Come praticare il Kitesurf: consigli e suggerimenti per lo sport estremo accessibile a tutti
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NOME AUTORE: Nicola Milan EMAIL: nicola871@gmail.com
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Quante volte da piccoli ci siamo fermati in spiaggia a vedere degli aquiloni volare e magari riuscire col nostro a compiere acrobazie grazie alla forza del vento.
Emozione, come quella che si prova dal vivo grazie a una disciplina che promette adrenalina fin dalla prima volta in cui da semplice spettatore si diventa protagonista. Il Kitesurf è il figlio naturale del surf da onda a cui è aggiunto un aquilone che traina il kiter.
Grazie soprattutto alla forza del vento, si riesce a fargli raggiungere notevoli velocità ed esibirsi in acrobazie impressionanti. Il kitesurfer sta in equilibrio sulla tavola e usa la trazione generata dall’aquilone per muovere lui e la tavola sull’acqua.
Il corpo, grazie a un trapezio collegato a un giubotto di sicurezza, è l’unica unione tra l’aquilone e la tavola.
Il Kitesurf è rivolto a tutti, dai 13 anni fino all’età adulta e può essere praticato da entrambi i sessi. Il kite è più uno sport tecnico che di forza e come in tutte le discipline praticate in acqua è richiesta una buona capacità nel saper nuotare e un’adeguata preparazione.
Questa disciplina, se praticata con continutà, diventa un allenamento completo, dove tutti i gruppi muscolari necessari al gesto atletico come gambe, braccia ed addominali vengono sollecitati di continuo.
Nonostante questa disciplina sia di facile apprendimento, è necessario non improvvisarsi “maestri” e seguire uno dei tanti corsi base presso centri certificati con istruttori federali.
Il corso, è fondamentale per apprendere cosa fare e cosa non fare fuori e dentro l’acqua, per gestire in sicurezza l’attrezzatura in fase di montaggio, utilizzo e smontaggio e per conoscere la terminologia base e le varianti di vento in cui ci si imbatte con il proprio kite.
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Generalmente, con 3/4 lezioni di un paio d’ore ciascuna, si apprendono le prime nozioni base per poi progredire autonomamente. La curva di apprendimento di questa disciplina è veloce ma più ripida rispetto ad altre praticate su tavola.
Per esempio, una delle prime cose che si ha la necessità di imparare è la partenza dall’acqua, fondamentale per partire e terminare la propria sessione.
Questa disciplina, grazie all’affinità con il vento e soprattutto con il volo, viene anche chiamata kiteboard. Il Kitesurf può essere praticato in diversi stili, in funzione delle condizioni meteo in cui ci si imbatte.
Un kitesurfer può preferire le onde cimentandosi nel waveriding, il free style o la pura velocità.
Sebbene i nomi possano spaventare, questo sport con le sue varianti può essere praticato da chiunque e con un po’ di esercizio e qualche corso di perfezionamento si può arrivare ad un livello dove il divertimento è assicurato.
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