Borse chiudono deboli, a Wall Street balza Spotify dopo i pesanti licenziamenti Oro e Bitcoin da record
Nel mondo della finanza e della tecnologia, la volatilità dei mercati globali è sempre un argomento di dibattito e interesse. In questa prima parte dell’articolo, esamineremo l’andamento dei mercati finanziari, con un’attenzione particolare al comportamento delle Borse europee, Wall Street e le tendenze nei prezzi dell’oro e del Bitcoin.
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Le Borse europee chiudono sottotono
Dopo una prima seduta di dicembre caratterizzata da segni positivi, le Borse europee si sono ritrovate a chiudere deboli all’inizio di questa settimana. L’energia e le materie prime hanno giocato un ruolo significativo in questo trend negativo. I principali indici, tra cui il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, il FTSE 100 di Londra, l’IBEX 35 di Madrid e l’AEX di Amsterdam, hanno mostrato una performance variabile. Il FTSE MIB ha registrato una modesta diminuzione dello 0,08%, mentre altri indici hanno segnato piccoli cali o modesti guadagni.
La situazione economica globale è influenzata da diversi fattori, tra cui il rallentamento dell’inflazione sia nell’Eurozona che negli Stati Uniti. Questo ha portato gli investitori a sperare in un possibile taglio dei tassi di interesse nel 2024. Tuttavia, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha adottato una posizione prudente, sostenendo che è prematuro affermare con certezza che l’aumento dei tassi sia concluso. Nel frattempo, dall’Asia è arrivata la notizia del rinvio all’anno prossimo dell’udienza sulla liquidazione di Evergrande, il gigante immobiliare afflitto dai debiti.
Risultati delle principali società
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Passiamo ora a esaminare le performance di alcune delle principali società quotate in borsa. Nel contesto italiano, il FTSE MIB non ha mostrato oscillazioni significative, ma alcune aziende hanno attirato l’attenzione degli investitori. Nexi ha registrato un aumento del 2,06%, mentre Banca Monte dei Paschi Siena ha segnato un notevole aumento del 3,78%. Va notato che i ratio patrimoniali dell’istituto al 30 settembre già superano i requisiti richiesti dalla Banca centrale europea per il 2024.
Al contrario, il settore petrolifero ha sperimentato una giornata difficile, con Saipem in calo del 1,99%, Tenaris in ribasso dello 0,52% ed Eni che ha registrato un calo del 1,92%. Anche il settore automobilistico ha sofferto, con Pirelli & C in calo dello 0,83%, Cnh Industrial con una diminuzione dell’1,07% e Ferrari che ha segnato un calo dello 0,63%. Altri titoli come Leonardo e Interpump Group hanno mostrato performance negative rispettivamente del 1,36% e del 2,19%, nonostante si fossero distinti nelle ultime sessioni. Fuori dal listino principale, Casta Diva Group ha accelerato con un aumento del 6,18% dopo la pubblicazione del piano al 2026. Anche Officina Stellare ha segnato un significativo incremento del 3,64% grazie a un contratto con l’americana Photo-Sonics per un progetto con la Difesa degli Stati Uniti.
Andamento delle valute e delle materie prime
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Nel contesto delle valute, l’euro si è indebolito tornando vicino al livello di 1,08 dollari. Il cambio euro/yen è sceso a 158, rispetto al livello di 161,43 di venerdì, mentre il cambio dollaro/yen si è attestato a 147. Nel mercato delle materie prime, il gas naturale scambiato ad Amsterdam è in calo e si mantiene intorno ai 40 euro al megawattora. Il petrolio è in discesa, con il Wti gennaio poco sopra i 73 dollari al barile e il Brent febbraio appena sotto la soglia dei 78 dollari al barile. Lo spread tra i titoli di stato italiani (BTp) e quelli tedeschi (Bund) si è attestato a 175 punti base, leggermente sopra i 174 punti di venerdì.
Wall Street e le prospettive per Spotify
Mentre le Borse europee hanno chiuso in negativo, Wall Street ha vissuto una giornata di calo dopo che il Dow Jones e lo S&P 500 avevano chiuso venerdì ai massimi del 2023. L’attenzione si è concentrata sulle prossime decisioni della Federal Reserve riguardo ai tassi d’interesse, previste per la prossima settimana. Negli ultimi due incontri, i tassi sono stati confermati al 5,25%-5,5%. Tuttavia, i trader stanno scommettendo sempre più su un possibile taglio dei tassi già a marzo, poiché non credono che i tassi d’interesse possano essere ulteriormente alzati.
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Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha sottolineato che è prematuro affermare con certezza che il processo di aumento dei tassi d’interesse sia terminato. Inoltre, ha affermato che è troppo presto per stabilire quando la Banca centrale inizierà a ridurre i tassi, poiché potrebbe ancora essere necessario alzarli per contrastare l’inflazione. Oltre alle decisioni della Fed, le attenzioni dei mercati sono state rivolte a due asset di grande rilievo: l’oro e il Bitcoin.
L’ascesa di oro e Bitcoin
Nel panorama delle materie prime, l’oro ha registrato una performance straordinaria, raggiungendo un nuovo record oltre i 2.152 dollari all’oncia. Questo andamento positivo è stato influenzato da molteplici fattori, tra cui l’incertezza economica globale e il ricorso degli investitori a rifugiarsi nell’oro come valore stabile in tempi incerti.
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Nel settore delle criptovalute, il Bitcoin ha fatto notizia superando la soglia dei 40.000 dollari per la prima volta dal maggio 2022, spingendosi addirittura oltre i 42.000 dollari. Questo rialzo ha suscitato un notevole interesse tra gli investitori e gli appassionati di criptovalute, che continuano a monitorare da vicino l’andamento di questa valuta digitale.
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