Arrivano le elezioni. Europa oggi: istruzioni per l’uso
SENTIRSI EUROPEI IN VISTA DELLE ELEZIONI
di Letizia Dehò –
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Europa oggi: istruzioni per l’uso
“Europa: istruzioni per l’uso” è un percorso, pensato dalla Provincia di Trento in collaborazione con partner istituzionali tra cui la Commissione europea, rivolto a sensibilizzare i cittadini alla politica europea, in vista delle elezioni di fine maggio.
Dopo le giornate di studio come quella in cui studiosi ed economisti si sono interrogati sul futuro dell’Unione europea in un Convegno organizzato dall’Università Cattolica lo scorso autunno, con l’avvicinarsi delle elezioni europee si stanno intensificando le occasioni d’incontro per discutere i temi più scottanti del momento.
RADICALI E LEGA A CONFRONTO
Gli ospiti della conferenza tenutasi a Milano, presso il Palazzo Pirelli, Marco Cappato, noto politico e attivista italiano, esponente dei
Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni e GianMarco Senna, consigliere di Regione Lombardia per la Lega, sono stati chiamati
a riflettere sui problemi più importanti che tutti noi, in quanto europei, dovremo affrontare nel prossimo futuro. Una riflessione sul significato di democrazia, immigrazione ed emigrazione, sprechi, ambiente. La prospettiva generale: le istruzioni d’uso per un’ Europa migliore ci sono, ma ognuno ha fatto le proprie strategie.
Europa oggi
L’Europa di oggi è in continuo sviluppo e mutamento, ma sta commettendo un drammatico errore: non tutti i Paesi vivono il progresso nello stesso modo e con gli stessi tempi. Un’Europa a diverse velocità che premia alcuni condannando altri. Il prezzo più grande di questa precaria e controversa situazione è pagato, in modo particolare, dalle PMI (Piccole Medie Imprese) sulle quali, peraltro, si fonda gran parte dell’economia italiana. Diversi partiti si stanno muovendo proprio a difesa e sostegno di queste talvolta piccole, ma sempre indispensabili, realtà. Ma da una panoramica generale i problemi che emergono sono anche altri.
Immigrazione ed emigrazione
Al riguardo a cui si esprime chiaramente GianMarco Senna: ”esportiamo cervelli ed importiamo disperazione”. Ogni anno 200.000 studenti, formati a spese dello stato italiano, lasciano il Paese per studiare e lavorare all’estero, provocando una perdita non solo di carattere economico, ma anche di valore e di cultura. Dall’altro lato ogni giorno si riversano sulle nostre coste migliaia di rifugiati richiedenti asilo e aiuto a cui non possiamo far fronte se l’Europa non ci aiuta.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che l’esperienza europea stia segnalando un deficit di rappresentanza per cui i cittadini non si rispecchiano nelle rappresentanze e nelle istituzioni politiche. La logica conseguenza che ne deriva è il disinteressamento alla politica del ruolo stesso di cittadino, e un generale atteggiamento di indifferenza. Una situazione pesante la cui soluzione è spesso trovata nell’uscita dell’Italia dall’euro, idea alla quale si legano più svantaggi che vantaggi.
IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE
Guardando al futuro, il nostro interesse è che ci sia una politica economico finanziaria gestita in modo democratico a livello europeo. Quindi l’interesse nazionale è nelle possibilità economiche europee. Se ci poniamo in una logica di conflitto diventiamo “un vaso di coccio tra vasi di ferro”ci ricorda Marco Cappato).
Europa, dopo le elezioni
Cosa succederà all’Europa dopo le elezioni? Le opzioni ammesse sono due: o l’Europa acquisterà immediatamente un nuovo volto, oppure questo processo di rigenerazione è ancora molto lungo per poterne dichiarare la fine. La percezione generale è di un grande cambiamento in positivo che riguarderà soprattutto il fattore consapevolezza.
Un comune destino
L’Europa non ha senso se le singole nazioni vi permangono per trovare vantaggi e interessi personali. Deve essere piuttosto intesa come una grande comunità capace di far fronte in modo unito e potente ai problemi di cui si parlava all’inizio, perché gli esseri umani sono legati da un comune destino contro il quale è vantaggioso impegnarsi a livello continentale piuttosto che solo nazionale.
Letizia Dehò
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