Banche private svizzere: casseforti sicure custodiscono oltre 3,4 trilioni di franchi svizzeri

Gestione patrimoniale record in Svizzera
Nel 2024, le banche private svizzere hanno raggiunto un traguardo senza precedenti, gestendo un patrimonio complessivo pari a CHF 3,4 trilioni. Questa cifra straordinaria deriva dall’analisi annuale condotta dalla società di consulenza KPMG, che ha esaminato 71 istituti di credito privati operanti in Svizzera. L’incremento patrimoniale del 14% rispetto all’anno precedente è stato favorito da un contesto favorevole dei mercati finanziari, che ha generato una crescita significativa delle valutazioni. Questo livello record evidenzia il ruolo cruciale della Svizzera come centro mondiale di gestione patrimoniale, consolidando la sua posizione di leader nel settore.
Indice dei Contenuti:
Fattori di crescita e rendimento delle banche private
Il forte incremento degli asset gestiti è attribuibile principalmente a due fattori: la crescita organica indotta dall’andamento positivo dei mercati finanziari e l’afflusso netto di nuovi capitali, seppur contenuto a CHF 72 miliardi. In particolare, le banche di medie dimensioni si sono distinte per la capacità di attrarre nuove risorse dai clienti, consolidando la loro quota di mercato. Contrariamente alle aspettative, il trasferimento di consulenti da UBS e Credit Suisse ha avuto un impatto limitato sulle masse gestite.
Il rendimento complessivo delle banche private si è tradotto in una crescita dei ricavi da CHF 20,5 miliardi a CHF 21,4 miliardi, trainata soprattutto da commissioni e attività di trading. Tuttavia, il risultato da interessi ha subito una contrazione di circa il 10%, attestandosi a CHF 4,6 miliardi, a causa del mutato contesto dei tassi d’interesse.
Nonostante la pressione sui margini, gli utili dopo le imposte sono aumentati da quasi CHF 3,1 miliardi nel 2023 a oltre CHF 4 miliardi nel 2024. Questa performance è stata sostenuta anche dall’espansione degli investimenti in personale, che rappresenta oltre due terzi delle spese operative, facendo salire i costi complessivi a circa CHF 15,3 miliardi. Le banche hanno raggiunto per la prima volta la soglia di 40.000 equivalenti a tempo pieno, testimoniando la crescita strutturale del settore.
Il rapporto costi-ricavi è salito leggermente dal 74,3% al 75,5%, riflettendo l’aumento delle spese e la diminuzione del margine di interesse. In particolare, le istituzioni più piccole hanno sofferto maggiormente questo incremento, che tuttavia rimane contenuto in un’ottica storica grazie al contesto favorevole dei mercati finanziari. Guardando avanti, il calo previsto dei tassi d’interesse e la maggiore volatilità del mercato porteranno a ripensare le strategie operative e commerciali.
Christian Hintermann, responsabile dello studio e esperto bancario di KPMG Svizzera, sottolinea la necessità per le banche di rafforzare il proprio business basato sulle commissioni, in considerazione della fine del vantaggio derivante dall’ambiente a tassi elevati, e di sviluppare nuove linee di servizio per mantenere la redditività.
Prospettive future e sfide per il settore bancario privato
Le prospettive per le banche private svizzere nel prossimo futuro si configurano come una sfida complessa, dominata da un contesto di tassi d’interesse in ulteriore calo e da condizioni di mercato più volatili. La **fine del ciclo di tassi elevati** impone un ripensamento strategico, con un’attenzione crescente verso la diversificazione delle fonti di reddito e un potenziamento delle attività basate sulle commissioni. La pressione sui margini di interesse, già evidenziata nel 2024, rischia di accentuarsi, riducendo la capacità di generare utili attraverso i tradizionali modelli bancari.
Contestualmente, la competizione sui servizi di private banking si fa più intensa, spingendo gli istituti a innovare nelle proposte di valore e a migliorare la personalizzazione del servizio al cliente. Investire in tecnologie digitali avanzate e nell’ottimizzazione dei processi operativi diventa quindi cruciale per contenere i costi e mantenere l’efficienza.
L’ambiente regolamentare, in continuo mutamento, richiede inoltre un rigoroso adeguamento alle normative internazionali, aumentando gli oneri di compliance e le spese operative. Le banche di dimensioni minori, meno strutturate, si troveranno probabilmente sotto pressione, mentre le realtà più grandi potrebbero avvantaggiarsi di economie di scala e capacità di investimento più elevate.
Christian Hintermann evidenzia come il consolidamento del settore, unitamente allo sviluppo di nuovi modelli di business focalizzati sulla consulenza e sui servizi a valore aggiunto, rappresenti la via obbligata per sostenere la crescita e contrastare il calo dei ricavi da interessi. Il 2025 si prospetta quindi come un anno decisivo per ridefinire i paradigmi operativi delle banche private in Svizzera, dove il mantenimento della redditività sarà vincolato alla capacità di adattamento e innovazione.
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