Coinbase CEO sollecita regolamentazione dei stablecoin negli USA mentre il Senato valuta il GENIUS Act

GENIUS Act e il quadro normativo per gli stablecoin
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Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha intensificato la pressione sul Senato degli Stati Uniti affinché venga approvata una normativa chiara sugli stablecoin. La proposta bipartisan nota come GENIUS Act – o Lummis-Gillibrand Payment Stablecoin Act – mira a definire uno standard nazionale uniforme per questi strumenti digitali, con l’obiettivo di colmare l’attuale vuoto regolatorio. In un contesto in cui il volume degli stablecoin supera il trilione di dollari mensili, una regolamentazione coerente appare indispensabile per evitare rischi sistemici e rafforzare la competizione internazionale.
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Il disegno di legge prevede che tutti gli stablecoin siano garantiti 1:1 da dollari statunitensi o asset equivalenti, come depositi bancari assicurati o titoli del Tesoro, per eliminare incertezza sulla solvibilità e prevenire potenziali corse agli sportelli. Solo enti con licenza nazionale potranno emettere questi token, ponendo fine al disordinato mosaico di normative statali oggi vigente. Si prevede inoltre un periodo di adeguamento triennale durante il quale le società attive nel settore dovranno mettere a punto sistemi che rispettino i nuovi requisiti.
Questa struttura normativa mira non solo a tutelare gli utenti finali da rischi finanziari, ma anche a favorire l’adozione istituzionale, offrendo un quadro legale solido e trasparente. In particolare, piattaforme come Coinbase, che operano con stablecoin ancorati al dollaro, potrebbero trarre vantaggio dall’approvazione della legge, aprendo la strada a nuove applicazioni finanziarie, quali pagamenti tokenizzati e regolamenti istantanei.
Preoccupazioni dei democratici su sicurezza e antiriciclaggio
Malgrado il sostegno iniziale bipartisan, il GENIUS Act sta incontrando resistenze da parte dei senatori democratici, che pongono l’accento su rischi relativi alla sicurezza nazionale e al contrasto al riciclaggio di denaro. Le preoccupazioni principali riguardano l’eventualità che la normativa attuale non sia sufficientemente stringente nel prevenire l’uso illecito degli stablecoin per attività criminali o finanziamenti illeciti. In particolare, viene contestata la possibile insufficienza degli strumenti di due diligence e monitoraggio, ritenuti strategici per tutelare il sistema finanziario e prevenire abusi.
Questi dubbi rischiano di rallentare l’iter legislativo, con diversi democratici che chiedono integrazioni più rigorose rispetto all’attuale testo, il quale prevede un quadro regolamentare che potrebbe non garantire standard adeguati di antiriciclaggio (AML) e contrasto al finanziamento del terrorismo (CFT). La divergenza interna rischia di compromettere l’approvazione prima della pausa estiva del Senato.
Il dialogo aperto tra i legislatori riflette la complessità di bilanciare una regolamentazione favorevole all’innovazione e, al contempo, capace di mitigare rischi sistemici e di sicurezza. Le esitazioni dei democratici evidenziano la necessità di affinare le misure di verifica e sorveglianza, mantenendo alta l’attenzione sulle implicazioni di reputazione e stabilità del mercato finanziario statunitense.
L’impatto per Coinbase e il futuro della regolamentazione crypto negli USA
Il sostegno pubblico di Brian Armstrong, CEO di Coinbase, nei confronti del GENIUS Act sottolinea la necessità di una chiarezza normativa che favorisca la crescita del settore crypto negli Stati Uniti. Per Coinbase, principale exchange coinvolto nel mercato degli stablecoin come USDC, una legge federale chiara rappresenterebbe una svolta, consentendo una più agevole integrazione delle stablecoin nei circuiti finanziari tradizionali e ampliando l’accesso a strumenti come pagamenti tokenizzati e liquidazioni istantanee.
Un quadro normativo uniforme permetterebbe alle aziende di operare con maggiore certezza legale, elemento fondamentale per attrarre investimenti istituzionali e accelerare l’adozione su larga scala. Tuttavia, la legge deve ottenere un equilibrio tra innovazione e gestione dei rischi per essere efficace, ed è proprio questo che rende complesso il percorso legislativo.
La potenziale approvazione del GENIUS Act non solo consoliderebbe il ruolo di Coinbase nel mercato statunitense, ma rappresenterebbe anche un segnale importante per l’intero settore digitale, ora a rischio di perdere terreno rispetto a realtà come l’Unione Europea con MiCA e Hong Kong, già avanti nella regolamentazione degli asset digitali. La capacità del Senato di chiudere rapidamente il dibattito legislativo sarà cruciale per mantenere la leadership americana in ambito blockchain.
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