Drone on the beauty: il futuro e’ nei droni
Drone on the Beauty e’ uno dei progetti di #fastup presenti su Eppela che ci piace molto.
Non solo perché ci piace volare, ma perché i droni sono il futuro, non solo nelle applicazioni turistiche avvincenti raccontate da Iris nel video, ma per tantissime altre applicazioni che vanno dal soccorso, all’anti incendio, alla sicurezza. Quanto più si svilupperà questo “nuovo” mercato di professionisti quanto più i droni saranno utilizzati nel nostro vivere quotidiano.
Per parlare di casi di impiego, ad esempio, da parte delle forze dell’ordine famosa l’operazione della municipale di Torino, così come molti sanno che anche quella di Milano ne ha a disposizione due (anche se nessuno, ne il comune ne atm, ha mai capito perché gli ha acquistati e a cosa dovrebbero servire). La Polizia di Stato ha iniziato una sperimentazione gratuita sponsorizzata da flytop per l’utilizzo operativo dei droni aereo, mentre la Guarda di Finanza riesce già ad utilizzarli per scoprire le piantagioni di marjuana grazie al software di riconoscimento immagini, ed i Carabinieri li utilizzano per il monitoraggio degli abusi edilizi. Passando alle forze armate la nostra Marina Militare se ne avvale per la lotta alla pirateria, il nostro esercito è invece dotato di Droni Male (che non approfondiamo) così come la nostra Aereonautica si è dotata dei nuovi predator. Per fortuna, anche e soprattutto grazie a loro, questi mezzi vengono sempre più spesso utilizzati nell’ambito civile. Dal mare alla montagna, dagli usi per diverti mento ai Sindaci che gli vogliono sequestrare, se ne parla spessissimo ormai.
Si, perché la applicazione originale, un po’ come il nostro GPS a cui siamo tutti oggi abituati, deriva direttamente dalla espansione e dalla sviluppo della medesima tecnologia in ambito militare. Come spesso avviene, maggiore è l’utilizzo e la ricerca e sviluppo che la’ambito militare propone, maggiore è la probabilità che la medesima tecnologia arrivi poi al mercato consumer, diventando “la novità del momento”:
Già al giorno d’oggi i droni vengono regolarmente impiegati dalle forze dell’ordine per la vigilanza a distanza, l’utilizzo di telecamere e microfoni professionali permette di vedere senza essere visti. Grazie alla adozione di telecamere con rilevamento di calore, e sensoristiche di rilevamento di ogni tipo (dalla qualità dell’aria alla presenza di sostanze tossiche o radio attività) si può anche vedere e controllare arre in cui non potremmo andare e valutarne i rischi, e grazie all’utilizzo di sistemi GPS e controllo satellitare possono essere pilotati da centinaia di chilometri di distanza, oppure viaggiare in totale autonomia senza la necessità di un pilota ma con il solo controllo di stato ed eventuale intervento per emergenze.
Noi, come Green Geek, abbiamo tempo fa partecipato ad un tavolo di confronto sull’utilizzo dei droni nel campo della prevenzione incendi, come valore aggiunto ad un progetto di digitalizzazione ed organizzazione delle reti wifi all’interno del parco stesso: l’adozione di mezzi dotati di GPS e di parametri di volo pre impostati ne permette il sorvolo automatico di zone a rischio difficilmente monitorabili con zero rischio per il personale, e la sensoristica di bordo è in grado di supplire all’occhio umano per l’individuazione di incendi e di pericoli monitorabili da sensore. L’idea era troppo avanti, due anni fa per il mercato, e ci si fermò alle intenzioni.
Questo denota che le possibili applicazioni sono così infinite: grazie alla possibilità di vedere in diretta le immagini e possibile ispezionare una zona terremotata alla ricerca di “corpi ancora caldi” a pochi minuti dall’evento indirizzando e velocizzando di molto i soccorsi, è possibile recapitare viveri o medicinali ad un alpinista scivolato in un crepaccio i attesa dell’arrivo dei soccorsi, è possibile identificare da lontano uno sciatore che si è perso o che è stato travolto da una valanga senza togliere una squadra di elicotteristi dal soccorso operativo.
Esistono poi svariate, quasi infinite, applicazioni in altri campi, per primi quelli connessi al rilevamento, anche cartografico 3d, con la mappatura del Cervino,
Insomma, ci piace il progetto non solo perché come Ecoturismonline risponderemo (sostenendolo) in attesa di ricevere ed utilizzare i loro video, ma ci piace anche perché ci piace sempre essere tra i primi a sperimentare e giocare con le tecnologie che un domani diventeranno uno standard.
Anche se, per dirla tutta in Italia siamo ancora indietro: come evidenziano molte testate la alta diffusione ed il mercato indiscriminato hanno fatto si che vi fosse una diffusione così ampia da richiedere una normativa. In realtà la normativa la stanno ancora scrivendo, nel frattempo l’Enac il 30 Aprile ha reso obbligatoria la patente, ed è diventata obbligatoria l’assicurazione per farli volare, oltre ad essere necessaria l’autorizzazione al volo da loro rilasciata. Insomma, per ora è intervenuta solo la burocrazia.
Comunque, da tecnici, ci sarà da sbizzarrirsi: i programmatori sono già al lavoro per creare e configurare software per l’assistenza all’atterraggio di emergenza dei mezzi, tecnici solo al lavoro per inserire e standardizzare sistemi di paracadute del drone onde prevenire il problema (più frequente di quanto pensiate) di quelli a cui si scaricano improvvisamente le batterie, e così via. In Italia siamo tra quelli più all’avanguardia, e anche questo è un buon segno.
Come dicevamo la sperimentazione e i campi sono infiniti: per citare qualche esempio divertente c’è on line un lungo dibattito sul fatto che sia o meno vero che Amazon consegnerà i pacchi tramite i droni (cosa che a noi pare difficile), più realistico (anche visto il normale costo di consegna, chi ha lavorato nell’emergenza sa che costano tantissimo le consegne urgenti di farmaci) quello proposto a Frisco con la consegna farmaci in emergenza, in Germania una no profit lo utilizza per l’invio dei defribillatori sul campo operativo in caso di necessità. E sempre per parlare di casi interessanti e crowdfunding, c’è chi su kickstarter vuole produrre il dispositivo per essere avvertito della presenza di droni.
Si, perché il drone è anche spesso criticato per motivi che la guerra a Gaza di questi giorni ci porta prepotentemente davanti: gli usi militari tattici obbligano i civili a vivere sottoterra, nascosti come topi, e conseguentemente i bombardamenti che vengono messi in atto sono ancora più potenti, per scendere nelle viscere della terra. Ecco, non è questa l’applicazione che vogliamo, per i droni, speriamo solo che la sua presenza sui campi di guerra serva sempre di più a portare la pace, dare sicurezza, fare prevenzione e rendere le città sempre più fruibili e controllate. Perché a noi non darebbe fastidio sapere che c’è un drone che ci controlla,, significherebbe che in caso cercassero di rapinarci qualcuno correrebbe in nostro soccorso, motivo in più per apprezzarli parecchio.
E ci piace pensare che se il progetto sarà finanziato sarà un ulteriore passo verso lo sviluppo e l’utilizzo di una tecnologia applicativa che riteniamo innovativa, e tanto ci basta per dire che merita il supporto di tutti. Noi, nel frattempo, ci siamo comprati un piccolo drone dotato di telecamera (senza la visione live, ovviamente) per imparare, in piccolo, a volare.