Evitare il costo delle penali sui contratti di telefonia fissa anche quando sono mascherate
L’informazione paga sempre, soprattutto in materia di contratti e telefonia: sapere che il costo della penale in caso di rescissione dal contratto col proprio operatore è stato abolito nel 2007 può aiutarci a difenderci quando il gestore Telecom, Tiscali, Vodafone o altro di turno prova ad applicarlo al nostro caso.
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Quando firmiamo un contratto con una compagnia attirati dalle sue offerte per il telefono fisso e poi ci accorgiamo di volerle cambiare e passare ad un altro operatore, dobbiamo fare attenzione alle cosiddette “penali mascherate”: nel contatto, infatti, le clausole sui costi eventuali in caso di rescissione del contratto sono malamente descritte e specificate e ogni compagnia arriva a far pagare ai clienti che abbandonano la propria compagnia fino a 100 euro.
Questa pratica va avanti ormai da molto tempo e i costi che i consumatori continuano a pagare sono proibitivi per una clausola che è stata eliminata legalmente già nel 2007: in teoria, quindi, le penali per la disattivazione di una linea non dovrebbero essere corrisposte.
L’associazione dei consumatori Altroconsumo sostiene da anni che gli operatori che continuano a chiedere questi contributi di disattivazione aggirano la legge e ostacolano la volontà dei consumatori di scegliere nel pieno di un mercato in libera concorrenza.
Altroconsumo quindi si è mossa fin da subito presentando più di sei ricorsi contro le grandi compagnie telefoniche presso l’Agcom, l’Autorità Garante. Cosa è successo dopo la denuncia dell’associazione?
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Stando ai dati raccolti dall’organismo di tutela dei consumatori, solo Telecom sembra aver abbassato il costo delle penali ma non l’ha abolito del tutto. Da 60,50 euro iniziali la compagnia è scesa a 34,90 euro (iva compresa), estendendo l’obbligo di pagamento a chiunque rescinda il contratto a prescindere dalla durata annuale o meno dello stesso.
Ai consumatori non resta che verificare con attenzione tutte queste clausole e soppesarle bene nella valutazione della reale convenienza della tariffa. Il risparmio non riguarda solo i consumi effettivi, ma anche eventuali costi extra.
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