Le migliori app mediche su Iphone ed Android, con la medicina digitale hai il medico in tasca
C’è quasi una app per tutto. Il miglior cellulare può dirci il meteo di domani, misurare la quantità di spaghetti necessaria per quattro persone, permetterci di prendere appunti, ricordarci quante calorie possiamo assumere ogni giorno, modificare foto e video, usare infiniti giochi e molto, molto altro.
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Ci sono anche impieghi più “seri” per il nostro smartphone. In futuro lo useremo sempre di più per pagare, grazie alla tecnologia NFC, e magari anche come documento di identità.
Ma c’è un’altra funzione molto utile e già parzialmente implementata: la diagnostica in campo sanitario.
Esistono già diverse applicazioni (principalmente per iPhone) in grado di registrare in tempo reale alcuni valori come la pressione, l’ossigenazione del sangue, la temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco e la glicemia. Attualmente, sia la Food and Drug Administration statunitense che gli enti UE preposti stanno valutando di autorizzare la commercializzazione per ulteriori applicazioni, capaci di effettuare elettrocardiogrammi e test delle urine.
Secondo Eugenio Picano, cardiologo e direttore dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, l’ingresso della tecnologia mobile nel campo della diagnostica può portare grandi vantaggi per i pazienti. Non solo infatti, si potranno monitorare i propri valori con continuità e senza dover per forza recarsi presso lo studio medico, ma eventuali variazioni significative possono essere segnalate senza che questo possa essere imbarazzante a livello sociale.
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Diciamolo subito, per fugare ogni dubbio: è ovvio che nessuno di questi strumenti potrà mai sostituire il parere di uno specialista, ma è possibile usarli in modo intelligente, integrandoli con le normali visite.
“Avere con sé uno strumento che segnala se qualcosa non va è una fondamentale spinta motivazionale per il paziente, perché stimola a superare la ritrosia o semplicemente la pigrizia di sottoporsi volontariamente, e con costanza, ai controlli”, afferma Picano.
Anche perché, prosegue Picano, “la negazione di un disagio è un fenomeno estremamente comune. Pensiamo alle persone obese, ai diabetici o ai pazienti psichiatrici. È normale provare pudore nei confronti della propria condizione, quando è oggetto di stigma sociale o è percepita come qualcosa da nascondere”.
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Basterà una notifica sul cellulare per tenere tutto sotto controllo senza che la visita dal medico diventi un’ossessione obbligatoria, sia per i sani che per i pazienti con particolari patologie. Alle critiche sulla “medicina tascabile”, Picano risponde: “Ha poco senso chiederci se si debba tornare indietro: queste tecnologie fanno già parte della realtà”. Meglio allora coglierne gli aspetti positivi e opportunità: “La possibilità di creare database sempre più vasti di informazioni di natura epidemiologica, fondamentali per il progresso nelle terapie, la diminuzione del ricorso ai test a tappeto, alcuni rischiosi e spesso costosi, e l’accelerazione di quella che sta diventando la medicina personalizzata. Senza dimenticare lo snellimento delle trafile burocratiche per l’accesso a numerosi servizi”.
Come già accennato, tuttavia, è fondamentale usare queste app con criterio e intelligenza, non solo perché esse non si sostituiscono in nessun modo alla competenza di un medico, ma anche perché celano il rischio di innescare una forte dipendenza in chi le utilizza.
Il fatto di poter controllare in qualunque momento il proprio stato di salute potrebbe infatti generare, in chi è predisposto, l’ansia di doversi monitorare in continuazione e provocare panico qualora non si riuscisse a farlo. Ne sono un esempio quelle applicazioni sviluppate per favorire un’alimentazione sana e biologica, che spesso inducono comportamenti esagerati e patologici in questo importante aspetto della vita.
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Non demonizzare né esaltare, quindi. La tecnologia è a nostra disposizione, a noi il compito di usarla con intelligenza.
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