ArtID: il certificato digitale per l’arte sulla blockchain oggi è una realtà tangibile
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Il mercato dell’arte necessita oggi di strumenti analitici e gestionali sempre piu’ precisi, in grado si sopperire alla mancanza di standard e regolamentazioni uniformi.
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Aiutare i collezionisti ed i loro consulenti, gli investitori professionali o i semplici appassionati ad orientarsi e convergere verso una condivisa chiave di lettura è la missione di ArtID.
ArtID ieri pomeriggio era presente in qualità di Partner dell’evento, ad “Arte piacere ed investimento” evento organizzato da Swiss Logistic Center a Chiasso, per approfondire aspetti giuridici e fiscali inerenti all’opera d’arte.
Alla presenza del Sindaco di Chiasso, di Riccardo Fuochi CEO di Swiss Logistic Center e di altri importanti esperti la tavola rotonda si è conclusa con la Lectio Magistralis del Prof. Claudio Strinati con oggetto l’incredibile scoperta di un’opera del giovanissimo Giorgio De Chirico.
L’arte sta diventando una forma d’investimento, le opere d’arte un valore patrimoniale da preservare e valorizzare nel tempo.
I fattori scatenanti nell’acquisto sono principalmente quello emotivo e quello sociale, tuttavia il fattore finanziario è importantissimo ed il collezionista è un individuo che accumula valore in beni che lo coinvolgono emotivamente e che intende aumentare, proteggere e gestire.
I Problemi che costituiscono una vera minaccia per il funzionamento e la reputazione del mercato dell’arte, condivisi dalla maggior parte degli operatori, sono fondamentalmente tre:
· autenticazione e provenienza
· manipolazione dei prezzi e conflitti di interesse
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· mancanza di trasparenza.
Stefano Vablais ed i fondatori di ArtID sono convinti che la tecnologia incluse le immagini in alta definizione ed i meccanismi di Blockchain avranno un ruolo centrale nell’evoluzione di un mercato che nonostante il passare del tempo è rimasto virtualmente uguale negli ultimi tre secoli ed è rimasto impermeabile agli avanzamenti tecnologici che sono invece stati adottati dagli altri mercati.
L’obiettivo di ArtID è quello di far nascere una nuova generazione di opere dotate del loro Certificato Digitale che si differenzieranno dalle altre per la possibilità di accedere a tutta la documentazione attraverso un archivio incorruttibile, condiviso e pubblico. Creando così i presupposti per un nuovo mercato più aperto, trasparente e liquido.
Le immagini ad alta risoluzione permettono di vedere i dettagli utili a capire le caratteristiche dell’opera originale.
Titolo, Autore con la sua scheda anagrafica e la sua storia, dimensioni, tecnica e anno di realizzazione dell’opera sono le informazioni che compongono le basi del Certificato Digitale.
Si possono aggiungere a corredo ulteriori documenti ed informazioni come:
– L’autentica dell’autore;
– Un documento relativo all’archiviazione (da Archivio o Fondazione);
– Un’evidenza delle mostre in cui l’opera è stata esposta;
– Cataloghi delle mostre in cui l’opera è stata esposta;
– L’indicazione di pubblicazioni rilevanti;
– Estratti di pubblicazioni che contengono informazioni sull’opera;
Il Certificato Digitale può anche contenere informazioni sulla proprietà attuale e sulle proprietà precedenti al momento dell’emissione del Certificato Digitale, il luogo dove è fisicamente custodita l’opera, atti di cessione, dichiarazioni di vendita e perizie.
Il Certificato Digitale è un file “zip” che una volta archiviato e firmato in Blockchain per sua natura non potrà più essere modificato. Ogni successiva modifica richiederà una nuova firma sarà soggetta alla verifica dello staff.
L’utilizzo del certificato puo’ essere “privato”, ad uso esclusivo del proprietario dell’opera, “condiviso” con ogni singola persona che il proprietario vorrà coinvolgere o *pubblico” con la pubblicazione sul Market Place o altre piattaforme.
La fruibilità del Certificato Digitale puo’ avvenire mediante QRCode (anche applicato all’opera), address (stringa) ed in prossimità dell’opera mediante collegamento bluetooth ad un device applicato alla stessa.
Il Certificato Digitale sarà prezioso:
in caso di cessione dell’opera per agevolare la normale due diligence,
in caso di successione,
per fornire informazioni con immediatezza ad un visitatore,
per agevolare pratiche burocratiche quali import, export, sdoganamenti
operazioni di trasferimento,
coperture assicurative e finanziamenti.
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