Altseason: Wall Street scopre le opportunità delle criptovalute emergenti

Crypto biz: Wall Street si fa un’idea di altseason
Negli ultimi giorni, Wall Street ha mostrato un crescente interesse per l’altseason, con l’Ether (ETH) che ha superato il Bitcoin (BTC) in termini di afflussi negli exchange-traded funds. Secondo i dati forniti da CoinShares, gli afflussi netti nei fondi ETH hanno raggiunto la cifra record di 634 milioni di dollari durante l’ultima settimana di novembre, portando il totale a 2,2 miliardi di dollari nel 2024. Questo fenomeno è interpretabile come un indice del crescente appetito degli investitori a diversificare i propri portafogli, specialmente in vista di condizioni regolatorie più favorevoli negli Stati Uniti.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
I mercati stanno evidentemente monitorando le prospettive di nuove entrate derivanti dai fondi ETH. Gli analisti di Bernstein Research sono ottimisti riguardo alle potenzialità degli ETF su Ether, e prevedono che potrebbero presto includere rendimenti da staking. “Siamo convinti che, sotto una nuova Securities and Exchange Commission a favore delle criptovalute, il rendimento da staking su ETH avrà probabilmente il via libera”, hanno commentato gli esperti il 2 dicembre. Secondo StakingRewards.com, i rendimenti annualizzati dal staking su ETH oscillano attualmente attorno al 3,1%. Attualmente, l’ETH è scambiato a circa 4.000 dollari, segnando un incremento del 63% dall’inizio dell’anno.
Afflussi record di ETF su Ether
Negli ultimi giorni, Wall Street ha mostrato un crescente interesse per l’altseason, con l’Ether (ETH) che ha superato il Bitcoin (BTC) in termini di afflussi negli exchange-traded funds. Secondo i dati forniti da CoinShares, gli afflussi netti nei fondi ETH hanno raggiunto la cifra record di 634 milioni di dollari durante l’ultima settimana di novembre, portando il totale a 2,2 miliardi di dollari nel 2024. Questo fenomeno è interpretabile come un indice del crescente appetito degli investitori a diversificare i propri portafogli, specialmente in vista di condizioni regolatorie più favorevoli negli Stati Uniti.
I mercati stanno evidentemente monitorando le prospettive di nuove entrate derivanti dai fondi ETH. Gli analisti di Bernstein Research sono ottimisti riguardo alle potenzialità degli ETF su Ether, e prevedono che potrebbero presto includere rendimenti da staking. “Siamo convinti che, sotto una nuova Securities and Exchange Commission a favore delle criptovalute, il rendimento da staking su ETH avrà probabilmente il via libera”, hanno commentato gli esperti il 2 dicembre. Secondo StakingRewards.com, i rendimenti annualizzati dal staking su ETH oscillano attualmente attorno al 3,1%. Attualmente, l’ETH è scambiato a circa 4.000 dollari, segnando un incremento del 63% dall’inizio dell’anno.
Le mosse politiche dietro il tramonto dello stablecoin di Meta
Il progetto di stablecoin di Meta, precedentemente noto come Diem, ha subito un arresto brusco a causa delle pressioni politiche esercitate dai regolatori statunitensi. David Marcus, ex capo del progetto, ha rivelato che, nonostante i progressi compiuti per superare diversi ostacoli normativi, l’intervento del Segretario del Tesoro, Janet Yellen, ha avuto un peso decisivo sulla decisione del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, di opporsi categoricamente all’iniziativa. Marcus ha descritto questo intervento come un fattore cruciale, poiché ha spinto le istituzioni finanziarie a ritirare il proprio supporto, temendo le ripercussioni politiche derivanti da un sostegno a un progetto giudicato rischioso.
Il caso di Diem rappresenta un esempio lampante di come la politica possa influenzare il progresso tecnologico nel campo delle criptovalute. Dopo aver venduto nel 2022 i diritti di proprietà intellettuale del progetto a Silvergate Capital, Meta ha visto il suo investimento andare in fumo, mentre quest’ultima ha successivamente dichiarato bancarotta. Le dinamiche evidenziano non solo i limiti di un’innovazione potenzialmente rivoluzionaria, ma anche il delicato equilibrio tra l’innovazione nel settore delle criptovalute e la necessità di vigilanza da parte degli enti regolatori. Questo episodio solleva interrogativi sul futuro della regolamentazione delle criptovalute e sulla possibilità che simili iniziative possano vedere la luce in un clima politico che tende a favorire un controllo più severo sulle nuove tecnologie finanziarie.
BitGo in trattative per lanciare servizi in India
BitGo sta attualmente portando avanti discussioni con l’unità di intelligence finanziaria indiana per espandere la sua presenza nel mercato criptovalutario del paese. Durante la settimana dedicata alla blockchain in India, il COO della società, Chen Fang, ha dichiarato che l’azienda sta mantenendo “conversazioni attive” con la Financial Intelligence Unit (FIU) dell’India. Questa iniziativa è particolarmente significativa poiché l’India ha dimostrato di essere un attore cruciale nel panorama delle criptovalute, secondo Chainalysis, risultando la nazione con il più alto indice di adozione delle criptovalute nel 2024.
Nonostante le sfide, inclusa una recente normativa che proibisce le piattaforme exchange offshore, il mercato delle criptovalute in India continua a prosperare. Analisi di Statista prevedono che il fatturato del mercato delle criptovalute potrebbe raggiungere i 6,6 miliardi di dollari nel 2024. Questi dati suggeriscono che, nonostante le restrizioni normative, l’interesse per i servizi legati alle criptovalute rimane elevato.
BitGo, con la sua esperienza nel fornire servizi di custodia e gestione degli asset digitali, punta a posizionarsi strategicamente in un mercato in rapida evoluzione, sfruttando le opportunità offerte dall’interesse degli investitori e dall’aumento della resilienza del settore. Le future collaborazioni e implementazioni potrebbero facilitare ulteriormente la crescita e la legittimazione del settore crypto in India.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Crescita del mercato dei memecoin negli scambi crypto
Negli ultimi tempi, il mercato dei memecoin ha guadagnato terreno significativo, attirando l’attenzione delle principali piattaforme di scambio. A seguito della vittoria del presidente eletto Donald Trump alle elezioni del 5 novembre, nuovi slanci verso queste criptovalute, largamente percepite come speculative, sono emersi. Gli scambi, in particolare Binance.US e Coinbase, hanno intensificato le loro offerte, includendo listings di memecoin come PEPE e BONK, un verificabile indicatore dell’interesse crescente del pubblico verso questi asset più volatili.
Binance.US ha annunciato il 4 dicembre di aver listato il token PEPE, sottolineando il suo appeal tra i trader, mentre il market cap di PEPE ha toccato quasi i 9 miliardi di dollari, secondo i dati di CoinGecko. La reazione dei mercati dimostra la potenza che i memecoin esercitano, nonostante la loro natura intrinsecamente volatile. Gli scambi concorrenti, come Coinbase, non sono rimasti indietro, ampliando le loro offerte con nuove valute memetiche, tra cui Moodeng, Mog e Dogwifhat, negli ultimi tempi.
Con l’espansione dei memecoin, le preoccupazioni riguardo alla regolamentazione e alla sicurezza degli investimenti stanno emergendo tra analisti e investitori. Mentre alcuni vedono nella proliferazione dei memecoin una bolla destinata a scoppiare, altri sono ottimisti riguardo al potenziale che questi asset hanno di attrarre nuovi partecipanti nel mercato delle criptovalute. La continua evoluzione di questi scambi e la domanda pubblica sono destinati a tracciare la rotta per una futura legittimazione di memecoin nel panorama più ampio delle criptovalute.
Grayscale presenta richiesta per un ETF su Solana
Grayscale Investments ha ufficialmente inoltrato una richiesta alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per l’approvazione di un exchange-traded fund (ETF) dedicato a Solana. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo per la società, che intende trasformare il proprio Grayscale Solana Trust in un ETF spot, replicando il procedimento giù utilizzato con i suoi fondi Bitcoin ed Ether. Se l’operazione andrà in porto, l’ETF Solana, identificato con il ticker GSOL, sarà disponibile per il trading sulla New York Stock Exchange.
L’ingresso di Grayscale nel mercato degli ETF per Solana sottolinea un crescente interesse per la blockchain di Solana, conosciuta per le sue elevate prestazioni e la capacità di gestire una grande quantità di transazioni al secondo. La domanda di prodotti finanziari legati a Solana è incrementata notevolmente, alimentata dalla capitalizzazione di mercato della criptovaluta, che è diventata tra le prime nel panorama crypto. Grayscale non è l’unico attore a puntare su Solana; la società si unisce a una competizione già esistente tra diverse società di gestione patrimoniale come 21Shares, Canary Capital, VanEck e Bitwise, tutte in attesa della valutazione da parte della SEC.
L’approvazione di un ETF su Solana da parte della SEC non solo potrebbe avvalersi di ulteriori flussi di capitale, ma potrebbe anche rafforzare la legittimità e l’adozione della criptovaluta nel mercato mainstream. Gli operatori stanno seguendo con attenzione l’esito di questa richiesta, che potrebbe segnare un punto di svolta significativo nel riconoscimento di Solana come un’alternativa seria nella sfera delle criptovalute tradizionali.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.