Ardoino e l’interesse per la Juventus aggiornamenti sul consiglio di amministrazione e prossimi sviluppi

la volontà di Ardoino di acquistare la Juventus
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha espresso in modo chiaro ma cauto l’interesse personale verso l’acquisizione della Juventus. A margine del Plan B Forum di Lugano, ha dichiarato: “Il tifoso che è in me direbbe: certo che mi piacerebbe comprarla. Ma non abbiamo alcun piano per farlo, e serve anche un venditore per questo”, confermando così una forte simpatia ma senza piani concreti immediati. Queste parole hanno alimentato le speculazioni sul possibile futuro aumento dell’investimento di Tether nel club bianconero, attualmente secondo azionista con l’11,5% delle quote. La dichiarazione ha quindi acceso i riflettori su un potenziale cambio di passo nei rapporti tra Tether e Juventus, pur rimarcando l’assenza di una trattativa in corso. La prudenza resta d’obbligo, ma la volontà di Ardoino ha un peso sia emotivo che strategico, in un quadro dove la valuta digitale incontra il calcio di élite.
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le proposte di Tether per il consiglio di amministrazione
Tether ha avanzato una strategia chiara per consolidare la propria influenza all’interno della governance del club bianconero, presentando una lista di candidati destinati a entrare nel Consiglio di Amministrazione. L’obiettivo principale è incrementare la rappresentanza degli azionisti di minoranza, modificando lo statuto societario per facilitare l’approvazione di eventuali aumenti di capitale, meccanismo fondamentale per sostenere operazioni future. La proposta include anche l’istituzione di nuovi criteri decisionali che potrebbero ridisegnare l’equilibrio attuale all’interno del CdA.


Queste mosse puntano a garantire a Tether una partecipazione più attiva e incisiva nelle scelte strategiche della Juventus, sottolineando un cambio di passo rispetto alla fase precedente di mera detenzione passiva di quote. Inoltre, la scelta del rappresentante nel CdA sarà cruciale: la figura di Francesco Garino sembra essere il candidato indicato per veicolare gli interessi di Tether e garantirne la voce in capitolo nei processi decisionali fondamentali. La proposta, dunque, non solo riflette un’ambizione di scala, ma rappresenta anche la volontà di consolidare un ruolo stabile e riconosciuto nel cuore della struttura societaria.
la posizione della Juventus e le implicazioni per il futuro
La Juventus adotta un atteggiamento prudente di fronte alle iniziative promosse da Tether, manifestando una netta contrarietà alle modifiche statutarie proposte che mirano a modificare l’attuale governance. Il club invita gli azionisti a respingere le proposte lanciate dal secondo azionista, evidenziando un clima di cautela nell’accogliere approcci ritenuti troppo incisivi o “aggressivi”. Tale resistenza riflette una volontà di preservare un equilibrio gestionale, evitando che possibili rapide trasformazioni condizionino la stabilità societaria, specialmente in un momento di delicata transizione economico-finanziaria per il club.
Il confronto tra la compagine azionaria tradizionale e Tether sembra orientato più verso una negoziazione di lungo periodo che a uno scontro frontale. Non risultano infatti contatti diretti tra Paolo Ardoino e John Elkann, mentre la figura di Francesco Garino appare come un elemento mediatore destinato a rappresentare e tutelare gli interessi di Tether nel Consiglio di Amministrazione. L’esito dell’assemblea del 7 novembre sarà dunque fondamentale per misurare la reale capacità dell’azionista di minoranza di influenzare la governance e orientare la strategia futura della Juventus, soprattutto riguardo a eventuali aumenti di capitale.
In prospettiva, l’ingresso di Tether nel capitale bianconero introduce dinamiche ancora in fase di definizione, con potenziali implicazioni sul piano della sostenibilità finanziaria e del controllo societario. Resta evidente che un periodo di assestamento sarà necessario per valutare con precisione gli impatti di queste novità e per verificare se il club sarà in grado di conciliare le nuove ambizioni con la propria tradizione e visione strategica.





