Criptovalute ed un eventuale recessione nel 2020
“Mors tua, vita mea” dicevano i latini, significando “Morte tua, vita mia”. Si può riportare questo detto alla situazione fra banche “tradizionali” e criptovalute?
La situazione economica mondiale: cosa sta succedendo.
A livello economico, il globo sta attraversando un periodo incerti. I paesi economicamente più forti si trovano innanzi a situazioni economiche estremamente rischiose con ovvi riflessi sul mondo finanziario.
La guerra dei dazi fra Cina ed USA continua ad imperversare, la Cina ha effettuato la più alta vendita di debito pubblico a stelle e strisce[1] e non è esclusa un’ulteriore escalation da parte del dragone nonostante Trump abbia fatto un passo indietro[2].
Nell’Unione Europea invece ci sono varie situazioni ad elevato rischio: l’assenza di un governo in Italia alle soglie dei termini per la legge finanziaria, la Brexit che avverrà il 31 Ottobre 2019 a prescindere dalla presenza di un piano e la crisi di Deutsche Bank che nel 2019 ha registrato delle perdite per 3,15 mld € portando ad un importante ridimensionamento di personale (18.000 licenziamenti).
Eventuale recessione e ruolo delle criptovalute.
Tutto ciò fa in modo che si parli da più parti di una nuova recessione.[3],[4]
Il sistema finanziario tradizionale sta deteriorando e si paventa una recessione avverrà a meno di 20 anni da quella del 2008.
Però, rispetto a tutte le crisi precedenti ci può essere un’arma atta a difendersi: Le criptovalute.
Di ciò se ne sono accorti già Mastercard e Visa dove la prima ha assunto esperti in blockchain e criptovalute[5] mentre Visa ha lanciato la prima carta di debito con cashback in criptovalute[6] mentre entrambe partecipano all’arcinota Libra, la criptovaluta di Facebook[7].
Il quadro geopolitico ed economico attuale fa pensare che quest’interessamento dei due colossi alle criptovalute non è casuale e va oltre il semplice “prendersi un’altra fetta di mercato” questo perché avere due crisi gravi nell’arco di vent’anni ha portato alla necessità di alternative al sistema finanziario storico e questa novità è attualmente rappresentata dalle criptovalute.
Ciononostante siano volatili, ma comunque sono a riparo da eventuali scontri geopolitici, non essendo emesse da alcuno Stato e sfuggendo agli intricati collegamenti delle banche ed istituti finanziari attuali .
Ed è proprio questo sfuggire alle logiche tradizionali di Banche centrali, che sta facendo segnare molti punti in favore delle criptovalute aumentando il numero dei “grandi nomi” che vi si stanno avvicinando.
Questo andando oltre il pensiero delle cripto come semplice speculazione poiché serve a tutti un porto sicuro dagli scossoni ed insicurezze geopolitiche.
E non è escluso che nel lungo termine le Banche tradizionali rimangano vittime della loro stessa ipertrofia e lascino spazio alle cripto.
[1] https://www.reuters.com/article/us-usa-treasury-securities/china-sells-most-u-s-treasuries-in-nearly-two-and-a-half-years-idUSKCN1SL2U4
[2] https://edition.cnn.com/2019/08/17/politics/recession-risk-trump-economy/index.html
[3] https://www.foxbusiness.com/economy/recession-2020-highly-probable-economist
[4] https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/06/10/pronti-prossima-recessione/
[5] https://www.wired.it/economia/finanza/2019/08/19/mastercard-blockchain-criptovalute/
[7] https://www.dday.it/redazione/31263/libra-criptovaluta-facebook-visa-mastercard