Apple rinuncia alla causa contro Amazon per “App Store”
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L’acquisto di applicazioni online negli ultimi anni ha cambiato radicalmente il modo di usufruire della tecnologia.
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Il poter ottenere prodotti, molto spesso utilizzabili sugli smartphone, con un semplice click ha portato allo sviluppo radicale di un mercato capace ormai di produrre fatturati milionari.
In questo senso Apple ha dimostrato sempre di essere all’avanguardia, con il suo App Store ormai capace di sfiorare il tetto del milione di applicazioni disponibili, ed una clientela vastissima a livello mondiale che ha già garantito cinquanta miliardi di download dal proprio store online.
Cifre da capogiro, ma che non erano inizialmente state sufficienti a tranquillizzare il colosso tecnologico californiano, quando è emerso che il nome App Store veniva utilizzato anche per lo store online di un altro gigante della vendita su internet, in particolare di libri e musica, ma non solo: Amazon.
Certo, la denominazione è diversa visto che Amazon utilizza il termine Appstore senza spazi, scritto tutto attaccato, ma si tratta di una finezza che non ha convinto Apple del fatto che non si potesse creare confusione tra i due termini e, soprattutto, tra le due aziende.
Almeno momentaneamente però, perché come sottolineato in precedenza, dopo l’apertura di un procedimento legale, la casa californiana ha deciso di ritirare la causa, richiesta che è stata accolta dal giudice Phyllis Hamilton della California Settentrionale, chiamato a deliberare sul caso.
La scelta è stata motivata da Kristin Huguet, portavoce ufficiale di Apple, spiegando come il grande successo a livello planetario di App Store, non giustificasse un procedimento legale che si prospettava lungo e tortuoso su Amazon, visto che il livello di qualità e la varietà di scelta dello store online di Cupertino mettevano al riparo l’azienda da eventuali problemi di confusione, derivanti dal nome, nei quali gli utenti sarebbero potuti incappare.
D’altronde una causa legale tra grandi aziende dell’informatica provocata dall’utilizzo di un nome era una circostanza piuttosto insolita, con i colossi tecnologici che di solito sono maggiormente impegnati a contrastarsi in tribunale per l’utilizzo di brevetti che molto spesso viene contestato, essendo ormai molte idee simili tra un’azienda e l’altra.
Anche la portavoce ufficiale di Amazon, Mary Osako, ha espresso soddisfazione per l’interruzione del procedimento legale da parte di Apple, che si prospettava lungo, tortuoso e soprattutto dispendioso: d’altronde la storia era iniziata addirittura due anni fa, e dopo una lunga fase di procedimenti preliminari, solo il 28 giugno il confronto nelle aule di tribunale avrebbe avuto inizio. Pericolo scampato, e si Apple che Amazon potranno tenersi il loro App Store, rispettivamente con e senza spazio.
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