Lotta alla pirateria nel calcio
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha recentemente discusso della lotta alla pirateria nel calcio, un problema che continua a minacciare l’ecosistema del football italiano. Il fenomeno del “pezzotto”, che consente l’accesso illegale a eventi sportivi tramite decoder e software, sta causando danni significativi, aggravando la difficoltà di accesso alle risorse provenienti dai diritti televisivi. Nel corso della sua intervista, De Siervo ha delineato la situazione attuale, evidenziando l’importanza di contrastare questo fenomeno per garantire la sostenibilità del campionato.
“L’eterna battaglia tra guardie e ladri vive di mosse e contromosse”, ha dichiarato De Siervo, rilevando che le attività legali non devono temere chi agisce nell’illegalità. Ha sottolineato che le piattaforme digitali e i motori di ricerca devono intensificare i loro sforzi per evitare che siano facilmente reperibili indirizzi per la trasmissione non autorizzata delle partite. In questo contesto, uno strumento chiave si rivela essere la piattaforma Piracy Shield, sviluppata per tracciare gli utenti che accedono ai contenuti in modo illegale. Questa tecnologia permette di identificare i colpevoli e di avviare sanzioni adeguate.
La collaborazione delle aziende di telecomunicazione è fondamentale nell’affrontare questa problematica. “Le Telco stanno finalmente collaborando al funzionamento della piattaforma Piracy Shield che l’AGCom sta gestendo con equilibrio e fermezza”, ha spiegato De Siervo. Ciò ha reso possibile l’individuazione di centri non autorizzati attraverso i quali il segnale viene distribuito illegalmente. In futuro, sarà necessario anche bloccare l’uso di VPN e tracciarne i pagamenti per interrompere ulteriormente la filiera della pirateria.
Tuttavia, non mancano le critiche da parte degli operatori delle telecomunicazioni riguardo al Decreto legge Omnibus, che impone sanzioni più severe per i rappresentanti legali delle Telco in caso di mancata segnalazione di attività illecite. I CEO delle principali compagnie chiedono modifiche, sostenendo che un approccio punitivo possa risultare eccessivo.
De Siervo resta ottimista. Crede che l’impegno per combattere la pirateria possa incentivare una conversione degli utenti illegali verso abbonamenti legali. L’implementazione di politiche di revenue sharing con DAZN mira a incrementare i ricavi attraverso gli abbonamenti, contribuendo così a mitigare l’effetto della pirateria sull’industria calcistica italiana.
Gestione del prodotto Serie A
Nel recente colloquio, Luigi De Siervo ha esaminato come il “prodotto” Serie A venga gestito a livello televisivo, facendo luce sulle sfide legate alla valorizzazione del campionato e alla competizione nel mercato dei diritti TV. La digitalizzazione e gli investimenti infrastrutturali hanno rapprentato un passo fondamentale per il calcio italiano, permettendo di colmare il ritardo che finora ha compromesso il potenziale del campionato. Recentemente, l’Italia ha effettuato significativi miglioramenti, contribuendo a garantire streaming e visione fluida delle partite in diretta, un aspetto fondamentale per attrarre e mantenere gli spettatori.
De Siervo ha espresso l’urgenza di vedere una crescita degli investimenti da parte dei broadcaster, affinché si possa rendere il prodotto Serie A più attraente per gli appassionati. L’innovazione tecnologica è stata già intrapresa, come dimostra la creazione della Radio TV Serie A in collaborazione con RDS, che offre 18 ore di contenuti al giorno tra radio e televisione. Questo rappresenta un’opportunità per affinare l’immagine del calcio italiano e per fortificare il legame con i tifosi, sfruttando ogni piattaforma disponibile per dare visibilità al campionato.
Inoltre, l’inserimento di tecnologie avanzate nelle trasmissioni delle partite, come le riprese in Super HD e i replay in super slow motion, pone le basi per un’esperienza di visione coinvolgente. La sperimentazione di nuove grafiche e layout migliora l’appeal visivo e informativo delle partite, contribuendo a posizionare la Serie A in linea con altri campionati europei di maggiore successo come la Premier League.
Il dirigente della Lega Serie A ha sottolineato anche l’importanza di un marketing strategico e mirato, capace di attrarre un pubblico più ampio e diversificato. Un miglioramento dell’offerta non è solo tecnico, ma richiede una riflessione continua sui modi in cui il campionato si presenta al suo pubblico. L’obiettivo è rendere il calcio italiano non solo una competizione sportiva, ma un vero e proprio evento di intrattenimento capace di coinvolgere famiglie, giovani e investitori.
De Siervo ha concluso questa parte del dialogo evidenziando come, privando di dubbio l’influenza negativa delle problematiche legate alla pirateria e alla violenza negli stadi, il calcio possa finalmente concentrarsi su una crescita sostenibile e su un’attrattiva senza precedenti. Solo attraverso un approccio sinergico con i broadcaster e una continua innovazione si potrà realizzare il potenziale complessivo della Serie A, garantendo un futuro radioso agli appassionati e ai club.
Sicurezza negli stadi e infiltrazioni malavitose
Il tema della sicurezza negli stadi italiani è emerso con urgenza durante l’intervista a Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, il quale ha affrontato il problema delle infiltrazioni malavitose nelle curve. Recenti inchieste che hanno coinvolto club storici come Inter e Milan hanno rivelato come frange di ultras siano collegate a comportamenti illegali, un fenomeno che ha reso gli stadi luoghi forieri di attività criminali. De Siervo ha commentato che le società sportive, da sole, si trovano a fronteggiare una situazione complessa e problematica, spesso senza il sostegno necessario.
Durante la conversazione, De Siervo ha preferito non esprimere giudizi affrettati, ma ha riconosciuto che le indagini attualmente in corso pongono in evidenza una questione di lunga data: la presenza della criminalità organizzata nell’ambito delle tifoserie. “Gli stadi sono diventati una ‘terra di nessuno'”, ha affermato, sottolineando che è arrivato il momento di affrontare questa problematica in modo serio e strutturato. Le società sportiva hanno già affrontato costi da capogiro per garantire la sicurezza, ma è evidente che occorre un intervento più deciso e coordinato.
Una delle proposte avanzate da De Siervo è stata l’implementazione di sistemi di riconoscimento facciale ai varchi di ingresso degli stadi. Questa tecnologia servirà a identificare rapidamente i responsabili di violenze o comportamenti discriminatori, creando un ambiente più sicuro per il pubblico. “Entro un anno dall’inizio dei lavori, tutti gli stadi di Serie A dovrebbero essere attrezzati per questa funzione”, ha dichiarato, rivelando un progetto già ben definito e pronto per la realizzazione. L’obiettivo è chiaro: proteggere le famiglie e la parte sana della tifoseria, escludendo dalle curve i soggetti legati a violenza o criminalità.
De Siervo ha evidenziato come l’introduzione di tali tecnologie avanzate possa contribuire a modernizzare radicalmente gli stadi italiani, liberandoli dalle infiltrazioni malavitose. “Dobbiamo disporre di strumenti innovativi per allontanare i violenti senza penalizzare l’intero pubblico”, ha aggiunto, richiamando alla mente riforme simili a quelle adottate nel Regno Unito negli anni ’80, durante la presidenza di Margaret Thatcher. La questione della sicurezza, secondo De Siervo, non deve essere affrontata solo con misure repressive, ma attraverso un’azione coordinata tra governo, forze dell’ordine e leghe calcistiche.
Il dirigente ha accolto favorevolmente iniziative governative come l’inasprimento delle leggi contro la violenza negli stadi, evidenziando la necessità di misure preventive e reattive più efficaci. “Oggi possiamo utilizzare la tecnologia per tenere sotto controllo ciò che accade all’interno degli impianti sportivi”, ha affermato, evidenziando l’urgenza di risolvere un problema che affligge il calcio italiano da troppo tempo. Le società sportive, intanto, si stanno costituendo parte civile in numerosi casi legali contro i tifosi violenti, manifestando chiaramente la loro volontà di distanziarsi da chi ha stravolto il significato dell’essere tifosi.
Concludendo, De Siervo rimarca che il tifo organizzato di per sé non deve essere considerato un problema, ma piuttosto l’azione di pochi gruppi dissociati da quella che è la vera essenza dello sport e del tifo. La speranza ora è che le recenti indagini rappresentino un cambiamento significativo, permettendo di trasformare gli stadi in luoghi di incontro e divertimento, piuttosto che in focolai di violenza e illegalità.
Riconoscimento facciale come strumento di sicurezza
Nel contesto della crescente preoccupazione per la sicurezza negli stadi italiani, Luigi De Siervo ha proposto un’importante innovazione: l’implementazione del riconoscimento facciale presso i varchi d’ingresso degli impianti sportivi. Questa tecnologia avanzata si propone di fornire una risposta tempestiva e efficace ai comportamenti violenti e discriminatori che hanno caratterizzato, in alcuni casi, l’esperienza del calcio in Italia. “Entro un anno dall’inizio dei lavori, tutti gli stadi di Serie A saranno pronti per l’implementazione di questa tecnologia,” ha dichiarato con convinzione il dirigente, tracciando una timeline precisa per l’attuazione del progetto.
De Siervo ha evidenziato come il riconoscimento facciale possa rappresentare uno strumento cruciale per garantire la sicurezza e il benessere degli spettatori, in particolare delle famiglie e dei tifosi rispettosi delle regole. Questa innovazione non si limiterà a identificare individui colpevoli di atti violenti, ma avrà anche l’obiettivo di prevenire la ri-entrata di soggetti riconosciuti come problematici dagli organi competenti. “Saremo in grado di impedire ai soggetti criminali di tornare negli stadi,” ha affermato, insistendo sull’importanza di un ambiente protetto e familiare per tutti coloro che desiderano godere delle partite in sicurezza.
La proposta di De Siervo si inserisce in un cammino di modernizzazione della gestione della sicurezza negli stadi, che purtroppo sono stati spesso descritti come spazi di illegalità e violenza. Riconoscere l’importanza di strumenti innovativi, annota De Siervo, significa passare da un’ottica puramente reattiva a una più proattiva, capace di affrontare e risolvere i problemi prima che si manifestino in modo violento. La tecnologia dovrà così servire per escludere elementi violenti in maniera chirurgica, evitando di penalizzare l’intero pubblico.
Il dirigente della Lega Serie A ha fatto riferimento a modelli di riferimento, come quello inglese, dove dopo eventi criticai si è proceduto con riforme significative per gestire la sicurezza negli stadi: “Abbiamo bisogno di strumenti innovativi per espellere i violenti,” ha sfidato De Siervo, sostenendo l’urgenza di misure concrete e strutturate. Questa visione richiede un sostegno non solo dai club, ma anche dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine, creando un fronte unito contro la violenza.
Inoltre, l’approccio del riconoscimento facciale si integra bene con altre iniziative del governo, come le recenti modifiche legislative che hanno inasprito le sanzioni per reati sportivi. De Siervo ha accolto favorevolmente queste misure, pur sottolineando l’importanza di un’azione coordinata tra i vari attori coinvolti nel sistema calcistico. Conosciamo già le tragiche conseguenze di una gestione inadeguata della sicurezza; ora è tempo di agire con determinazione e innovazione per garantire a tutti i tifosi la possibilità di vivere il calcio in un ambiente sicuro e accogliente.
Il riconoscimento facciale, quindi, non è solo un intervento tecnologico, ma può diventare un simbolo di un calcio che vogliamo migliore, dove le famiglie possano tornare a frequentare gli stadi senza timori. La speranza è che le nuove tecnologie e approcci proattivi possano davvero trasformare il volto del calcio italiano e integri le migliori pratiche internazionali, riportando l’attenzione sullo sport per ciò che rappresenta: passione e divertimento.
Collaborazione tra istituzioni e club per il calcio italiano
Durante l’intervista, Luigi De Siervo ha enfatizzato l’importanza della sinergia tra le istituzioni sportive e i club di calcio per affrontare le problematiche attuali del calcio italiano. La necessità di unire le forze è mai stata così evidente di fronte alle sfide della pirateria audio-visiva, delle infiltrazioni malavitose e della crescente domanda di sicurezza negli stadi. Tale cooperazione si presenta come un passo cruciale nel garantire un ambiente sano e prospero per tutte le parti coinvolte, dai tifosi ai giocatori, fino agli sponsor e ai broadcaster.
Un aspetto chiave nella lotta contro la pirateria è il rafforzamento della collaborazione con le piattaforme di telecomunicazione e i broadcaster. De Siervo ha sottolineato come la concertazione tra la Lega Serie A e questi attori sia fondamentale per sviluppare strategie efficaci contro l’accesso illegale ai contenuti sportivi. “La sinergia con le Telco è essenziale per il successo della nostra piattaforma Piracy Shield, che punta a proteggere l’integrità economica del calcio italiano,” ha dichiarato. Solo grazie a un’alleanza strategica sarà possibile garantire un accesso legittimo ai contenuti e una giusta ripartizione delle entrate derivanti dai diritti televisivi.
La problematica della violenza negli stadi ha ulteriormente evidenziato la necessità di un approccio collettivo. De Siervo ha invitato le autorità governative e le forze dell’ordine a unirsi nella lotta contro le frange criminali infiltrate nel tifo organizzato: “La responsabilità non può gravare solo sui club. È un problema che deve essere affrontato insieme.” L’implementazione di tecnologie avanzate come il riconoscimento facciale richiede supporto non solo da parte dei club, ma anche un coordinamento efficace con le istituzioni pubbliche per garantire che le misure adottate siano praticabili e rispettose dei diritti dei tifosi.
In questo contesto, De Siervo ha apprezzato le recenti iniziative legislative che puntano a inasprire le sanzioni contro comportamenti violenti negli stadi. Tuttavia, ha avvertito che tali misure debbano essere affiancate da un piano d’azione condiviso. “Servono interventi preventivi più che reattivi, e ciò richiede sforzi congiunti,” ha affermato, evidenziando che solo attraverso un approccio integrato si potrà ripristinare la fiducia degli spettatori nella sicurezza degli eventi sportivi.
Da ultimo, De Siervo ha ribadito l’importanza di costruire un’immagine del calcio italiano che rappresenti i valori di positività e inclusività, favorendo una cultura di tifo sano e responsabilizzando i club nel loro ruolo di ambasciatori di questo messaggio. “Dobbiamo essere uniti non solo nel combattere i problemi, ma anche nel promuovere tutto ciò che di buono il calcio rappresenta,” ha concluso. Questo richiamo all’unità sottolinea che il futuro del calcio italiano dipende dalla collaborazione proattiva tra club, istituzioni, media e pubblico.