lachenal Froriep e Lenz & Staehelin sono coinvolti nel fallimento di FTX.
La FINMA, da parte sua, ha dichiarato di non essere stata coinvolta nella compilazione della lista e di non essere in grado di spiegare il motivo della sua presenza nell’elenco, aggiungendo che FTX non ha mai ottenuto una licenza FINMA.
Società di criptovalute e Crypto Valley coinvolte
Tra le società elencate figurano anche quelle di criptovalute come Seba Bank e la filiale di settore della Deutsche Boerse, Crypto Finance.
Sorprende anche l’apparizione di Treuhand Suisse, società con sede a Berna, oltre ad altri nomi svizzeri come Andromeda Capital Advisors e Turicum.
La maggior parte dei creditori svizzeri proviene dal cantone di Zurigo, ma tra i nomi della Crypto Valley di Zugo spiccano Tezos, Xterio e Status Research & Development, che opera nel settore dei servizi informatici.
Big tech, media e istituzioni internazionali coinvolte
Oltre alle numerose aziende svizzere nella lista, anche grandi aziende tecnologiche globali come Apple, Netflix, Amazon, Meta, Google, Linkedin, Microsoft e Twitter sono figurati tra i creditori della scomparsa FTX.
Un’altra categoria molto frequente sono i media statunitensi, dato che nomi illustri come il New York Times, il Wall Street Journal e Coindesk sono tra quelli coinvolti. Inoltre, anche le autorità fiscali di diversi Stati americani e l’Internal Revenue Service (IRS) sono stati citati.