Come agiscono le spie del Datagate? Intercettando (anche) i videogames
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L’ex esperto di sicurezza della Nsa Edward Snowden ha reso pubblica l’ultima ‘chicca’. L’intelligence statunitense, ma non solo (anche altre agenzie di sicurezza come l’FBI e gli 007 britannici del GCHQ), ha spiato milioni di persone sfruttando la loro passione per i videogames.
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Ad interessare le spie le comunicazioni scambiare sullo sfondo di videogiochi come World of Warcraft, Second Life e quelli di Xbox Live.
Le intelligence avevano (e hanno?) il sospetto che siano dei canali di comunicazione anche per i terroristi di Al Qaida e di Hamas. Ma non solo. Setacciando questo sentiero, avrebbero scoperto anche uno scienziato nucleare iraniano e vari hacker cinesi.
A questo punto, torna il nodo se convenga sacrificare la privacy sull’altare della sicurezza pubblica. Ma resta il fatto che tutti gli attori di questa storia, destinata a passare alla storia come Datagate, si siano mossi con assai poca trasparenza. E questo costituirà un problema che le grandi aziende mondiali del digitale erediteranno per il 2014, l’anno in cui si attendono delle risposte chiare.
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