Con “Influser Detector” si scoprono gli anticipatori di consumi
Influencer o influser? Attenzione, da oggi c’è differenza. Tutti sappiamo chi sono gli influencer (individui con un più o meno ampio seguito di pubblico capaci di influenzare i consumatori in ragione del loro carisma e della loro autorevolezza) … ma chi sono gli influser? Sono tre le attitudini principali che permettono di definire queste nuove figure che si affacciano sul web. 1) Sono affamati di novità. Per loro è importante diventare gli “esperti” riconosciuti nel loro campo di interesse. 2) Raccolgono informazioni su tutto ciò che è novità, sia essa un prodotto, un brand o uno stile di vita. 3) Diffondono queste informazioni nelle proprie cerchie di conoscenze e amicizie.
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Possiamo aggiungere una quarta caratteristica: non lo fanno per denaro, ma spesso questo successo nel loro microcosmo basta per gratificare il proprio ego. Una ricerca Doxa traccia numeri e caratteristiche di una «tribù» che determina oggi le tendenze d’acquisto di domani. La ricerca è stata realizzata per conto di Influse, società milanese nata nel 2017 con l’obiettivo di segmentare gli Influser, studiarne i comportamenti e costruire progetti di comunicazione verso di loro
INFORMAZIONI SU TUTTO E TUTTI
Raccolgono informazioni precise su prodotti, brand e più in generale «cose» ancora sconosciute in un momento in cui queste informazioni sono ancora difficili da trovare … e le diffondono nel proprio network che riconosce in loro le persone che detengono questo particolare tipo di conoscenza
Ma c’è di più: attraverso di loro si giunge all’endorsement delle novità, ovvero tranquillizzano i propri followers, aiutandoli a superare la naturale umana diffidenza verso le novità.
INTERNET FOREVER
Tra i canali di informazione, internet emerge come il principale strumento di interfaccia.
È interessante notare come, per i soggetti più giovani, questo canale venga raccontato, e quindi vissuto, come parte integrante della realtà: come se per loro non esistesse distinzione tra mondo offline e online. Internet è l’autostrada che permette di mettersi in collegamento con le proprie community di riferimento.
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In principio fu il sociologo americano Everett M. Rogers. Era il 1962 quando pubblicò il libro «Diffusion of Innovations», illustrando come le innovazioni si diffondono nella società e come alcuni gruppi di persone siano più inclini a recepire le novità prima degli altri. Rogers parlò di «innovatori» e di «early adopter», definendo così i due gruppi di persone in grado di guidare le scelte di adozione di novità, di prodotto o di servizio. E individuò in loro un target fondamentale per brand e aziende.
Ma che cosa è cambiato in oltre mezzo secolo da quella prima teoria? E, soprattutto, chi sono oggi gli «innovatori»? Doxa ha realizzato una doppia indagine: una quantitativa, volta a passare al setaccio usi e costumi degli italiani fronte novità per circoscrivere una sottopopolazione di persone con buone probabilità di possedere le caratteristiche dell’«influser», l’altra qualitativa, condotta sugli individui maggiormente aderenti al profilo degli «anticipatori di consumi», con l’obiettivo di tracciarne l’identikit psicosociale e determinare macro caratteristiche di personalità e dunque di comportamento.
INFLUSER AI RAGGI X
Sono pochi gli italiani con le caratteristiche dell’«influser» secondo la segmentazione elaborata dall’Influser Detector, lo strumento sviluppato dallo psicologo sistemico Marpa Simone Crisciani per Influse che permetterà di introdurre una nuova metrica di misurazione qualitativa dell’audience. «La stragrande maggioranza degli intervistati, pari al 57% del totale, sono al più «curiosi», ossia in equilibrio perenne tra passato e futuro» precisa Vilma Scarpino, amministratore delegato di Doxa.
«Si tratta di persone che si aprono alle novità, ma solo se convinte che possano migliorarne la vita».
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Seguono gli «esploratori» pari al 18% del totale. Attenti a come cambia la società, si sforzano di captare le novità in arrivo. L’altro zoccolo duro pari al 17% è fatto dagli «osservatori»: sono incuriositi dal progresso, ma sanno apprezzare (e molto) il tempo in cui vivono.
«In questa prima survey, l’Influser Detector ci ha rivelato che appena il 4% degli intervistati ha un profilo corrispondente a quello dell’influser» riassume Gianmaria Padovani, co-founder di Influse insieme a Cubica S.r.l., e ne traccia l’identikit: «Si tratta di individui che stanno con altre persone perché il loro senso di identità è intimamente legato alla sensazione di appartenenza a un gruppo e allo scambio che questo comporta».
La buona notizia è che si può essere influser a qualsiasi età, indipendentemente dalle condizioni socioeconomiche e dall’appartenenza geografica. Altro punto importante: tutti gli influser hanno diversi hobby e sono soliti coltivare interessi diversi, che esplorano attivamente e con continuità. Al primo posto c’è la tecnologia, elemento centrale del loro mondo. Seguono il mondo food, i viaggi e l’intrattenimento (con un focus su cinema, film e serie TV e concerti).
IL RUOLO DI INTERNET
Tra i canali d’informazione più utilizzati dagli influser, Internet risulta in maniera significativa il principale strumento di interfaccia con il mondo. Gli influser, in particolare quelli più giovani, sono estremamente web confident, per loro online e offline sono la stessa cosa: internet è uno strumento quotidiano, semplice e pratico, usato in primis per visitare i social network e relazionarsi con le community online. Del resto è proprio online che i più scovano le novità, individuano i trend futuri, tracciano un profilo dei consumi che verranno. E se ne fanno in definitiva portavoce. In modo naturale. Ricorrendo al buon vecchio passaparola.
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