Astarea presenta i dati sulla sostenibilità nel retail
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Al convegno organizzato da Plef, Planet Life Economy Foundation, una libera fondazione senza scopo di lucro che si occupa di dare concretezza ai principi della sostenibilità, Laura Cantoni di Astàrea ha presentati i dati scaturiti da una breve, ma approfondita, ricerca sulla sostenibilità nella Grande Distribuzione Organizzata.
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Basata solo su 8 casi, la ricerca tuttavia porta risultati di grande interesse proprio perché gli otto managers contattati appartengono ad alcune delle aziende più rappresentative del settore, in genere multinazionali, con fatturati che coprono in pratica gran parte dei mercati di riferimento.
SOSTENIBILITA’ E SVILUPPO
Il primo dato significativo è che c’è una generale consapevolezza sul fatto che la sostenibilità porta anche sviluppo e accelerazione delle attività, ovvero è in grado di creare valore economico, in particolare quando si affronta il tema della CSR Corporate Social Responsibility.
Sul “Bilancio di sostenibilità” però le opinioni sono contrastanti: si passa dal valutarlo di estrema importanza, a ritenerlo non fondamentale. Chi è a favore sottolinea gli obiettivi del gruppo di trasmettere valore alle attività svolte localmente, l’opportunità di relazioni attive con gli stakeholders, il passaggio dagli annual report a bilanci di sostenibilità più strutturati. Chi è a sfavore invece ritiene che, con tutti gli impegni che si accumulano in un’azienda, sia meglio dedicare il proprio tempo a ”fare” anziché a “scrivere”: insomma, sono documenti più formali che sostanziali.
LA POLITICA DEL PERSONALE
Tutti comunque concordano su altri aspetti: a partire dalla politica del personale, ritenuto non solo uno dei principali fattori di produzione, ma il fattore determinante nella relazione con il consumatore. Quindi: focalizzazione delle politiche ad hoc (benessere, flessibilità negli orari, estetica degli ambienti), cura delle relazioni esterne, aspetti immateriali come i diritti della coppia, i fondi pensioni, i fringe benefit. E sostenibilità come vissuto quotidiano, che tocca aspetti come la formazione, la collaborazione nel fund raising promosso dal punto vendita, l’attenzione alla leadership femminile.
L’INFORMAZIONE AL CONSUMATORE
Altro aspetto di grande importanza: l’informazione al consumatore, condivisa da tutti gli intervistati, con modalità lievemente diverse. Sì alla comunicazione multicanale all’attività capillare, locandine, web, ecc., ma per alcuni “è il prodotto che parla”. Le campagne promozionali troppo sparate non piacciono a nessuno, mentre la comunicazione sulla responsabilità sociale sta via via diventando più sentita. Tornando a dipendenti, sono loro i principali canali di comunicazione, nonostante una certa “vischiosità” data da livelli diversi di coinvolgimento. Esempio fra tutti: l’attività di fund raising per una causa sociale (triangolazione fra iniziativa della sede centrale, dipendenti e pubblico).
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PRODOTTI E FORNITORI
La scelta dei fornitori: per tutti il rispetto delle norme o addirittura di un codice etico è basilare. Molti guardano anche all’italianità dei prodotti, alcuni alle certificazioni e al rispetto di protocolli dettagliati. Si parla di controllare fino a 96 parametri. Importante comunque l’identità di gruppo.
Nella scelta dei prodotti in sé, la sostenibilità gioca certamente un ruolo, ma prevalgono ancora gli “economics”. Due principi spesso condivisi sono la valorizzazione del territorio e l’antispreco. Sì l’orientamento all’organico, ma non necessariamente al bio. E’ in corso un processo di cambiamento del paradigma culturale, che porta sempre più in primo piano il rapporto con il territorio. Le iniziative locali spaziano dalle relazioni con gli stakeholders alle iniziative benefiche, spesso con l’intervento diretto dei figli degli imprenditori. La novità consiste nel fatto che la sede centrale sta cercando di mettere a sistema queste attività, invece di disperderle localmente.
ENERGIA
Per l’efficientamento energetico, cuore dell’economia circolare, ancora le difficoltà sono elevate. Iniziano i processi di up-cycling, ma non tutto si può attuare con la normativa esistente. Occorre cambiare qualcosa, sfruttando la “moral suasion”. Ancora sono pochi i consumatori sostenibili: si parla del 15% più o meno. La sostenibilità a integrata nella logica del business: in questo la GDO è al’avanguardia.
L’IMPORTANZA DI PLEF
PLEF si dedica a questi studi al fine di includerne i risultati nelle dinamiche gestionali dell’impresa (strategie, competitività, valore aggiunto, finanza, processi produttivi, ecc.) facendo attenzione alle reali aspettative dei cittadini/consumatori (qualità di vita, emozione, piacere, divertimento). PLEF promuove la realizzazione di un nuovo modello economico e sociale in grado di creare vero “Valore” (economico, sociale, ambientale, umano) e occupazione, superando le tesi contrapposte della “Crescita” o della “Decrescita”. Dal 2013 è membro del Consiglio Nazionale della Green Economy. Dal 2016 dell’ASVIS – Alleanza Italiana Sviluppo Sostenibile.
ASTAREA
Astàrea è un Istituto di Ricerche di Marketing con una esperienza consolidata nel settore e competenze innovative. Astàrea, con l’accento sulla seconda a, prende il nome dalla dea Astarte. nella mitologia fenicia. Non a caso simbolo dell’Agenzia è un veloce battello fenicio. Per gli Egizi poi la barca sacra era un battello fluviale elevato a simbolo di imbarcazione rituale. Da Astarte ad Astarea il passo è breve, anche se un po’ misterioso nel suo processo creativo. Chiediamo allora a Laura Cantoni il perché di questa scelta. “Abbiamo scelto il mondo dei Fenici per esprimere lo spirito della nostra attività e della nostra offerta. I fenici, popolo inventore degli scambi commerciali, erano eclettici e versatili, sensibili all’influenza delle altre culture e capaci di integrarle nella propria; creativi nella produzione degli oggetti, poliedrici nella lavorazione dei materiali, sempre orientati alle esigenze pratiche, ma combinando semplicità e raffinatezza di stile. Erano grandi esploratori e grandi navigatori capaci di orientarsi usando le stelle.
La loro cultura è emblematica per chi, come noi, aiuta a produrre e distribuire prodotti, servizi, idee, adottando strumenti molteplici in forme originali, sempre con l’attenzione alla operatività, ma anche con la capacità di guardare al al futuro”.
Astarea
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