Il costo di WhatsApp è di un milardo di dollari: Google interessata all’acquisto della app per scambiare messaggini più famosa al mondo
Tempo fa si vociferava di un interessamento di Facebook per l’acquisto di WhatsApp, il popolare programma di messaggistica istantanea per dispositivi mobili che consente di inviare messaggi a tutti i contatti in rubrica usando la rete internet in maniera completamente gratuita, ma poi non se ne fece più nulla onde evitare che Zuckerberg assumesse una posizione troppo monopolistica.
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In queste ultime ore è uscita la notizia che un altro pezzo da novanta del settore si è fatto avanti, ossia Google: la società di Mountain View avrebbe cominciato a intavolare le trattative qualche settimana fa e avrebbe fatto un’offerta iniziale di un miliardo di dollari, ben consapevole del fatto che un programmino come WhatsApp le garantirebbe introiti pari a 100 milioni di dollari all’anno.
Basti pensare che su WhatsApp vengono scambiati miliardi di messaggi al minuto e questo dato basta e avanza per dare l’idea dell’enorme popolarità acquisita dalla piattaforma di messaggistica istantanea, settore in cui Google si trova costretta a inseguire.
Se Facebook è messa molto bene grazie al suo Messenger, Microsoft ha già battuto sul tempo BigG acquisendo a tempo debito Skype (per la bellezza di ben 8 miliardi di dollari), facendone il suo cavallo di battaglia nella guerra della messaggistica istantanea sacrificando un pezzo di storia del web come MSN Messenger.
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In ogni caso, non sarà facile per Google trovare un accordo in tempi brevi, visto che la società sviluppatrice di WhatsApp, forte della grande popolarità di cui gode, sta cercando di spuntare un prezzo più alto, consapevole che offrendo un servizio simile, l’azienda di Mountain View farebbe rimettere in carreggiata una piattaforma bistrattata dai più come Google Plus. Infatti, se il numero di utenti che usano WhatsApp (attivo in almeno un centinaio di Paesi nel mondo) si riversasse sul social network di BigG, Facebook si ritroverebbe all’improvviso con un rivale alle calcagna.
Per non parlare, poi, degli eventuali benefici che godrebbe Android a disporre di un’app nativa esattamente come Apple (che può contare su iMessage) e Microsoft (grazie a Skype).
Al momento, infatti, l’unico servizio offerto dalla compagnia di Mountain View per quanto riguarda la messaggistica istantanea è Google Messenger, che installato su un normale PC funziona bene, ma risulta complicato da usare su smartphone e tablet.
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E considerando che il futuro è appannaggio dei dispositivi mobili, BigG deve assolutamente darsi una mossa se non vuole rimanere troppo indietro ed essere schiacciata dalla concorrenza sempre più agguerrita delle competitor. Attraverso la joint venture con WhatsApp, il bacino di utenza globale di Google si amplierebbe notevolmente, tenendo così a debita distanza servizi alternativi emergenti e in costante crescita quali Viber, WeChat, Nibuzz e Tango.
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