Spegnere la luce quando si va in un’altra stanza è senz’altro una buona abitudine, ma quanto pesa in realtà sui nostri consumi energetici l’illuminazione domestica? Cambia davvero qualcosa l’utilizzo di un tipo di lampadina “vecchio” piuttosto che di una illuminazione a LED?
Adottare comportamenti risparmiosi è davvero una pratica che può fare risparmiare perché l’illuminazione va a ricoprire una percentuale che si aggira intorno al 13% dei nostri consumi di corrente elettrica all’interno delle abitazioni; certamente non è allo stesso livello dell’impiego degli elettrodomestici, ma da sola può spostare l’importo della bolletta di diverse decine di euro a livello annuo se non si adottano alcuni piccoli accorgimenti che però non modificano la sostanza né dell’utilizzo né del risultato.
I sistemi che si possono impiegare per ridurre la spesa relativa all’illuminazione della propria casa sono di due tipi: i primi riguardano modifiche relative all’istallazione di impianti di autoregolazione mentre i secondi più banali necessitano unicamente dalla sostituzione della tipologia di lampadine da utilizzare.
Nella prima categoria rientrano i sensori di presenza, Dimmer per variare l’intensità dell’illuminazione, gli interruttori crepuscolari o temporizzati e infine i regolatori di flusso che in base all’illuminazione dell’ambiente esterno all’abitazione sono in grado di stabilire quale sia la necessità luminosa al suo interno permettendo in questo modo di ottenere un risparmio che può arrivare fino al 50% della corrente elettrica che viene impiegata a questo scopo.
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Tuttavia l’utilizzo di questi sistemi richiede alcune modifiche strutturali sull’abitazione proprio perché deve essere realizzato un apposito impianto ai fini del suo impiego, decisamente più semplice invece è l’utilizzo di lampadine in grado di ridurre il consumo energetico: esistono di diverse tipologie di lampadine infatti, proviamo ad analizzarle in dettaglio.
Lampadine efficienti: quali sono?
Innanzitutto individuiamo quali sono le categorie di lampadine presenti sul mercato attualmente: abbiamo infatti i vecchi bulbi incandescenti, le lampadine androgine, le lampadine fluorescenti e da ultime quelle a LED.
Come possiamo intuire, quelle più dispendiose dal punto di vista energetico sono proprio le prime in quanto più vecchie e quindi dotate di una tecnologia ormai obsoleta, questo perché la maggior parte dell’energia da loro consumata viene dispersa nella produzione di calore rendendo queste lampade inefficienti ed eccessivamente energivore.
Su un gradino appena superiore dal punto di vista del risparmio energetico si collocano le lampade alogeni le quali hanno un costo piuttosto vicino alle prime, ma un rendimento un pochino superiore rispetto ad esse, anche se tuttavia non si può dire che siano efficienti dal punto di vista energetico pur essendo compatibili con il sistema dimmer.
Arrivando finalmente ad una migliore efficienza energetica in senso reale, troviamo più in alto su questa scala le lampade comunemente chiamate “a risparmio energetico”, ovvero quelle fluorescenti.
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Si tratta di lampade compatte e lineari, più efficienti perché il loro rapporto lumen/watt è superiore rispetto alle precedenti e l’illuminazione in questo caso è prodotta da una scarica che ha origine dalla differenza di potenziale tra due elettrodi immersi in un gas.
Come ben si sa, il loro costo iniziale è più elevato rispetto alle due tipologie di lampadine presenti sul mercato, tuttavia l’ allora maggiore efficienza compensa di gran lunga la spesa iniziale nell’arco il primo periodo per poi dare luogo ad un discreto risparmio nel loro restante periodo di vita.
Dal punto di vista ambientale, queste lampadine sono anche meno inquinanti rispetto quelle tradizionali perché producono un quantitativo di anidride carbonica decisamente inferiore (da 31 a 7 kg. annui); producono naturalmente la quantità di calore inferiore, a fronte però anche di un’accensione non immediata.
L’ultimo aspetto da considerare per quanto riguarda queste lampadine e che purtroppo non è ben chiaro a tutti è che questa tipologia ha un ulteriore costo “comportamentale” dal punto di vista dello smaltimento: quando non funzionano più è opportuno evitare di gettarle nell’indifferenziato perché hanno al loro interno del mercurio che le rende rifiuti potenzialmente pericolosi sia per le persone che per l’ambiente stesso; di conseguenza è fondamentale provvedere alla loro eliminazione tramite le isole ecologiche comunali (discariche).
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I vantaggi dell’illuminazione a LED
L’ultima alternativa che rimane quella più valida è quella delle lampade a LED, la loro illuminazione è basata su un sistema che immette dei fotoni da parte diodi alimentati da un circuito elettronico. Si tratta di una tecnologia più avanzata rispetto quelle precedenti anche perché più recente; ne consegue un elevato standard di efficienza e di durata.
Infatti, rispetto alle lampadine tradizionali, il consumo energetico si può ridurre fino al 90%, mentre la loro durata media è di circa 20 anni, in quanto in grado di andare oltre le 30.000 ore di accensione.
Inoltre, queste lampadine hanno il vantaggio di essere direzionali, ovvero di consentire di illuminare unicamente la zona desiderata come un, senza sprecare luminosità verso aree inutili per chi ne fa uso.
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Rispetto alle tipologie precedenti queste lampadine presenta numerosi vantaggi: la loro emissioni annua di anidride carbonica è di soli 4 kg., non sono sensibili all’umidità e la loro durata non è variabile in funzione del numero di accensioni effettuate, la loro accensioni e immediata e la dispersione di calore è ridotta al minimo, essendo infatti inferiore all’unità.
Da questo confronto si evidenzia come le lampadine a LED consentono un risparmio non solo dal punto di vista dell’individuo ma anche da quello ambientale, contribuendo così al consumo responsabile, senza immissione di raggi UV o infrarossi.
In conclusione, risulta evidente perché le lampadine a LED sono le migliori dal punto di vista dell’efficienza energetica: a fronte di una spesa tutto sommato contenuta per ogni lampadina è possibile ottenere una lunghissima durata a bassi costi di manutenzione, l’istallazione è particolarmente facile mentre la potenza di luce emessa è elevata, inoltre i prodotti a a LED sono talmente numerosi da adattarsi a qualunque esigenza ed anche al design.
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Naturalmente l’adozione di questo sistema di illuminazione non esclude la possibilità di fare ricorso anche ad altri sistemi per ottenere una maggiore efficienza energetica e di risparmio; cosa che è invece consigliabile sia dal punto di vista comportamentale, attraverso l’adozione di abitudini risparmiose, che degli elettrodomestici da scegliere della classe energetica più elevata possibile che nonostante investimento iniziale più consistente permettono poi un ammortizzamento ed un successivo risparmio a lungo termine.