Antonella Clerici parla dei nuovi conduttori e delle trasformazioni della televisione moderna italiana
i nuovi conduttori e la televisione generalista
Antonella Clerici, storica figura della televisione italiana, ha recentemente riflettuto sul ruolo e l’identità dei conduttori televisivi nell’epoca contemporanea segnando una netta distinzione tra le generazioni. La conduttrice riconosce infatti ai nuovi volti del piccolo schermo una capacità di diversificazione senza precedenti, favorita dalle molteplici piattaforme digitali oggi a disposizione: social network, streaming e podcast sono gli ambienti privilegiati in cui i giovani talenti si esprimono e spesso ottengono maggiori guadagni rispetto alla tradizionale televisione generalista.
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Clerici osserva con pragmatismo che i conduttori della sua generazione sono gli ultimi a essere cresciuti esclusivamente tramite il modello televisivo classico, con un’unica fonte di contenuti. Questa condizione rende il loro approccio profondamente diverso rispetto al futuro del mezzo. Per garantire un adeguato ricambio generazionale, evidenzia la necessità di promuovere i nuovi volti attraverso spazi dedicati come i programmi estivi, utilizzati come terreno di sperimentazione per format innovativi e per dare visibilità a conduttori emergenti al di fuori dei circuiti consolidati.
le critiche di antonella clerici ai programmi tv attuali
Antonella Clerici esprime una valutazione severa sulla qualità e sulla struttura dei programmi televisivi contemporanei, sottolineando un’evidente necessità di riforma nei tempi e nei format proposti. La conduttrice denuncia l’eccessiva durata degli show, che tende a compromettere la qualità complessiva, e auspica l’adozione di orari più sostenibili per la prima serata, favorendo così una fruizione più equilibrata e meno affaticante per il pubblico.
La sua critica si estende alla natura stessa dei contenuti: ad eccezione del Festival di Sanremo, Clerici mostra scetticismo verso i programmi dominati dalla presenza di personaggi famosi, con una predilezione per le narrazioni legate a persone comuni, ritenute maggiormente autentiche e coinvolgenti. Questo approccio privilegierebbe racconti meno costruiti e più spontanei, in grado di catturare l’attenzione con storie genuine piuttosto che ruoli recitati dai vip.
Infine, la conduttrice evidenzia la sua limitata affinità con i quiz televisivi, settore in cui si sente meno a proprio agio, definendosi piuttosto una persona legata al dialogo e allo scambio emotivo. Ricorda inoltre la sua esperienza con Affari Tuoi, dove non ha potuto fare a meno di personalizzare e rendere più giocoso un format altrimenti rigido, sottolineando come questo genere si addica maggiormente a conduttori di altro profilo, mentre lei preferisce format che coinvolgano cuore e anima.
le preferenze personali della conduttrice sui format televisivi
Antonella Clerici si colloca come una conduttrice profondamente legata ai format che valorizzano l’autenticità e l’emotività, privilegiando programmi in cui il coinvolgimento umano supera la mera performance. La sua inclinazione appare chiara nel rifiuto dei quiz tradizionali, che giudica rigidi e poco adatti al suo modo di comunicare, più orientato al dialogo e alla convivialità. Nel corso della sua carriera ha dimostrato la capacità di adattare anche format strutturati, come Affari Tuoi, reintepretandoli con un approccio più personale e giocoso.
La conduttrice coltiva un forte interesse per i people show, ritenuti esempi di televisione in grado di raccontare storie di vita autentiche e di dare voce a persone comuni, piuttosto che concentrarsi esclusivamente su celebrità e vip. A eccezione del Festival di Sanremo, dove l’apparato mediatico e artistico giustifica la presenza di volti famosi, Clerici predilige format che privilegiano narrazioni spontanee e senza filtri, capaci di stabilire un legame più genuino con il pubblico.
Questa visione sottolinea l’importanza, secondo la conduttrice, di un racconto televisivo che sappia mettere in campo cuore e anima, elementi essenziali per una comunicazione efficace e coinvolgente. Un orientamento che si contrappone alla crescente presenza di programmi costruiti su meccanismi di intrattenimento freddi e distaccati, a cui Clerici preferisce una televisione più calda e profondamente umana.




