Omaggio a Totò Schillaci
Palermo non smette di abbracciare uno dei suoi figli prediletti. Il secondo giorno di camera ardente per Totò Schillaci, protagonista delle Notti Magiche ai Mondiali 1990, è iniziato come era finito il primo: dalle 7 di questa mattina, un incessante afflusso di tifosi, palermitani e non, si mette ordinatamente in fila per entrare allo stadio Renzo Barbera e dare l’ultimo saluto al bomber del quartiere Cep. Sulla sua bara sono state adagiate la maglia azzurra numero 19, quella dei Mondiali italiani, e una sciarpa rosanero. I cancelli dell’impianto di viale del Fante resteranno aperti fino alle ore 22 e la macchina organizzativa attende una partecipazione numerosa fino a tarda sera, come accaduto ieri.
Presenti tanti componenti della tifoseria organizzata del Palermo, che hanno lasciato uno striscione recante la frase: “Le tue notti magiche non saranno mai dimenticate”. Ci sono anche tifosi che hanno fatto parecchia strada, pur di compiere quello che è a tutti gli effetti un pellegrinaggio laico. Due cinquantenni arrivano dalla provincia di Catania. “Abbiamo potuto mettere da parte per alcune ore i nostri impegni di lavoro – raccontano Nino Accordino e Antonio La Malfa – per congedarci da un campione umile che resterà nella storia del calcio e non solo. Siamo tifosi del Catania, ma Schillaci è un patrimonio di tutti, oltre la fede sportiva”.
La camera ardente ha visto la presenza di tanti tifosi di ogni età, e tantissimi cittadini comuni, anche famiglie intere, che hanno voluto rendere omaggio a un campione indimenticabile, schivo e amatissimo. Con tanta commozione, la gente ha sussurrato frasi sentite, come: “Farà gol anche in cielo”; “L’hanno convocato in paradiso”. “Un campione del popolo, resterà nella leggenda”.
La camera ardente allo stadio Renzo Barbera
La camera ardente per Totò Schillaci è stata allestita nel cuore dello stadio Renzo Barbera, creando un’atmosfera di profonda commozione e rispetto. Nella sala stampa, trasformata per l’occasione, famigliari, amici e tifosi hanno potuto rendere omaggio al calciatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano. La bara, adornata con la maglia azzurra numero 19 e la sciarpa del Palermo, ha attratto centinaia di visitatori, che si sono accompagnati con ricordi e aneddoti sui momenti più emozionanti vissuti insieme al campione.
La camera ardente è stata aperta dalle 7 del mattino fino a tarda sera, permettendo a tutti di offrire il proprio saluto. La presenza di volontari e membri della società calcistica ha reso il momento ancora più solenne, con un’organizzazione impeccabile che ha accolto i tifosi e garantito il rispetto e la dignità di un addio tanto atteso. Tanti sono stati i volti noti del calcio che hanno fatto visita, dimostrando quanto Totò fosse amato e rispettato non solo dai tifosi ma anche dai suoi colleghi e dalle istituzioni.
La camera ardente ha visto l’afflusso di una miriade di persone, dai più giovani agli adulti, ciascuno con un grande affetto nel cuore. È stato un vero e proprio raduno della comunità sportiva, pronta a celebrare una vita dedicata al gioco e alla passione per il calcio. Le parole di conforto e di gratitudine per quanto Schillaci ha rappresentato per Palermo e per il mondo calcistico riempivano l’aria, rendendo il tutto un momento di forte aggregazione sociale.
Presenze e messaggi dei tifosi
Il secondo giorno di camera ardente per Totò Schillaci ha visto una partecipazione eccezionale, con tifosi che continuano ad affluire nello stadio Renzo Barbera per porgere il proprio ultimo saluto. La fedeltà dei sostenitori è stata palpable, e la commozione ha caratterizzato ogni momento dell’attesa. In tanti hanno risposto così all’appello per onorare un calciatore che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva. Tra di loro, si è potuto osservare un mix di tifosi provenienti non solo da Palermo, ma anche da diverse parti d’Italia, segno di come la figura di Schillaci trascenda le rivalità calcistiche e unisca diverse generazioni.
La tifoseria organizzata del Palermo è stata particolarmente attiva: molti supporter hanno portato striscioni e messaggi commemorativi. In aggiunta allo striscione che recita “Le tue notti magiche non saranno mai dimenticate”, sono stati esposti diversi striscioni in memoria del campione, arricchendo l’atmosfera già carica di emozioni. Ogni striscione, ogni promessa di ricordare Schillaci, è stato accolto con applausi e momenti di riflessione.
Sono tanti i racconti che affiorano tra la folla. Un tifoso proveniente dalla provincia di Enna ha espresso il suo sentimento nel dire: “Schillaci è il simbolo di un calcio che unisce, indipendentemente dal colore della maglia”. L’entusiasmo e l’affetto dei tifosi si manifestano anche attraverso la condivisione di aneddoti e ricordi, dimostrando quanto Schillaci sia stato una figura iconica per il mondo del calcio italiano. A testimonianza di questa realtà, ci sono tifosi di tutte le età, dai più giovani ai più anziani, uniti dalla stessa passione sportiva.
La camera ardente è diventata quindi un luogo di pellegrinaggio, dove la gente ha potuto incontrarsi, riflettere e rievocare i momenti di gioia e di orgoglio legati a Totò Schillaci. Ogni volto, ogni lacrima versata, racconta la storia di un legame speciale tra un campione e la sua gente, un contributo che rimarrà nella storia di Palermo e nel cuore di ogni tifoso.
Funerale e tributi istituzionali
L’addio a Totò Schillaci vivrà il suo ultimo atto domani, con il funerale religioso che si terrà presso la cattedrale di Palermo a partire dalle 11:30. L’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice, sarà il celebrante della cerimonia, attesa da una vasta partecipazione, con rappresentanti delle istituzioni calcistiche, ex compagni e delegazioni di squadre, a cominciare dalla formazione del Palermo, che nei giorni scorsi ha annullato le conferenze stampa di presentazione del match di campionato con il Cesena. Questo è un ennesimo e significativo segnale di rispetto per la morte di Schillaci, un campione che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva.
Molte personalità hanno già reso omaggio al calciatore, fra cui giocatori del Palermo, il presidente della società Dario Mirri, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Tutti hanno espresso il loro cordoglio e hanno sottolineato l’importanza di un uomo che ha saputo rappresentare non solo il calcio, ma anche i valori di umiltà e determinazione che molti cittadini palermitani ammirano.
Schillaci, scomparso dopo aver lottato a lungo contro un tumore, è stato celebrato da figure di spicco del calcio mondiale. Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha ricordato il suo valore attraverso una toccante dichiarazione: “Un salto lungo una carriera, da Palermo all’eternità”. Anche il suo straordinario percorso nella Nazionale italiana, culminato nelle magiche notti del 1990, continua a suscitare emozione, con messaggi che arrivano da ex compagni come Roberto Baggio, che ha dichiarato: “Noi due, fratelli d’Italia per sempre”, a testimonianza del forte legame che univa Schillaci ai suoi colleghi.
La cerimonia funebre di domani è attesa come un momento di profonda commozione, non solo per la famiglia e gli amici, ma anche per una comunità intera, pronta a onorare un uomo che ha portato in alto il nome di Palermo e del calcio italiano. Totò Schillaci rimarrà non solo un simbolo per i suoi straordinari successi sportivi, ma anche per il messaggio di speranza e riscatto che ha rappresentato per tanti giovani, specialmente per coloro che, come lui, hanno iniziato il proprio cammino da umili origini.
La vita e l’eredità di Schillaci
Schillaci, dopo aver chiuso la sua carriera calcistica, non ha abbandonato il palcoscenico della vita pubblica, mantenendo una presenza viva nel cuore dei tifosi e della comunità. La sua avventura lo ha visto esplorare il mondo dello spettacolo, partecipando a vari reality show e facendo apparizioni in film e programmi televisivi. Questa sua propensione per la visibilità è stata però accompagnata da un forte legame con le sue origini e dalla volontà di restituire alla sua città, Palermo, parte di quello che aveva ricevuto. Nel 2000, ha fondato la scuola calcio Ribolla, nel quartiere Borgo Nuovo, situato vicino a quello in cui era cresciuto, contribuendo così a formare una nuova generazione di calciatori e a sostenere i giovani talenti locali.
Il suo impegno non si è limitato al calcio giovanile, ma ha abbracciato anche iniziative di solidarietà. Schillaci è stato un sostenitore attivo del Comitato Addiopizzo, un’organizzazione che lavora per contrastare l’usura e la mafia in Sicilia. La sua dedizione e il suo impegno verso la comunità sono stati celebrati con affetto: “Schillaci, ancor prima di essere un grande calciatore, è stato e rimane un uomo che ha voluto dedicare il secondo tempo della vita alle periferie da dove proveniva”, hanno dichiarato i membri del comitato, esprimendo il loro onore di aver collaborato con lui per creare alternative sane ai contesti di degrado e miseria.
La notizia della sua scomparsa ha colpito duramente non solo i suoi concittadini, ma anche i club di calcio nei quali aveva militato. Gli omaggi sono giunti da ogni parte del mondo: in Giappone, dove ha terminato la sua carriera con il Jubilo Iwata, i tifosi hanno espresso il loro cordoglio con un messaggio semplice ma profondo: “Preghiamo affinché la sua anima riposi in pace, vivrà nei nostri cuori”. Questo affetto dimostra come Totò Schillaci non fosse solo un atleta, ma un simbolo universale di passione, determinazione e speranza, capace di unire generazioni e culture diverse attraverso il linguaggio del calcio.
Il suo esempio ha acceso un sogno in molti: che dal suo cammino possa ispirare ulteriori storie di successo, riscatto e resilienza, in un mondo spesso segnato da sfide e difficoltà. Schillaci rimarrà per sempre una leggenda non solo per le sua straordinarie abilità sul campo, ma per il modo in cui ha incarnato i valori di umiltà e dedizione che rappresentano il vero spirito dello sport.