Attentato Parigi: twitter, il pensiero di tutti, #JeSuisCharlie
L’attentato terroristico di Parigi alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo non può lasciare indifferente nemmeno chi come noi scrive tutti i giorni sul web con la volontà di trasmettere informazioni agli utenti della rete con la massima trasparenza e la voglia di raccontare, di esprimere un’opinione, di comunicare un pensiero. Non può lasciare indifferente soprattutto l’essere uccisi per la sola colpa di esprimere un pensiero usando la risata.
La libertà e il diritto di cronaca, il diritto di informazione in ogni sua espressione, anche satirica, sono il pilastro della democrazia sia che a farlo siano giornalisti o no. E la forza simbolica di questo attentato è fortissima. E’ un assalto alla democrazia. Voglio permettermi un pensiero. Se ancora posso senza rischiare la vita. Questo non è uno scontro di civiltà. Non è una guerra contro l’Islam.
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Questo è uno scontro contro i terroristi. Come lo erano le Brigate Rosse che di croci sulla libertà di cronaca ne hanno messe. Colpire i terroristi, non una religione. Il peggiore degli errori sarebbe colpire tutto il mondo islamico. Non credo sia giusto paragonare questo attentato all’11 settembre sebbene la prima cosa che possa venire in mente sia quella.
La generalizzazione è una tentazione fin troppo facile ma questo della nostra civiltà, quella moderna, è un problema molto più grave. L’attentato di Parigi è un atto fomentato, crudele, terroristico. Ci uniamo al pensiero della rete, ci uniamo anche noi al pensiero di tutti. #JeSuisCharlie