Cattiva recensione e diffamazione. Condannata blogger francese
Recensione negativa via blog. Ristorante francese ottiene il risarcimento dei danni.
Secondo il Tribunal de grande instance di Bordeaux una recensione negativa puo’ sfociare in diffamazione se l’autore non si limita alla critica ma scredita pubblicamente una persona o una azienda e ci sia la palese intenzione di nuocere.
Per queste ragioni la blogger francese e’ stata condannata per diffamazione ad un risarcimento del danno di 1500 euro più mille di spese legali.
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La notizia costringe a riflettere sulla differenza che passa tra un commento negativo e la vera e propria diffamazione nel Web.
La blogger francese, nell’agosto 2013 aveva pubblicato una infelice recensione sulle pagine del suo blog cultur’elle sul ristorante “Il Giardino”, nella cittadina francese di Cap Ferret.
Il post forniva diversi commenti negativi sul servizio e sulla proprietaria, sconsigliando vivamente ai suoi utenti e lettori di mangiare in quel ristorante e intitolando il post “Il posto da evitare a Cap Ferret: Il Giardino”.
Sembra che sia stato proprio il titolo a rendere giustizia al proprietario del ristorante, valutando la recensione come diffamazione.
In base alla decisione del Tribunal de grande instance de Bordeaux, infatti, la critica rientra nella sacrosanta libertà di espressione, ma il titolo rientra invece nella diffamazione (articolo 1382 del Codice civile francese) in quanto offensivo.
Il titolo del post era anche ben indicizzato, dato che compariva al quarto posto tra le ricerche con Google e questo e’ stato considerato un elemento integrante della diffamazione, perché rendeva il post facilmente raggiungibile e visibile.
So che il mio commento può sembrare impopolare ma la Rete nn e’ e non può essere un luogo virtuale in cui poter dire la qualsiasi senza attendersi conseguenze. Occorre saper modulare la propria capacità (e libertà) di espressione perché non si deve mai essere offensivi anche se non c’è dubbio che il mezzo (internet) e’ immediato quanto il nostro istinto. E spesso le conseguenze sono dannose.
Sulle recensioni dei locali poi farei un’ulteriore considerazione (di cui avrò il piacere di parlare al prossimo Btc 2014 a Firenze a Novembre) perché sappiamo tutti quanto queste influenzino le scelte dei turisti e degli avventori in generale. Mai devono essere offensive e soprattutto MAI devono essere completamente anonime (cioè non identificabili neanche in un secondo momento), perché dietro a un’azienda ristorante o albergo che sia, ci sono sempre delle persone.
In Ultimo vorrei evidenziare il problema della indicizzazione di Google che quando segnala un post nelle prime posizioni definisce in un attimo la attendibilità è l’affidabilità (o meno) dell’utente ricercato. E solo su questo punto credo ci sia molto da dire. Passando dal diritto all’oblio, magari.
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