Su Facebook la visibilità diventa a pagamento, gravi critiche dagli utenti e dai media americani
Nella storia di Facebook, acquisire e mantenere la visibilità delle proprie pagine è stato quasi sempre un percorso lungo e difficile, ma con la giusta viralità dei messaggi si sono ottenuti sempre ottimi risultati.
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Per le imprese, il social network più frequentato del mondo rappresentava e rappresenta una finestra importante per entrare in contatto con numerose tipologie di clienti e per di più con una spesa nulla o irrisoria.
D’ora in poi tutto ciò diventerà un lontano ricordo.
Infatti, l’amministrazione ha diramato un comunicato intitolato ‘Generating business results on Facebook’, che chiarisce i nuovi termini per poter ottenere visibilità nel social.
Tutto è molto chiaro. Per ottenere gli spazi per il proprio marchio occorrerà investire adeguatamente in pubblicità.
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Il documento, commentato nel portale AdAge, sottolinea la volontà da parte degli amministratori di migliorare l’approccio delle persone con il network. Gli utenti cioè devono avere un approccio più naturale e sostanzioso nei confronti dei post di una pagina, in modo da aumentare la qualità dell’interazione.
Questo vuol dire che la relazione con i contenuti deve essere stimolata maggiormente sulla leva degli interessi specifici dell’utente. In altre parole i gestori delle pagine, per avere un riscontro in termini di pubblico, devono aumentare le spese pubblicitarie, al fine di aumentare i rendimenti dei post nel news feed.
Già nei mesi passati, i più attenti, avranno notato come il coinvolgimento dei fans stesse progressivamente diminuendo. Questa tendenza si poteva e si può riscontrare con chiarezza nelle pagine che hanno milioni di ‘Mi Piace’.
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Numerose agenzie pubblicitarie, tra cui la GroupM, hanno chiesto spiegazioni sulle ragioni di questo vero e proprio crollo di partecipazione.
Facebook si è giustificata motivando che le restrizioni erano dovute ai problemi di spam che affliggono il web e lo stesso social.
Inoltre, i dirigenti hanno respinto le accuse secondo le quali le modifiche all’algoritmo che controlla la viralità e la visibilità dei post avessero come intento quello di forzare le vendite di spazzi pubblicitari.
In realtà oggi Facebook mette le carte in tavola. Per rimanere in contatto con i propri fans non sarà più sufficiente curare costantemente il look della pagina. Pur rimanendo un elemento importante, la grafica rappresenta solo il punto di partenza che accoglierà i contenuti ed i messaggi.
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Per ottenere la reazione voluta a quelli più performanti e di maggiore interesse occorrerà aprire il portafogli per garantirne la massima diffusione. Se non si è disposti a pagare, si rischia di perdere fino al 38% di socializzazione dei propri contenuti.
Insomma, dopo averci abituato alla totale gratuità dei suoi servizi, Facebook ci presenta un conto che per molti può risultare più salato del previsto.
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