Bonus disoccupati 2025 come ottenere 1000 euro o 780 euro una tantum e requisiti necessari

Bonus per disoccupati in somministrazione nel 2025
Il bonus destinato ai disoccupati in somministrazione per il 2025 rappresenta una misura di sostegno economico rivolta a una categoria particolarmente fragile del mercato del lavoro: i lavoratori che hanno concluso un contratto di somministrazione e si trovano in stato di disoccupazione senza ammortizzatori sociali a garanzia del reddito. Questo contributo, erogato dal Fondo Formatemp e non dall’INPS, si configura come un’indennità una tantum, volta a offrire un supporto immediato a chi ha svolto attività lavorativa con contratti interinali, senza la stabilità né la continuità occupazionale tipiche di altri rapporti di lavoro.
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I contratti di somministrazione coinvolgono quei lavoratori che vengono assunti da un’agenzia interinale per prestare la propria opera temporanea presso varie aziende committenti, spesso per esigenze di breve termine o esigenze produttive variabili. Questa tipologia contrattuale è sinonimo di precarietà, poiché la continuità lavorativa e reddituale è incerta e modulata su periodi limitati. È a questa specifica realtà lavorativa che il bonus del 2025 si rivolge, escludendo altre categorie di disoccupati che non hanno alle spalle un contratto di somministrazione.
Il bonus può assumere due valori differenti, da 780 a 1.000 euro, a seconda delle giornate lavorative o ore svolte nei dodici mesi precedenti l’interruzione del rapporto. Rappresenta così uno strumento specifico per sostenere economicamente chi si trova in una condizione di vulnerabilità reddituale dopo aver terminato un lavoro somministrato, in attesa di ricollocazione nel mercato del lavoro.
Requisiti e importi del bonus SAR
Per accedere al bonus SAR nel 2025, è necessario che il disoccupato abbia interrotto un contratto di somministrazione da almeno 45 giorni. La misura si rivolge esclusivamente a lavoratori che hanno effettuato un’attività lavorativa con contratti interinali e che si trovano senza reddito da lavoro e senza strumenti di tutela economica tradizionali come la Naspi.
Il bonus prevede due fasce di importo, strettamente legate ai giorni di lavoro svolti nei 12 mesi antecedenti alla fine del rapporto. Chi ha maturato almeno 110 giorni di somministrazione può beneficiare di un contributo di 1.000 euro, mentre chi ha lavorato tra 90 e 109 giorni potrà ricevere la somma pari a 780 euro. In alternativa, per i contratti part-time, la soglia richiesta per ottenere i 1.000 euro è di almeno 440 ore lavorate, mentre per il bonus da 780 euro la quantità minima è di 360 ore.
Un requisito fondamentale è il superamento della procedura denominata “MOL” (Mancanza di Occasioni di Lavoro), prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le agenzie di somministrazione. Essa rappresenta un’attestazione obbligatoria che certifica l’effettiva assenza di ulteriori opportunità occupazionali immediate per il lavoratore. Senza questa certificazione, il bonus non può essere erogato.
Si sottolinea come il bonus SAR non sostituisca in alcun modo l’indennità di disoccupazione Naspi, ma sia una prestazione aggiuntiva e compatibile. La misura si configura come un sostegno mirato a quei lavoratori precari e intermittenti, per i quali il rischio di esclusione sociale ed economica è particolarmente elevato alla fine di un’esperienza lavorativa in somministrazione.
Come presentare la domanda e scadenze importanti
Per ottenere il bonus SAR nel 2025, è indispensabile presentare la domanda esclusivamente tramite la piattaforma digitale FTWeb del Fondo Formatemp. La richiesta può essere inoltrata soltanto dopo un intervallo minimo di 106 giorni dalla cessazione dell’ultimo contratto di lavoro in somministrazione, a garanzia del rispetto del periodo di disoccupazione obbligatorio. Il termine ultimo per fare domanda è fissato a 173 giorni dalla data di fine rapporto: oltre questa scadenza, il diritto al bonus decade automaticamente.
La domanda deve essere corredata da una documentazione specifica che comprovi lo stato di disoccupazione e la validità dell’istanza. Vanno allegati:
- un documento di identità in corso di validità,
- la tessera sanitaria,
- la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID), rilasciata dai Centri per l’Impiego,
- il certificato di disoccupazione sempre emesso dai Centri per l’Impiego.
La DID rappresenta un elemento centrale poiché attesta la volontà di ricerca attiva di un’occupazione, condizione imprescindibile per la ricezione del bonus SAR. È altresì fondamentale che tutte le informazioni inserite nella domanda siano veritiere e conformi ai requisiti stabiliti, poiché in caso di controlli futuri potrebbero nascere contestazioni anche sulle certificazioni fornite.
Non è richiesta la distinzione tra contratti full-time o part-time all’atto della presentazione, in quanto la determinazione dell’importo erogato si basa su giorni effettivamente lavorati o sulle ore prestate nel periodo di riferimento. Infine, il procedimento è unilaterale: la domanda è a cura del beneficiario, senza necessità di ulteriori passaggi da parte dell’agenzia di somministrazione che ha precedentemente impiegato il lavoratore.
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