Così intercettavo tutti i computer del mondo: Snowden lascia Mosca, ma il datagate non finisce
Mentre Snowden lascia l’aeroporto di Mosca e Putin annuncia un giro di vite sulle comunicazioni web, il Guardian svela l’esistenza di Xkeyscore, un programma in grado di monitorare le azioni in Rete di qualsiasi utente.
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In questo modo, dal 2008, gli Usa avrebbero braccato ben 300 terroristi.
Ed è questo che in pratica la Casa Bianca mette sul banco di tutta la vicenda Datagate: maggiore sicurezza da una parte, meno privacy dall’altro.
Il nocciolo della spy-story è proprio questo. Si può consentire ad uno Stato di controllare chi e cosa vuole per essere protetti?
A ben vedere, il Datagate, con tutto ciò che ha comportato, non sembra altro che l’appendice del tragico attentato dell’11 settembre: sicuramente è una sua conseguenza.
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E quindi non stupisce nemmeno più di tanto che Snowden abbia affermato: “Dalla mia scrivania potevo intercettare chiunque, da te al tuo commercialista, fino a un giudice federale e perfino al Presidente, conoscendo la sua email personale”. E’ stato smentito dai vertici dell’Nsa. Ma la telenovela riserverà senz’altro molte altre puntate.
Resta il fatto che sullo sfondo resta quale sia la priorità da scegliere n(sicurezza o privacy?). O magari, un compromesso un pò più trasparente.
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