Equity crowdfunding: partecipa all’HangOut!
Venerdì alle ore 13.00 partecipiamo ad una videoconferenza, trasmessa in streaming, e seguibile all’indirizzo che verrà qui pubblicato:
dove interverranno i massimi esperti italiani sul tema:
“Equity crowdfunding”, Modelli di sviluppo ed impatti economici, finanziari e sociali
Alessandro Lerro alessandro@lerro.it
Breve presentazione
Avvocato, esperto internazionale di nuove tecnologie, venture capital e crowdfunding, Consigliere Generale dell’Associazione Europea dell’Equity Crowdfunding, membro del World Forum of Crowdfunding Leaders e consigliere direttivo di AISCRIS Confindustria con delega per il settore del crowdfunding.
Titolo:
In che direzione va l’equity crowdfunding in Italia
Abstract:
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Ivana Pais ivana.pais@unicatt.it
Breve presentazione
Titolo:
Abstract:
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Paola Peretti paola.peretti@yahoo.com
Breve presentazione
Titolo:
Abstract:
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Alfonso Scarano, scaralfonso@gmail.com
Breve presentazione
Analista finanziario indipendente, Presidente AssoTAG – Associazione Italiana dei Periti e dei Consulenti Tecnici nominati dall’Autorità Giudiziaria,
Titolo:
La valutazione economica e finanziaria dei progetti di equity crowdfunding
Abstract:
Criteri di valutazione e di verifica, nonchè di comparabilità dei progetti di equity crowdfunding
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Antonino Galloni, antonino.galloni@inps.it
Breve presentazione
Economista postkeynesiano, è stato funzionario al Ministero del Bilancio, direttore generale al ministero del lavoro ed attualmente sindaco effettivo dell’INPS.
E’ stato tra quelli che, sotto la guida di Federico Caffè hanno cercato di opporsi al divorzio tra Tesoro e banca d’Italia nel 1982; ha cercato di contrastare la precarizzazione nel corso degli anni ’90, è autore di numerosissimi libri ed articoli.
Ha insegnato in varie Università in Italia ed all’estero
Titolo:
L’equity crowdfunding nel contesto di capitale, banche e spesa pubblica
Abstract:
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Utile per stanare il risparmio che, keynesianamente, è causa della disoccupazione
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Dannoso sul fronte della soluzione che sono la spesa pubblica qualificata (con creazione di moneta) ed il credito ordinario (creazione di)
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Neutro/concorrente con la spesa pubblica ordinaria ove non distorsivo di ciò che dev’essere pubblico e non privato
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Complementare alla spesa pubblica in occasione di grandi disastri od emergenze vere di qualsiasi tipo.
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Chiara Candelise chiara@ecomill.it
Breve presentazione
Economista e fondatrice di Ecomill, piattaforma di equity crowdfunding
Titolo: L’equity crowdfunding nel settore energetico e ambientale
Abstract:
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Martina Pennisi martina.pennisi@gmail.com
Breve presentazione: Giornalista, collaboratrice del Corriere della Sera e di Wired Italia e coordinatrice della testata SmartMoney
Titolo: L’equity crowdfunding e la ricerca della crowd
Abstract: L’Italia, a differenza di quanto accaduto per il crowdfunding reward based, ha la possibilità di diventare un punto di riferimento per l’equity. Quanto accaduto durante il primo anno dall’approvazione del regolamento Consob evidenzia però la necessità di coinvolgere maggiormente l’utenza di massa. Senza crowd non si può parlare di crowdfunding.
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Aurelio Lonardo alonardo@ellefinance.com
Breve presentazione:
analista finanziario e consulenza aziendale in finanzia e strategia d’impresa
Titolo:
Strumenti finanziari di equity crowdfunding
Abstract:
Gli strumenti di capitale di rischio offerti in operazione di equity crowdfunding possono essere molto diversi in termini di profilo di rischio per l’investitore. Entrano in gioco molte variabili tra cui la tipologia generale dello strumento offerto e le clausole del contratto di sottoscrizione. Ogni operazione è quindi “bespoke”. In Germania, ad esempio, l’investimento in equity crowdfunding prende la forma di “subordinated profit-participating loan” altrove invece abbiamo l’offerta di più classi di azioni (ie. privilegiate) per una stessa operazione.
Questo implica che alla difficoltà di valutare una start-up (progetto) si aggiunge quella non secondaria di poter/dover valutare uno strumento spesso “strutturato” sotto diversi profili (rischio, rendimento atteso, liquidità, opzioni contrattuali di tag/drag along, ecc.). Questi aspetti sarebbero, forse, secondari in un mercato istituzionale/professionale ma possono creare non pochi problemi in quello retail/crowd.
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Ludovico Maria Capuano lcapuano@notariato.it
Breve presentazione
Notaio in Napoli, Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Notai, cura sul blog techeconomy la Vision Postilla Digitale che tratta, tra l’altro, di economia digitale, startup, equity crowdfunding e notariato
Titolo:
Le opportunità offerte dalle deroghe al diritto societario per le startup
Abstract:
Un analisi dei vantaggi (e degli svantaggi) tecnici offerti dalla scelta di creare una società che si finanzia tramite equity crowdfunding – prospettive per delle modifiche
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Armando Pugno apu62@libero.it
Breve presentazione
Finanza strutturata di impresa
Titolo:
Questioni di governance di impresa
Abstract:
Come le questioni di governance di impresa impattano sullo sviluppo di un progetto finanziato anche in equity crowdfunding
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Mauro Lattuada mlattuada@gmail.com
Breve presentazione
Consulente IT e soluzioni di piattaforma web
Titolo:
Product placement
Abstract:
Architetture e strategie per le piattaforme di crowdfunding
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Nicola Benini nicolabenini@ifaconsulting.eu
Breve presentazione
Titolo:
Abstract:
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Emanuele Parisi emanuelemarioparisi@gmail.com
Breve presentazione
Laureato in Giurisprudenza, esperienza nel Risk e Analisi Finanziaria presso primario istutito Bancario internazionale, Candidato PhD Università IULM Milano, CEO della piattaforma di Equity Crowdfunding Smarthub.eu e Coordinatore dell’incubatore di Startup IULM.
Titolo: Una straordinaria opportunità. Mancata.
Abstract:
PREAMBOLO: Una normativa straordinaria e comprensiva, un’opportunità eccezionale per sopperire al credit crunch, offrire ai giovani possibilità di occupazione e airisparmiatori alternative valide a tradizionali servizi d’investimento sperimentando impact-investing. Un’opportunità globalmente riconosciuta per la sua validità nella creazione di uno stato job-enabler VS job provider. Un modello efficace, comprensivo di straordinarie agevolazioni fiscali per chi investe e chi raccoglie che si sta dimsotrando ottimo almeno per i club-deals.
Ma un’opportunità mancata ancora una volta a causa della burocrazia.
MOTIVAZIONI: Le startup “innovative” incontrano difficoltà sin dalla costituzione, fra cui costi, tempi e certificazioni camerali. Gli investitori incontrano difficoltà subito dopo: limiti all’investimento eccessivamente bassi, metodi di pagamento unidirezionali nell’epoca della multicanalità, mancanza di rete e uniformità infra-bancario. Gli stessi istituti bancari, pur con determinata volontà di contribuire positivamente, affrontano innumerevoli difficoltà: gestione manuale delle transazioni, profilature MiFid impossibili da verificare e quindi maggiormente rischiose, per cifre perlatro assai basse; infine le sottoscrizioni, che nell’era di internet e della multicanalità e dei pagamenti in NFC si scontrano ancora con il bonifico bancario e con soglie tranchant di 499,99 euro per il retail o 4.999,99 euro per gli istituzionali.
IPOTESI:
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Allargamento del perimetro alle PMI. In fase congiunturale, non c’è PMI che non sia in re-ipsa innovativa, dovendo costantemente rivedere il proprio modello di business e organizzativo per non soccombere.
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Gestione flessibile dei pagamenti: Carte di Credito, di Debito, Ricaricabili, PayPal, MangoPay e altri clearer: il bonifico bancario almeno per il retail è eccessivamente oneroso e problematico, in un paese dove la multicanalità e l’e-banking progressivamente sostituisce i metodi tradizionali.
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Rating uniforme interbancario per gli investimenti in ECF: in assenza di rating uniformi per investimenti della medesima categoria, le banche necessitano di profilature ad hoc per ciascun investitore.
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innalzamento delle soglie minime: per non cadere nel tranello del club deal, un sistema di Crowdfunning deve contemplare soglie più alte, ad esempio 5.000 (compreso, e non 4.999,99 euro per il retail. In alternativa, autocertificazioni pre-mifid che non impongano l’apertura di conti correnti specifici presso la banca ove è aperto il conto indisponibile ogniqualvolta si voglia investire in ECF.
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Mercato secondario: prevedere e intervenire con lungimiranza nella fase di DC: dopo-crowdfudning. Cosa accadrà alle quote di partecipazione faticosamente sottoscritte nel medio termine?