Artid lancia il servizio dinanzi alla comunità finanziaria milanese in un prestigioso evento al museo del 900
Artid lancia il proprio servizio dinanzi alla comunità finanziaria milanese in un prestigioso evento al museo del 900 raccogliendo oltre 70 esponenti di spicco del mondo finanziario ed artistico milanese.
ArtID utilizza la Blockchain in simbiosi con altre tecnologie, come l’Intelligenza Artificiale e le immagini ad alta definizione, per creare una certificazione digitale al servizio del mondo dell’arte ma anche utilizzabile anche in altri contesti come ad esempio il mondo del lusso, della moda e dell’automobilismo classico e delle auto d’epoca
Non ci sono dubbi sul fatto che la tecnologia Blockchain sta già avendo un forte impatto su tutti i settori economici dove rappresenta un punto di svolta non più procrastinabile.
Un esempio di un progetto virtuoso e concreto è ArtID che rappresenta la chiara modalità di perfetto utilizzo della Blockchain, mettendo in evidenza la prima grande caratteristica della tecnologia che è quella di firmare contenuti che non potranno più successivamente essere modificati.
Non solo Blockchain
Tutte le informazioni relative ad un’opera d’arte, alla sua identità, i dati relativi alla provenance e tutta la documentazione inerente vengono firmati su Blockchain in un unico record digitale permanente.
Sarà sicuramente superiore alla rivoluzione di Internet in quanto modificherà radicalmente la fruizione degli asset finanziari per come li conosciamo ora ed inciderà profondamente nella gestione della proprietà certificandone in maniera assoluta l’identità e l’autenticità.
Dalla sua applicazione più popolare, le criptovalute ed i token, alla possibilità di tracciare i processi produttivi e alla certificazione delle informazioni la Blockchain è ormai una rivoluzione inarrestabile.
Certificazione digitale dell’arte.
Purtroppo però sull’onda dell’Hype mediatico questo termine viene ancora spesso invocato ed utilizzato a sproposito. Spesso le iniziative legate alla Blockchain risultano essere delle mere forzature, progetti imprenditoriali che potrebbero essere realizzati senza il suo utilizzo.
È a questo punto che la Blockchain e i “token” diventano la scusa ed il presupposto per entrare nel mondo delle ICOs (Initial Coin Offerings) e presentarsi di fronte ad un pubblico di investitori regolari per finanziare un progetto.
Esiste però al netto dell’intento speculativo, tipico del contesto “crypto”, un nuovo approccio più consapevole di chi vede, utilizza e parla di Blockchain e token pensando alle potenzialità che l’utilizzo della tecnologia mette a disposizione di un progetto imprenditoriale, della sua realizzazione e valorizzazione.
Tramite l’Intelligenza Artificiale sarà poi possibile anche a distanza di anni verificare che un’opera fisica sia esattamente quella registrata su Blockchain, creando un collegamento diretto tra l’opera fisica e la sua documentazione.
Un valore enorme ed un’evoluzione naturale per un mercato, quello dell’arte, che da secoli è rimasto quasi totalmente impermeabile all’avanzamento tecnologico e che allo stesso tempo è sempre stato caratterizzato dalla mancanza di trasparenza.