App di messaggistica che funzionano senza internet: spopola FireChat
L’applicazione più scaricata a Hong Kong negli ultimi giorni? E’ stata FireChat, uno strumento di messaggistica istantanea e anonima, spesso confuso per una delle tante alternative a Whatsapp o WeChat.
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Quello che distingue FireChat e che ne sta facendo uno strumento fondamentale per i manifestanti, però, è la possibilità di comunicare senza avere a disposizione una connessione internet.
FireChat, infatti, sfrutta il Multipeer Connectivity Framework, un sistema introdotto da Apple con iOS7 che crea una serie di ponti tra i dispositivi sfruttando i sistemi Bluetooth e Wi-fi.
Così facendo i dati, che hanno un raggio base di trasmissione di 70 metri, possono muoversi da uno smartphone all’altro fino ad arrivare a destinazione attraverso la cosiddetta mesh network. Un sistema che da giugno del 2014 è stato potenziato grazie alla compatibilità tra dispositivi Android e Apple.
Da quanto riporta il South China Morning Post, l’applicazione è stata scaricata da 100 mila utenti in sole 24 ore, dopo che domenica era circolata la voce che il governo della città stava meditando di disattivare la rete mobile per impedire ai manifestanti di organizzarsi.
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Da allora Open Garden, la società che ha sviluppato l’app, ha registrato fino a 33 mila utenti collegati a FireChat contemporaneamente.
Il boom di download a Hong Kong si spiega facilmente. L’applicazione, infatti, non solo permette di comunicare anche in presenza di un blackout forzato (uno dei timori dei manifestanti che stanno sfruttando internet anche per far filtrare informazioni sulle proteste all’estero), ma anche in una condizione di congestione della rete: a protestare in piazza, infatti, sono diverse migliaia di persone.
Un caso analogo si era registrato negli scorsi mesi in alcune province dell’Iraq, dove gli abitanti avevano cominciato a usare FireChat per sfuggire alle restrizioni imposte dal governo, che aveva chiuso le connessioni internet e bloccato gli accessi ai social network.
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Attualmente il trucco sembra funzionare e il governo cinese non sembra essere un pericolo, almeno per il momento. Intanto il post su Facebook dello studente e leader della protesta Joshua Wong, che ha invitato i manifestanti a scaricare l’applicazione, ha quasi raggiunto le duemila condivisioni e i cinquemila like.
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