Un chip sottopelle fa le analisi del sangue senza più andare dal medico ed il risultato è immediato.
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Le nuove tecnologie possono rivelarsi un preziosissimo alleato per le persone, soprattutto in campo medico come strumento di supporto per le diagnosi effettuate dai dottori: e così, dopo gli smartphone che misurano la frequenza dei battiti cardiaci di una persona, è in arrivo un nuovo dispositivo di dimensioni minuscole che verrà impiantato sotto pelle e consentirà di effettuare le analisi del sangue in pochissimo tempo, con i risultati che giungeranno al medico direttamente sul suo smartphone.
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Gli autori del dispositivo miniaturistico sono due italiani, per la precisione i ricercatori Sandro Carrara e Giovanni De Micheli, che prestano servizio presso l’Università di Losanna e che hanno implementato un primo prototipo di quello che promette di essere un piccolo gioiellino dell’hi-tech.
Si tratta, come già detto, di un device di dimensioni millimetriche costituito da cinque sensori, ciascuno dei quali entra a contatto con i fluidi che scorrono all’interno del corpo umano e sono rivestiti da un particolare enzima che cattura le sostanze presenti nel sangue che si vogliono analizzare.
Il sistema di alimentazione incorporato al dispositivo è collegato una piccolissima batteria che si trova all’esterno del corpo umano e che viene applicata sulla pelle del paziente.
In questo modo, i due scienziati italiani emigrati all’estero sperano così di rivoluzionare completamente la maniera con la quale i pazienti affetti da patologie croniche o che si trovano alle prese con le sessioni di chemioterapia vengono controllati e curati.
Dopodiché, dopo che il dispositivo ha portato a termine il suo dovere, si preoccupa di mandare i risultati dei valori riscontrati nel sangue al dispositivo mobile utilizzato dal medico curante, sia esso uno smartphone o un tablet: il tutto avviene attraverso la trasmissione di determinate onde radio che, dopo diversi test specifici, è stato accertato non provocano alcun danno cerebrale al paziente.
Per lo scopo, viene adoperata una connessione di tipo bluetooth che trasporta le informazioni direttamente al personale medico, che prende così visione degli esiti dei test ematici e in base a essi prende le decisioni sul da farsi, attuando le cure ritenute più appropriate per il paziente.
La nuova tecnologia che vi abbiamo illustrato in queste righe è stata ufficialmente esposta in occasione del Date13, una delle più importanti fiere europee dedicate all’elettronica applicata ai vari campi della medicina che ogni anno si svolge a Grenoble, in Francia, e che ha subito suscitato l’interesse dei visitatori che hanno chiesto ulteriori informazioni a riguardo.
In questo modo, infatti, le persone che si devono sottoporre a chemioterapia potranno capire attraverso i valori ematici se l’organismo reagisce bene alle cure oppure si trova in sofferenza, mentre sarà possibile, per esempio, prevedere anche i sintomi di un possibile infarto.
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