DeepSeek: la superstar dell’IA a rischio come TikTok? L’Italia ha già imposto il divieto.
DeepSeek e il panico del mercato
Negli ultimi giorni di gennaio, DeepSeek ha generato un’ondata di panico nel mercato azionario, con ripercussioni significative su vari miliardari e aziende. In men che non si dica, nomi illustri come Larry Ellison, co-fondatore di Oracle, e Jensen Huang, CEO di Nvidia, hanno visto diminuzioni drastiche del loro patrimonio netto: rispettivamente quasi 28 miliardi di dollari e 21 miliardi di dollari.
La situazione ha avuto un impatto immediato sugli indici di riferimento: il S&P 500 ha chiuso in calo dell’1,5% il 27 gennaio, mentre il Nasdaq ha perso il 3,4%, registrando uno dei peggiori giorni degli ultimi due anni. Nvidia ha sperimentato una flessione drammatica del 17%, segnando una perdita di 589 miliardi di dollari in valore, il più grande calo mai registrato da una società pubblica in un solo giorno. Anche le azioni di Broadcom e TSMC hanno subito un detrimento, rispettivamente del 17% e del 13%.
DeepSeek, descritto come l’ultimo disruptive player cinese nel campo dell’intelligenza artificiale, ha attirato l’attenzione non solo per la sua sorprendente popolarità negli Stati Uniti, dove si è guadagnato il primo posto nell’App Store, ma anche per le sue accuse di competitività allettante rispetto ai prodotti occidentali. Molti esperti si stanno interrogando sul perché le aziende occidentali continuino a investire somme considerevoli nelle loro tecnologie AI, quando esistono alternative più accessibili e funzionali, come DeepSeek.
Il divieto in Italia e le preoccupazioni sulla privacy
In un contesto di crescente allerta per quanto riguarda la privacy e la protezione dei dati, l’Italia ha preso una posizione ferma riguardo a DeepSeek. L’autorità per la protezione dei dati italiana ha imposto un divieto immediato all’applicazione cinese, citando preoccupazioni significative legate alla trasparenza nella gestione dei dati personali. Questo provvedimento è scaturito dall’assenza di risposte adeguate da parte delle aziende cinesi responsabili di DeepSeek, in merito a come vengono raccolti, elaborati e conservati i dati degli utenti.
La decisione dell’Autorità si è concretizzata con la rimozione dell’app dai principali store, Apple e Google, in Italia. Le richieste di chiarimenti avanzate sulla fonte e sull’uso dei dati hanno evidenziato l’inadeguatezza delle spiegazioni ricevute, ritenute “totalmente insufficienti”. Questa azione non è solo una mossa reattiva, ma rappresenta un impegno da parte del governo italiano per tutelare i diritti dei propri cittadini, inclusa la loro privacy digitale.
In particolare, l’autorità ha espressamente richiesto informazioni riguardanti la possibile memorizzazione di dati in Cina, insospettendo ulteriormente le autorità europee rispetto alle conseguenze potenziali che l’uso di un’AI non trasparente potrebbe comportare per la sicurezza dei dati sensibili.
Questo divieto segue una tendenza più ampia in Europa, dove diverse nazioni stanno adottando misure analoghe nei confronti di piattaforme riconducibili a paesi con normative più lassiste in materia di privacy. È evidente che il discorso sulla protezione dei dati personali continuerà a essere un argomento cruciale mentre le tecnologie emergenti, come DeepSeek, si insinuano nel tessuto sociale ed economico della nostra quotidianità.
Il futuro di DeepSeek: un possibile parallelismo con TikTok
Le aspettative attorno al futuro di DeepSeek sono complesse e dipendono da variabili economiche, normative e di mercato. Analogamente a TikTok, la cui crescita esplosiva ha sollevato allo stesso tempo entusiasmo e preoccupazioni, DeepSeek si trova in una situazione simile. La capacità della piattaforma di attrarre utenti e generare entrate solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del suo modello operativo, specialmente in contesti giuridici severi.
Il viaggio di TikTok evidenzia come l’adozione globale di un’applicazione possa innescare ripercussioni politiche e legali. La reazione dell’Italia, che ha già imposto un divieto sul suo utilizzo, potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per altre nazioni, specialmente quelle in Europa che sono già vigili riguardo alla sicurezza dei dati e alla protezione della privacy.
Un elemento chiave che accomuna DeepSeek a TikTok è la questione della fiducia degli utenti. TikTok ha affrontato critiche e preoccupazioni riguardanti la raccolta e l’utilizzo dei dati, e ora DeepSeek si trova ad affrontare sfide simili in merito alla trasparenza e all’affidabilità. Le ripercussioni di un eventuale divieto su scala globale potrebbero limitare la crescita di DeepSeek, portandola a un destino simile a quello di TikTok, che ancora oggi naviga un complesso panorama di regolamentazioni mercatistiche.
Non è allora sorprendente che i legislatori e i funzionari di sicurezza globale stiano monitorando la situazione con attenzione, valutando l’impatto che un’AI popolare e potenzialmente poco controllata possa avere sulle normative sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. La lezione appresa da TikTok potrebbe fungere da guida per apportare modifiche normative necessarie e tutelare gli interessi degli utenti.
Proprio come TikTok, il futuro di DeepSeek sembra incerto e dipenderà da come l’azienda affronterà le preoccupazioni dei dati a livello globale. Saranno cruciali trasparenza e comunicazione, non solo per conquistare la fiducia degli utenti, ma anche per navigare in un contesto normativo in evoluzione, dove il rigore delle leggi potrebbe cambiare rapidamente in risposta a timori di natura geopolitica.