BITCOIN: IL PREZZO AUMENTA, MA UN PULLBACK SEMBRA PIÙ VICINO CHE MAI
Nel corso delle ultime 12 ore, il prezzo del Bitcoin ha subito un aumento da 10995 fino a più di 11200 dollari.
Ad ogni modo, anche se lo slancio legato al BTC ha portato ad aumento anche di tante altre criptovalute, soprattutto Ether, diversi indicatori e pattern tecnici importanti portano a pensare ad un’altra direzione, ovvero quella di un pullback.
Una situazione che chiaramente interessa da vicino tutti coloro che hanno deciso di investire su Bitcoin con le piattaforme online, e che vogliono rimanere al corrente di tutto ciò che riguarda la più importante criptovaluta in tutto il mondo, soprattutto quando dietro l’angolo si potrebbero nascondere delle sorprese in grado di rivoluzionare il mercato.
A breve nuova contrazione?
Sono ben tre i fattori che portano a pensare come a breve si possa verificare una nuova contrazione, ovvero il Fear and Green Index: si tratta di un potenziale pattern legato a Wyckoff e un elevato livello di resistenza.
Stando alle statistiche che sono state diffuse da parte del Crypto Fear & Greed Index di Alternative.me, il mercato porta ad un’indicazione tecnica di Greed.
L’indice è stato in grado di toccare i 75 punti e anche il passato dà delle indicazioni in tal senso, visto che dopo ogni picco è arrivata una correzione di Bitcoin.
Dando uno sguardo proprio al passato per ammirare l’ultima volta che l’indice è stato in grado di toccare un massimo locale bisogna risalire allo scorso mese di febbraio, in cui è stata raggiunta quota 65. Solamente un mese dopo, ecco che il prezzo di Bitcoin è calato tantissimo, rispetto a giugno 2019, quando volava sopra gli 11 mila dollari.
I dati storici mettono in evidenza come, nel momento in cui l’indice tocca un nuovo punto di massimo, Bitcoin ha spesso manifestato la tendenza a contrarsi.
Certo, c’è anche da sottolineare come la misurazione del mercato è notevolmente soggettiva. Giusto per fare un esempio, il 30% dell’indice si caratterizza per essere formato da statistiche che non possono essere quantificate e che arrivano direttamente da sondaggi, così come dai social media.
All’interno di un mercato che rialzista decisamente ampio, è abbastanza facile intuire come le criptovalute possono restare in “Greed” anche per tanto tempo, come si è potuto notare negli ultimi due anni. Giusto per fare un esempio, nel mese di giugno di un anno fa, il prezzo di Bitcoin ha raggiunto la quota di 14 mila dollari prima di ritirarsi.
Bitcoin e l’ostacolo della resistenza
Nel corso degli ultimi giorni, il prezzo di Bitcoin ha fatto registrare ben tre correzioni nell’intervallo che va da 11200 fino a 11400 dollari. Presi singolarmente, i valori che indicano come il rally di Bitcoin si stiano per esaurire non bastano ovviamente. Ad ogni modo, quando vengono miscelati con una struttura di mercato importante, ecco che uno scenario ribassista potrebbe diventare sempre più realtà.
Dal punto di vista storico, è abbastanza facile notare come la resistenza del range tra 11500 e 14000 dollari non sia molto elevata. C’è un’elevata probabilità che i venditori proveranno in tutti i modi a proteggere l’area di resistenza tra 11200 e 11400 dollari.
Nel caso in cui gli acquirenti dovessero essere in grado di superare questa notevole resistenza, ecco che salirebbero, e non di poco, le chance di affrontare ad un periodo rialzista ancora maggiore. Diversi addetti ai lavori sostengono come un breakout, al di sopra della soglia pari a 11200 dollari, potrebbe causare un rally a quota 11700 dollari.
Se ne parlerà sicuramente anche a Roma, nel primo Bitcoin Cafè d’Europa: si tratta di un bistrot che è stato collegato ad un exchange in cui ci sarà l’opportunità di scambiare, ma anche di informarsi su tutto ciò che riguarda questa criptovaluta.