Amazon Underground, le app si scaricano gratis
Dopo qualche mese di sperimentazione negli Stati uniti e in altri Paesi, parte oggi anche in Italia Amazon Underground.
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Amazon Underground è nuovo modello di distribuzione delle app: sono gratuite per chi le usa, ma chi le sviluppa ci guadagna comunque, anche se non esistono pubblicità né acquisti in-app.
A pagare è la stessa Amazon, con un meccanismo che ricorda quello di Spotify, o – per rimanere tra le offerte di Jeff Bezos – Kindle Unlimited: se il primo paga i musicisti per ogni ascolto, il secondo conteggia i compensi a seconda del numero di pagine lette. Underground funziona a tempo e ogni minuto di utilizzo effettivo dell’app porta allo sviluppatore 0,0018 euro.
“Non raccogliamo i dati personali – precisano ad Amazon – contiamo soltanto i minuti di uso: nelle app non c’è pubblicità, quindi non servirebbe profilare chi le usa”.
Amazon Underground è disponibile come aggiornamento dell’applicazione mobile per lo shopping di Amazon sui tablet Fire HD e HDX e sul recente Fire, ultimo arrivato della famiglia. Sembra il regalo perfetto per i bambini: un tablet dalle buone caratteristiche, pensato con in mente più la robustezza che il design, a un prezzo bassissimo.
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E ora anche con app gratuite, senza limiti, senza spot e senza acquisti. Al momento sono circa una trentina i giochi disponibili, con titoli come Monument Valley, Final Kick, Ruzzle, Star Wars: Knights of the Old Republic, Goat Simulator, Angry Birds Slingshot Stella, 8Bad Piggies.
Tutto gratis, comprese le funzionalità avanzate: chi scarica Frozen Lampi di Gemme, ad esempio, avrà gratuitamente un numero illimitato di vite e contenuti in-app per un valore di 31,87 euro.
In Amazon Underground non si trovano solo giochi: l’offerta di app di produttività è ben calibrata, con diversi pacchetti Office funzionali e completi (DocsToGo, Polaris Office e OfficeSuite Professional), registratori vocali, calcolatori, gestori di password; non mancano le app meteo, quelle per la didattica, la musica, il fitness e molto altro.
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Ma perché si chiama Underground? “Non potevamo distribuire queste app direttamente nello store di Google”, spiegano ad Amazon. Già, ed è questa la grande idea di Bezos: dal momento che i tablet Kindle funzionano con una versione modificata di Android, tutte le app di underground sono compatibili con il sistema operativo di Google.
Così si scarica l’app Amazon (non dal Play Store ma dal sito dell’azienda americana, e non serve nemmeno la registrazione), poi attraverso l’app si possono a loro volta installare le altre app gratuite e a pagamento su qualsiasi dispositivo Android compatibile. Il bacino di utenza per gli sviluppatori, quindi, non è solo quello limitato dei Kindle Fire, ma – almeno in teoria – oltre l’80 per cento degli smartphone e tablet in tutto il mondo.
Il modello di business è curioso, ma coerente con la visione di Bezos: “Immaginiamo che oltre alle app gratuite, gli utenti acquistino un certo numero di titoli a pagamento direttamente attraverso l’app Amazon”.
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Vedremo: intanto i dati dicono che nel 2015 nei loro smartphone, gli italiani in media hanno 32 app, delle quali solo 5 usate ogni giorno, contro 13 app usate almeno una volta al mese e altrettante usate solo una o due volte dal momento dell’installazione.
Ma per Amazon Underground è forse più utile considerare altri numeri: in Italia il 71 per cento di chi usa dispositivi Android scarica solo app gratuite, contro il 55 per cento dei possessori di iPhone.
L’idea di Bezos potrebbe diminuire questo divario, oltre a suggerire nuove forme di monetizzazione per gli sviluppatori; anche piccoli spostamenti della percentuale potrebbero portare guadagni interessanti, visto che il fatturato totale del mercato delle app italiano vale circa 400 milioni di euro.
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