Come i governi spiano i cittadini su internet privacy a rischio secondo Syrian Electronic Army

Il Syrian Electronic Army, il gruppo di attivisti informatici che supportano il presidente siriano Bashar al-Assad, inaugura l’anno nuovo schierandosi dalla parte degli utenti.
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Non è la prima volta che sentiamo parlare di questo collettivo di militari informatici, già diventati popolari in passato per aver sferrato un attacco agli account social legati al presidente americano Barack Obama. Questa volta hanno deciso di agire addirittura contro i servizi governativi.
Il gruppo ha comunicato a tutto il mondo, tramite messaggi postati sui più importanti social network, che il governo americano è in grado di avere accesso ai nostri account e ai nostri dati privati. La NSA, infatti, avrebbe fatto installare delle “Backdoors” su Skype, Twitter, Yahoo, Facebook e sui servizi Apple.
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Pare, infatti, che grazie a queste porte d’accesso nascoste, la NSA sia in grado di monitorare anche le informazioni più delicate, come i nostri dati d’accesso, le nostre preferenze, le nostre sessioni di chat o addirittura intere video-conversazioni Skype.
Non è un segreto che i governi abbiano la possibilità di tenere traccia delle nostre attività web, ma a quanto pare, secondo il Syrian Electronic Army, questa volta alcuni limiti sarebbero stati sorpassati e ci sarebbe in ballo una vera e propria compravendita di dati fra governi e fornitori di servizi.
La segnalazione è stata fatta dal Syrian Electronic Army sui più importanti social network e sul blog di Skype, dopo aver violato i relativi server. I contenuti illeciti sono stati segnalati e bloccati entro poche ore.
Secondo quanto comunicato da Reuters il primo giorno dell’anno, il collettivo non si sarebbe solo limitato a informare gli internauti riguardo a queste presunte violazioni di privacy, ma avrebbe anche reso pubbliche le informazioni sensibili di Steve Ballmer, amministratore delegato di Microsoft, seguiti da un messaggio dal tono a metà fra l’intimidatorio e il provocatorio: “Potete ringraziare Microsoft per monitorare i vostri accounts e le vostre e-mails utilizzando questi dettagli”.
Lo staff di Skype ha confermato le violazioni, ma afferma che nessun dato privato è mai stato comunicato a terzi, se non secondo le norme contrattuali.
Tutti gli altri enti coinvolti nella vicenda non hanno ancora rilasciato alcuna dichiarazione.
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