Baby Gang fermato a Milano su Lamborghini: nuova denuncia e problemi legali in arrivo
Guai giudiziari di Baby Gang
Recentemente, la vita di Baby Gang, il rapper di 23 anni conosciuto con il vero nome di Zaccaria Mouhib, è stata segnata da continui problemi legali. A ottobre scorso, è stato condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione. La condanna deriva dai disordini scoppiati il 10 aprile 2021 nella zona di San Siro a Milano, dove il trapper stava girando un videoclip insieme a Neima Ezza. L’evento attirò circa 300 ragazzi, molti dei quali minorenni, senza alcuna autorizzazione, culminando in violenze che coinvolsero anche le forze dell’ordine, oggetto di aggressioni con il lancio di oggetti.
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La difesa di Baby Gang, condotta dall’avvocato Niccolò Vecchioni, ha sostenuto che il rapper si era allontanato dal luogo dei fatti prima dell’arrivo della polizia, pertanto non avrebbe potuto essere ritenuto responsabile per gli atti violenti. Inoltre, la sua carriera è stata segnata anche da un’appello in cui, per una sparatoria avvenuta nel 2022, ricevette una condanna di 2 anni e 9 mesi, dovendosi confrontare con il complicato mix tra fama e problematiche legali in continuo aumento.
Controllo e denuncia a Milano
Nella notte tra martedì e mercoledì, alle 4.55, i carabinieri del Radiomobile hanno fermato Baby Gang a bordo di una lussuosa Lamborghini in via Melchiorre Gioia, a Milano. L’artista, noto per la sua musica e per la sua personale notorietà, si trovava in violazione delle condizioni imposte dalla sorveglianza speciale di cui è soggetto. In base alle prescrizioni, avrebbe dovuto restare a casa tra le 22 e le 7 del mattino. La situazione è stata documentata dallo stesso rapper, che ha postato una storia su Instagram, in cui si mostrava, con un passamontagna, durante il controllo. Questa situazione ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla capacità di Baby Gang di rispettare le normative imposte dal tribunale.
Dopo il controllo, i carabinieri hanno confermato che la presenza del rapper in quel momento e in quel luogo non era consentita, riportando così un’altra denunzia a carico del giovane artista. Questi episodi evidenziano come la figura di Zaccaria Mouhib non soltanto affronti la sfida della sua carriera musicale, ma anche un contesto legale complesso e spesso problematico.
Sanzioni imposte e reazioni del rapper
Dopo il recente episodio di violazione delle condizioni di sorveglianza speciale, le conseguenze per Baby Gang si profila severe. La sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano gli aveva già imposto misure restrittive per un biennio, il che implica un monitoraggio continuo della sua condotta. Tali sanzioni mirano a ridurre il rischio che il rapper possa continuare a essere considerato “socialmente pericoloso”.
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In merito a questi sviluppi, Zaccaria Mouhib ha manifestato un mix di frustrazione e indifferenza. Nel suo profilo Instagram, ha cercato di minimizzare l’accaduto, esprimendo disappunto per il controllo effettuato dai carabinieri e la denuncia a suo carico. Nonostante la sua situazione legale, Baby Gang continua a mantenere una certa audacia, pubblicando contenuti che sfidano le norme imposte e alimentano il dibattito sul suo comportamento, creando un contrasto significativo tra la sua carriera artistica e le pressioni legali che deve affrontare. Questo episodio aggiunge un ulteriore capitolo a una vita già segnata da controversie e guai giudiziari, accentuando il dilemma tra libertà artistica e responsabilità legale.
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