Auto elettrica rivoluzionata: il nuovo dispositivo scalda l’abitacolo senza perdere autonomia, scopri il trucco nascosto

Principio di funzionamento del dispositivo
Il cuore del dispositivo **Heated Chiller di Webasto** è un’unità compatta ad alta tensione che unifica tre funzioni tipicamente separate: air heater, riscaldatore del liquido e chiller. Il modulo lavora su due circuiti contemporaneamente—quello del liquido di raffreddamento e quello del refrigerante—consentendo di trasferire calore in modo mirato. In fase di avviamento a freddo, riscalda il liquido che stabilizza la temperatura della batteria; quando la temperatura sale, il chiller integrato evacua l’energia termica in eccesso, mantenendo il pacco celle nell’intervallo ottimale.
Indice dei Contenuti:
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Il controllo termico è gestito da un’elettronica dedicata che bilancia priorità tra batteria e abitacolo. Il dispositivo può anche pre-riscaldare direttamente il refrigerante della pompa di calore, accelerando la climatizzazione interna senza penalizzare il sistema di trazione. La progettazione per architetture a **800 volt** in fase di sviluppo promette elevata efficienza, minori dispersioni e un layout semplificato, riducendo tubazioni, valvole e punti di potenziale guasto.
Impatto sull’autonomia e sui consumi
L’azione combinata del **Heated Chiller** sulle temperature della batteria e del refrigerante riduce le perdite energetiche tipiche dei climi freddi, quando l’auto elettrica spreca energia per portare le celle nel range ideale. Stabilizzando il pacco batteria, si ottengono ricariche più lineari e una curva di erogazione più costante, con minori picchi di assorbimento. Il riscaldamento diretto del refrigerante accelera il comfort abitacolo senza gravare sulla trazione, limitando gli sprechi. Il risultato atteso è una migliore autonomia reale e un contenimento dei consumi nelle fasi critiche: avviamento, precondizionamento e stop-and-go urbano.
La sostituzione di tre componenti separati con un modulo unico diminuisce la complessità dell’impianto e le dispersioni termiche nelle tubazioni. Meno elementi, meno attriti energetici e minori cicli di accensione/spegnimento dei singoli attuatori. In condizioni estive, il chiller integrato evita il surriscaldamento della batteria, preservando l’efficienza e la durata nel tempo. In inverno, il preriscaldo mirato consente di mantenere tempi di ricarica più brevi a parità di temperatura esterna, con benefici tangibili su consumi ed esperienza d’uso quotidiana, senza ridurre l’autonomia disponibile.
Integrazione con i sistemi dell’auto
Il modulo si interfaccia con i circuiti di **liquido di raffreddamento** e **refrigerante**, semplificando il layout e riducendo valvole e diramazioni. L’elettronica di controllo dialoga con la gestione termica del veicolo per dare priorità a batteria o abitacolo in base a stato di carica, temperatura ambiente e richiesta di potenza. Questa architettura riduce l’ingombro nel vano tecnico e facilita il percorso dei fluidi, migliorando il rendimento del ciclo termico.
Per i costruttori, l’adozione comporta cablaggi più snelli e una diagnostica più immediata: un solo componente da monitorare al posto di tre, con logiche di test semplificate. L’approccio modulare è compatibile con piattaforme ad **alta tensione** e con pompe di calore esistenti, limitando gli interventi di reingegnerizzazione. La manutenzione potrebbe risultare più rapida grazie a minori punti di giunzione, pur restando da definire le politiche di sostituzione del gruppo in caso di guasto.
Prospettive e disponibilità sul mercato
Il **Heated Chiller** è in sviluppo per architetture a **800 V**, target privilegiato per i prossimi modelli elettrici ad alta efficienza. L’obiettivo è portare sul mercato un componente unico in grado di unire riscaldamento batteria, gestione del refrigerante e funzione chiller, creando uno standard industriale più compatto e sostenibile. La promessa è di ridurre costi di integrazione e tempi di validazione per gli OEM.
Restano elementi da chiarire: prezzi di fornitura, compatibilità con piattaforme esistenti a 400 V e roadmap di industrializzazione. La semplificazione impiantistica suggerisce risparmi su pesi e ingombri, ma l’effettivo vantaggio dipenderà dalle calibrazioni software e dal dimensionamento termico per segmenti diversi, dalle citycar ai SUV. La disponibilità commerciale sarà cruciale per valutarne l’impatto su autonomia, ricarica e comfort in tutte le stagioni.
FAQ
- Il dispositivo riduce il consumo in inverno? Sì, limita l’energia spesa per portare la batteria in temperatura, migliorando autonomia e tempi di ricarica a basse temperature.
- Sostituisce più componenti termici? Integra funzioni di air heater, riscaldatore del liquido e chiller in un’unica unità compatta ad alta tensione.
- È compatibile con sistemi a 800 V? È in fase di sviluppo per architetture a 800 V, con focus su efficienza e minori dispersioni.
- Migliora il comfort abitacolo? Sì, riscalda direttamente il refrigerante della pompa di calore, velocizzando il climatizzatore senza penalizzare la trazione.
- Quanto incide sulla manutenzione? La riduzione dei componenti semplifica diagnosi e interventi, pur restando da definire i costi di sostituzione del modulo.
- Quali benefici in estate? Il chiller integrato dissipa il calore in eccesso, prevenendo il surriscaldamento della batteria e preservando efficienza e durata.
Integrazione con i sistemi dell’auto
Il **Heated Chiller** si integra nel veicolo collegandosi in parallelo ai circuiti di **coolant** e **refrigerante**, con un’unica unità che dialoga via CAN con BMS, HVAC e centralina termica. Le logiche di priorità gestiscono in tempo reale preriscaldo batteria, comfort abitacolo e smaltimento del calore della trazione. La riduzione di tubazioni e valvole di commutazione limita cadute di pressione e dispersioni, agevolando il packaging su pianali compatti e architetture a motore anteriore o posteriore.
Per gli OEM, l’adozione consente fasci cavi più leggeri, meno staffe e un numero inferiore di giunzioni critiche. La compatibilità con **pompe di calore** esistenti e circuiti a **alta tensione** riduce le modifiche a scocca e sottotelai. La diagnostica centralizzata concentra i DTC su un unico modulo, semplificando le procedure di test end-of-line e i flussi di manutenzione in officina, pur richiedendo specifiche linee guida su ricambi e tempi di sostituzione.
Prospettive e disponibilità sul mercato
Secondo Webasto, il **Heated Chiller** punta a diventare un componente di riferimento per i veicoli a **800 V**, segmento in rapida crescita in Europa e in Italia. La strategia prevede l’integrazione nelle piattaforme di prossima generazione con un focus su efficienza, packaging e sostenibilità. La semplificazione dell’impianto termico può ridurre tempi di validazione per gli OEM e accelerare l’omologazione su più segmenti, dai veicoli compatti ai SUV, con vantaggi in termini di spazio e peso.
Tempistiche, listini e compatibilità con architetture a **400 V** restano in via di definizione. L’industrializzazione dipenderà dalla domanda dei costruttori e dalle calibrazioni software per gestire differenti climi e cicli d’uso. La disponibilità commerciale, attesa in fasi progressive, sarà accompagnata da pacchetti di supporto tecnico e diagnostica centralizzata per agevolare il post-vendita, con particolare attenzione ai mercati urbani ad alta penetrazione di EV come Milano, Torino e Roma.
FAQ
- Qual è il target di tensione del dispositivo? Progettazione orientata a piattaforme ad alta tensione, con sviluppo specifico per sistemi a 800 V.
- Quando sarà disponibile sul mercato? La commercializzazione è prevista in fasi, subordinata ai programmi degli OEM e ai test di validazione.
- È prevista compatibilità a 400 V? La compatibilità con 400 V è un tema aperto che dipenderà da scelte di progetto e calibrazioni.
- Quali settori veicolari sono prioritari? Piattaforme EV di nuova generazione, dai segmenti compatti ai SUV, con focus su efficienza e packaging.
- Che impatto attende il post-vendita? Diagnostica centralizzata e riduzione dei componenti dovrebbero semplificare manutenzione e ricambi.
- Quali mercati vedranno l’adozione più rapida? Aree urbane con alta quota di EV come Milano, Torino e Roma, dove la domanda è più dinamica.




