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  • AI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Contenuti generati dall’AI: allarme sicurezza e misure preventive secondo Visa per aziende e consumatori

  • Redazione Assodigitale
  • 25 Dicembre 2025

Rischi per utenti e economia

Lo studio condotto da Visa evidenzia come la difficoltà nel riconoscere contenuti generati dall’intelligenza artificiale aumenti significativamente l’esposizione degli Italiani alle frodi digitali, con impatti economici e comportamentali tangibili. Dati recenti mostrano perdite medie e una contrazione della fiducia negli acquisti online, mentre la scarsa alfabetizzazione digitale si traduce in una probabilità molto più alta di cadere vittima di truffe sofisticate. Il fenomeno interessa milioni di cittadini e richiede risposte mirate su formazione, tecnologie di difesa e politiche pubbliche per contenere i danni. (SEO: rischi AI frodi digitali Italia, perdite economiche, alfabetizzazione digitale)

 

Indice dei Contenuti:
  • Rischi per utenti e economia
  • FAQ
  • L’AI come strumento di frode
  • FAQ
  • Campagna Visa e casi pratici
  • FAQ
  • Prevenzione e consigli pratici
  • FAQ

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Gli italiani che non distinguono contenuti autentici da quelli generati artificialmente risultano notevolmente più esposti a perdite economiche. La ricerca mette in luce una correlazione netta: la scarsa capacità di identificare deepfake, messaggi manipolati o annunci contraffatti si traduce in una probabilità quintuplicata di subire una frode rispetto a chi possiede competenze digitali di base. Questo gap cognitivo non è solo teorico: si concretizza in prelievi fraudolenti, pagamenti non autorizzati e sottrazione di dati sensibili.

Sul piano economico, gli effetti si sommano. Perdite medie per singolo episodio e la diffusione dei casi producono un impatto aggregato significativo sui consumi online e sulla fiducia nel mercato digitale. L’effetto a catena include riduzione degli acquisti, aumento dei costi per servizi di assistenza e tempi di risoluzione prolungati che gravano sui sistemi bancari e sulle piattaforme di pagamento. Aziende e istituzioni devono quindi considerare sia il danno diretto alle vittime sia i costi sistemici derivanti dalla perdita di fiducia.

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La diffusione di contenuti AI non riconoscibili amplifica anche il rischio reputazionale per imprese e piattaforme digitali: messaggi fraudolenti che replicano identità aziendali possono erodere rapidamente la credibilità dei brand e richiedere ingenti risorse per la gestione delle crisi. Allo stesso tempo, i consumatori colpiti spesso subiscono ripercussioni psicologiche — ansia, sfiducia e una maggiore riluttanza a utilizzare canali digitali — che riducono l’adozione di servizi online e rallentano la transizione verso un’economia sempre più digitale.

Infine, la disparità nelle competenze digitali accentua le disuguaglianze: fasce di popolazione meno istruite digitalmente o più anziane diventano bersagli privilegiati per truffatori che sfruttano tecniche di social engineering potenziate dall’AI. Interventi mirati di alfabetizzazione digitale sono quindi essenziali per contenere il rischio collettivo e preservare la stabilità economica.

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FAQ

  • Che perdite economiche provoca l’incapacità di riconoscere contenuti AI? Le vittime riportano perdite medie per episodio e l’impatto aggregato può raggiungere centinaia di milioni di euro a livello nazionale.
  • Perché chi non riconosce l’AI è più vulnerabile? Perché non individua segnali di manipolazione, rendendo più efficace il social engineering e le truffe personalizzate.
  • Quali conseguenze oltre la perdita economica? Oltre al danno finanziario, ci sono effetti psicologici, perdita di fiducia nei servizi digitali e costi reputazionali per le imprese.
  • Chi sono i soggetti più a rischio? Persone con bassa alfabetizzazione digitale, utenti anziani e chi naviga senza misure di protezione sono i più esposti.
  • In che modo l’economia risente di queste frodi? Riduzione dei consumi online, aumento dei costi di assistenza e gestione frodi, nonché danni reputazionali alle piattaforme.
  • Qual è la misura più efficace per ridurre il rischio? Potenziare l’alfabetizzazione digitale diffusa, accompagnata da strumenti di sicurezza aggiornati e programmi informativi mirati.
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L’AI come strumento di frode

La diffusione di strumenti di intelligenza artificiale ha trasformato il panorama delle frodi digitali, rendendo le tecniche di inganno più rapide, scalabili e convincenti. Sistemi di generazione del linguaggio, sintesi vocale e creazione di immagini permettono a truffatori di produrre messaggi altamente personalizzati in grandi volumi, replicando toni e stili riconoscibili da vittime specifiche. L’adozione estesa di questi strumenti abbassa la barriera d’ingresso per gli attori criminali, che possono automatizzare campagne di phishing, clonare identità e costruire scenari credibili senza competenze tecniche elevate. (SEO: AI frodi, deepfake, phishing avanzato)

La capacità dell’AI di analizzare dati pubblici e privati consente la creazione di comunicazioni targetizzate che sfruttano informazioni contestuali reali: nomi di contatti, riferimenti aziendali, eventi locali. Questo incremento di precisione rende i messaggi fraudolenti difficili da distinguere da comunicazioni legittime. Inoltre, l’uso combinato di testo generato, voce sintetica e video manipolato facilita attacchi multi-canale — email, SMS, social network e chiamate telefoniche — moltiplicando i punti di contatto con la potenziale vittima.

Un elemento critico è la velocità di adattamento: modelli AI possono iterare versioni sempre più efficaci di un messaggio sulla base delle risposte ricevute, ottimizzando tassi di successo in tempo reale. Questo approccio “learning loop” consente ai truffatori di affinare tattiche di persuasione e superare filtri antispam tradizionali. Ne deriva un profilo di minaccia dinamico, dove gli strumenti difensivi statici spesso risultano insufficienti senza aggiornamenti continui e analisi comportamentali avanzate.

Infine, la democratizzazione degli strumenti AI rende probabile la proliferazione di attacchi low-cost su larga scala: kit automatizzati, modelli pre-addestrati e servizi “fraud-as-a-service” abbassano i costi operativi e amplificano il numero di operatori illeciti. Per le istituzioni finanziarie e gli utenti finali la sfida non è solo tecnologica ma anche culturale: riconoscere che molti segnali di affidabilità tradizionale possono essere replicati artificialmente e adottare pratiche di verifica multilivello per ogni comunicazione sospetta.

FAQ

  • Come l’AI rende più credibili le frodi? L’AI genera testi, voci e immagini realistiche, personalizza messaggi usando dati disponibili e combina canali per simulare comunicazioni ufficiali.
  • Perché i messaggi AI sfuggono ai filtri tradizionali? Perché gli algoritmi possono adattare contenuti in base alle risposte e riprodurre pattern linguistici legittimi, aggirando regole statiche.
  • Quali canali sfruttano maggiormente i truffatori con AI? Email, SMS, social network e chiamate vocali sintetiche sono i vettori più comuni per campagne AI-driven.
  • Cosa significa “fraud-as-a-service”? Si tratta di servizi accessibili che forniscono strumenti e modelli per commettere frodi, riducendo competenze e costi necessari.
  • Come identificare contenuti generati dall’AI? Verifiche incrociate, richieste di conferma diretta tramite canali ufficiali e attenzione a dettagli incoerenti aiutano a individuare manipolazioni.
  • Qual è il rischio per istituzioni e aziende? Perdita di fiducia dei clienti, aumento dei costi di gestione frodi e necessità di investimenti continui in sistemi di difesa e formazione.

Campagna Visa e casi pratici

Visa ha scelto un approccio pragmatico e provocatorio per aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’intelligenza artificiale, sfruttando strumenti dimostrativi per mettere in luce quanto sia facile cadere nella trappola dei contenuti falsificati. La campagna, pensata in vista dei grandi eventi sportivi in Italia, utilizza esempi concreti per mostrare tecniche di manipolazione e promuovere comportamenti di difesa. Attraverso contenuti creati ad arte con l’AI, l’obiettivo è insegnare a riconoscere segnali di falsificazione e incentivare verifiche semplici ma efficaci prima di condividere informazioni o effettuare pagamenti.

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Video e materiali didattici presentano scenari realistici: messaggi che imitano comunicazioni ufficiali, offerte commerciali tarate su dati personali e clip che ricreano voci note. In ciascun caso viene esposta la metodologia del raggiro, spiegando i punti deboli sfruttati dai truffatori e illustrando passaggi pratici per verificare l’autenticità. L’intento non è spaventare, ma fornire strumenti concreti per ridurre l’errore umano — il vettore più utilizzato dagli attaccanti. Le simulazioni servono anche a dimostrare come piccoli controlli, come conferme tramite canali ufficiali, possano annullare il rischio.

La campagna integra azioni online e offline per raggiungere fasce di popolazione con diversi livelli di alfabetizzazione digitale. Workshop territoriali, contenuti social mirati e collaborazioni con partner istituzionali diffondono messaggi replicabili su larga scala. In parallelo, vengono messi a disposizione strumenti operativi per gli esercenti e le piattaforme di pagamento, finalizzati a rilevare comportamenti anomali e a bloccare transazioni sospette. L’approccio combina formazione pratica e soluzioni tecnologiche per limitare sia la probabilità che l’impatto delle frodi.

Infine, la campagna si avvale di casi pratici ricostruiti per evidenziare errori comuni delle vittime: clic su link apparentemente legittimi, fiducia in messaggi che riportano loghi riconoscibili e mancata verifica di richieste urgenti. Ogni esempio è accompagnato da indicazioni operative su come procedere — controllare header delle email, verificare numeri di telefono ufficiali, non fornire codici di autenticazione e attivare notifiche di sicurezza sulle carte. L’approccio dimostrativo punta a trasformare l’esperienza teorica in competenze immediatamente applicabili.

FAQ

  • Perché Visa usa contenuti AI per sensibilizzare? Per mostrare in modo tangibile quanto siano credibili le manipolazioni e insegnare tecniche di difesa applicabili.
  • Quali strumenti pratici propone la campagna? Verifiche tramite canali ufficiali, controlli su header email, non condividere codici di autenticazione e usare notifiche di sicurezza.
  • A chi si rivolgono i materiali della campagna? A consumatori, esercenti e partner istituzionali con diverse iniziative per aumentare la copertura informativa.
  • Come aiutano le simulazioni pratiche? Consentono di riconoscere segnali di frode reali e di esercitare risposte corrette in contesti sicuri.
  • La campagna offre supporto tecnologico? Sì: strumenti per rilevare comportamenti anomali e bloccare transazioni sospette sono parte integrante dell’iniziativa.
  • Qual è il principale messaggio operativo? Applicare controlli semplici e ripetibili prima di condividere dati o effettuare pagamenti per ridurre drasticamente il rischio di frode.

Prevenzione e consigli pratici

Questo passaggio operativo fornisce misure concrete e verificabili per ridurre il rischio di frodi basate su contenuti generati dall’AI. Si tratta di pratiche da adottare immediatamente da consumatori, esercenti e istituzioni: controlli di autenticità, configurazioni di sicurezza, processi di verifica multilivello e routine comportamentali che limitano l’esposizione ai raggiri. Le azioni raccomandate mirano a creare barriere sia tecniche che umane, con controlli semplici e ripetibili che abbattono le possibilità di successo degli attacchi basati su deepfake, messaggi falsificati e identità clonate. (SEO: prevenzione frodi AI, consigli sicurezza digitale, verifiche autenticità)

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Verifiche di autenticità: prima di rispondere a comunicazioni sospette, confermare l’identità del mittente tramite canali ufficiali indipendenti. Non usare link o numeri presenti nel messaggio ricevuto: ricercare il sito o il numero ufficiale dell’ente e contattarlo direttamente. Controllare header delle email e informazioni tecniche (mittente reale, percorsi dei server) aiuta a identificare alterazioni. Per chiamate o messaggi vocali, richiedere conferma scritta su canale ufficiale prima di fornire dati sensibili.

Difese tecniche essenziali: attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) su conti bancari e piattaforme di pagamento; preferire app di autenticazione rispetto a SMS quando possibile. Abilitare notifiche in tempo reale per transazioni e tentativi di accesso. Aggiornare sistemi operativi, browser e software di sicurezza per ridurre le vulnerabilità sfruttabili dagli attaccanti. Utilizzare soluzioni di filtraggio antispam e anti-phishing con aggiornamenti comportamentali e firmati, non solo regole statiche.

Procedure per pagamenti e carte: adottare limiti di spesa e notifiche su ogni transazione; abilitare blocco temporaneo della carta dall’app in caso di sospetto. Non fornire codici di autorizzazione (OTP) né dati della carta via messaggio o telefonata non sollecitata. Per pagamenti ricorrenti, verificare l’intestatario del servizio e usare strumenti di riconciliazione periodica per individuare addebiti anomali in tempi rapidi.

Comportamenti di prevenzione quotidiana: non fidarsi di messaggi che creano urgenza, pressione emotiva o appetibilità economica estrema senza verifiche. Controllare fonti multiple prima di eseguire azioni richieste. Limitare la condivisione di dati personali e finanziari sui social; impostare rigidi criteri di privacy sui profili pubblici per ridurre il materiale utilizzabile per personalizzare attacchi. Per messaggi ambigui, adottare la regola delle 24 ore: sospendere ogni azione immediata e verificare con occhi freddi.

Ruolo delle imprese e delle piattaforme: integrare sistemi di rilevamento comportamentale che analizzino l’anomalia delle transazioni in tempo reale; formare il personale su riconoscimento di segnali di manipolazione e protocolli di escalation. Fornire canali di segnalazione semplici e visibili per utenti finali e collaborare con le autorità per la tracciabilità degli attacchi. Investire in tecnologie di autenticazione forte per i clienti e processi di onboarding che limitino il rischio di account takeover.

Educazione continua: promuovere programmi formativi mirati alle fasce più vulnerabili — anziani, persone con scarsa alfabetizzazione digitale e microimprese — con esempi pratici e simulazioni controllate. Rendere disponibili checklist operative, video dimostrativi e materiali scaricabili che spieghino passo passo come verificare una comunicazione sospetta. Monitorare e aggiornare i contenuti formativi alla luce delle nuove tecniche emerse sul campo.

FAQ

  • Qual è il primo controllo da effettuare su un messaggio sospetto? Verificare l’identità del mittente tramite canale ufficiale indipendente, evitando link o numeri presenti nel messaggio.
  • Perché preferire app di autenticazione rispetto agli SMS? Le app di autenticazione riducono il rischio di intercettazione o SIM swap che compromettono gli SMS.
  • Come comportarsi se si riceve una richiesta urgente di pagamento? Sospendere l’azione, ricercare contatti ufficiali dell’ente richiedente e confermare la richiesta tramite canale indipendente.
  • Quali strumenti tecnici aiutano le aziende a rilevare frodi AI-driven? Sistemi di analisi comportamentale delle transazioni, filtri antiphishing aggiornati e soluzioni di autenticazione forte.
  • Che ruolo hanno le notifiche in tempo reale? Consentono di intercettare e bloccare transazioni non autorizzate rapidamente, riducendo perdite e tempi di risoluzione.
  • Come ridurre l’uso di dati personali sfruttabili per attacchi mirati? Limitare informazioni pubbliche sui profili social, impostare privacy stringenti e condividere dati sensibili solo su canali verificati.
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