Comprendere e promuovere le Smart Cities innovative: resoconto del Convegno Tecnologies, Global Cities and Law
TECNOLOGIE LEGGE E CITTÀ’ GLOBALI: Il 18 giugno ho partecipato ad un bellissimo convegno all’universita’ Statale di Milano in tema di diritto e tecnologia e quanto queste impattino sulle città globali. Professori estremamente qualificati provenienti da tutto il mondo.
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il Convegno doveva essere aperto dal Sindaco di Milano Pisapia che però non era presente; al suo posto diversi assessori per una tavola rotonda sulle città globali, al termine delle relazioni.
Apre le danze il prof. Amedeo Santosuosso dell’università di Pavia che spiega che sopravvalutare l’importanza della tecnologia sarebbe un “sensazionalismo” cioè un errore storico e concettuale. Secondo il prof. Santosuosso l’impatto della tecnologia sul reale non sarebbe un nuovo problema. Da sempre infatti i filosofi capiscono l’importanza della nuova tecnologia nel suo significato di trasformazione della natura, che come tale e’ coessenziale all’uomo fino a divenire natura stessa.
L’eccezionalismo e’ sbagliato perchè la tecnologia non è qualcosa che si aggiunge al reale e che possiamo accettare o meno. La tecnologia e’ un fatto e come tale va accolta.
La parola passa poi al Prof. Kazuhiro Kosuge dell’istituto di tecnologia di Tokio che ci parla di robotica e di come questa riesca a svilupparsi (a fatica) in Giappone.
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Al riguardo il prof. Kosuge fa subito notare che i test dei nuovi robot sono difficili da farsi in terra nipponica a causa dell’eccesso di normativa in materia di sicurezza. Per questa ragione diversi professori vengono a fare i test in Europa, dove le normative di sicurezza di settore sembrano essere meno restrittive.
In particolare diversi studi di robotica sono approdati in Danimarca e hanno riguardato prevalentemente la riproduzione del movimento umano, come il robot ballerino o i sistemi di deambulazione. Il prof Kosuge aggiunge che l’interazione uomo macchina non è’ mai facile e che quindi gli studi sono sempre molto lunghi e i test da effettuarsi sono molti.
Conclude dicendo che lo sviluppo della robotica necessita di Paesi pronti a riceverla sotto un profilo normativo.
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Al momento delle domande chiedo al prof Kazuhiro se ritiene che l’introduzione prossima nella normativa europea dei concetti di “privacy by design e privacy by default” siano da considerarsi dei limiti o delle opportunità per lo sviluppo della tecnologia.
Risponde che la normativa privacy in questi termini non possa che essere considerata una opportunità’.
E’ ora la volta del Prof. Oliver Goodnough Professore di diritto e Direttore del Centro per l’innovazione” giuridica.
Il professore spiega come il diritto potrà interagire con le nuove tecnologie e introduce il concetto di generatività (di cui non avevo sinceramente mai sentito parlare) e come lo stesso si si applichi al diritto e alla normativa.
Per farci capire le differenze tra un sistema aperto come Internet e uno chiuso, il Professore ci illustra l’idea del MINITEL, progetto francese immediatamente naufragato perché di tipo chiuso.
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Riguardo alla generativita spiega che questa e’ la capacità di un sistema di generare soluzioni imprevedibili.
In tutto questo si deve innestare il diritto che ha anch’esso una struttura generativa. Deve equilibrare il sistema. Renderlo sicuro. Garantire transazioni affidabili ed efficaci. Lo stesso deve fare la giurisprudenza che deve assicurare l’efficienza del sistema.
Nei Paesi di Common Law ciò è più facile che in quelli di Civil Law perché sono di tipo più aperto.
Il diritto è uno strumento generativo, continua a spiegare il professore, come anche il contratto, perchè per suo tramite si creano delle strutture giuridiche nuove.
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Precisa poi che anche le Costituzioni sono mobili (concetto che ad onor del vero non è chiaro a molti, almeno a livello politico …).
Il Professore continua dicendo che i sistemi aperti sono instabili e quindi pericolosi. Ma quelli chiusi sono improduttivi. Occorre mediazione tra innovazione e sicurezza.
Tocca quindi alla professoressa della Columbia University Saskia Sassen sociologa ed economista statunitense nota per le sue analisi su globalizzazione e processi transnazionali che ci parla di città globali e ci spiega che quanto più una città e’ tecnologica quanto più tende a diventare obsoleta.
Milano invece come altre città che hanno un migliaio di anni invecchia meno facilmente.
Altro concetto interessante espresso dalla prof. Sassen È che le persone che non hanno potere rischiano di più nelle città più tecnologiche perché i controlli sono superiori. Fa quindi un rinvio al recente caso del Datagate. La tecnologia spiega permette di raccogliere quantità enormi di dati senza sapere quali siano le finalità di utilizzo ma sapendo che serviranno al momento opportuno.
Dopo l’interessante intervento della prof Sassen esprimo una mia considerazione e cioè che forse l’eccesso di civiltà puo’ portare all’anarchia perché quando sono troppe e spesso incomprensibili le regole da rispettare si tende ad eluderle.
La prof. Sassen sembra darmi ragione.
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