AI WEEK 2025: RECORD STELLARE DA OLTRE 17.000 PARTECIPANTI

Un’edizione colossale: numeri da record e presenza internazionale
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Rho Fiera Milano fa da cornice a un evento record tra speaker globali, innovazione tangibile e visione strategica. La sesta edizione dell’AI Week, evento di riferimento in Italia e tra i più importanti d’Europa per l’intelligenza artificiale, ha superato ogni aspettativa. Per il terzo anno consecutivo in presenza, ma per la prima volta a Rho Fiera Milano, la manifestazione ha registrato un’affluenza travolgente: oltre 17.000 presenze in soli due giorni, segnando un incremento del +100% rispetto all’edizione 2024. A questi si sommano più di 20.000 accessi alle sale workshop, oltre 3.500 incontri B2B organizzati, 100 mila minuti di video visualizzati su AI Play, la piattaforma streaming dedicata, e oltre 100 use case presentati.
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Numeri che non lasciano spazio a dubbi: l’intelligenza artificiale è ormai al centro della trasformazione economica e sociale, e l’Italia sta facendo la sua parte. “L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto travolgente sulla società odierna e l’AI Week ne è la prova vivente”, ha dichiarato Giacinto Fiore, co-fondatore della community IA Spiegata Semplice e co-organizzatore dell’evento, sottolineando il valore strategico della manifestazione.
Tra i visitatori, il 30% era rappresentato da donne, un dato significativo in un settore storicamente sbilanciato sul piano di genere. Sul fronte geografico, il 77% dei partecipanti proveniva dall’Italia, in particolare da Lombardia (57%) e Lazio (11%). Tra i partecipanti stranieri, spiccano Svizzera (38%) e Germania (10%), dimostrando la crescente attrattività dell’evento anche a livello internazionale.
Fiore ha inoltre sottolineato:
“Esattamente un anno fa avevamo l’obiettivo di raddoppiare il numero di presenze e così è stato, anzi abbiamo addirittura superato la soglia. Scegliere Milano per l’edizione corrente ha pagato e non poco, siamo davvero molto orgogliosi del lavoro svolto”.
Contenuti di qualità: oltre 500 speaker e casi concreti di applicazione
Il programma è stato tra i più ricchi mai visti nel panorama tech italiano: oltre 500 speaker, tra cui personalità di rilievo internazionale come Zack Kass e Rory Flynn, hanno dato vita a sessioni, panel e keynote che hanno spaziato dalla medicina alla politica, dall’astronomia alla fisica, passando per il marketing e il customer care. Le oltre 180 aziende sponsor hanno animato l’area espositiva con tecnologie all’avanguardia, demo live e opportunità di networking senza precedenti.
Tra i momenti clou, la consegna del prestigioso Premio John McCarthy, riconoscimento che onora i protagonisti dell’innovazione in ambito AI. Il premio è stato assegnato a oltre 20 realtà aziendali, tra cui spicca Autostrade per l’Italia, rappresentata da Danilo Gismondi, Group CIO, a conferma dell’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo anche in settori infrastrutturali e pubblici.
Pasquale Viscanti, anch’egli co-fondatore di IA Spiegata Semplice e co-organizzatore dell’AI Week, ha spiegato come l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende italiane stia evolvendo:
“Qualche anno fa le organizzazioni ci chiedevano chi fosse in grado di offrire soluzioni ‘AI addicted’. Ora, invece, la domanda è cosa questi fornitori possono fare per migliorare il business e l’operatività delle organizzazioni”.
E continua:
“La risposta, anzi le risposte, hanno nomi precisi e possono assumere forme differenti: piattaforme, chatbot, avatar virtuali capaci di conversare, strumenti predittivi e molto altro”.
Secondo gli studi interni condotti da IA Spiegata Semplice, la regione Lombardia si conferma leader negli investimenti AI con il 43%, seguita da Piemonte (12%) e Lazio (10%). A livello internazionale, invece, gli Stati Uniti restano il paese guida negli investimenti sull’intelligenza artificiale, con uno scarto significativo rispetto al resto del mondo.
Visione e prospettive: l’AI tra etica, accessibilità e umanizzazione
Nonostante l’hype tecnologico, i co-organizzatori hanno insistito su un messaggio forte e chiaro: l’intelligenza artificiale non è solo una questione tecnologica, ma umana. “L’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo e, soprattutto, dalla connotazione più umana che tecnologica”, ha sottolineato ancora Fiore.
“Questo non significa che debba sostituire l’uomo in quanto tale, bensì essere uno strumento che faciliti l’esistenza dell’essere umano e le sue attività quotidiane. L’obiettivo in vista del futuro? Continuare a crescere e diventare un punto di riferimento a livello globale, mettendo ancora più in risalto le straordinarie potenzialità dell’artificial intelligence”.
Questa visione “umanocentrica” dell’AI è stata un filo conduttore costante durante l’evento. Panel e workshop hanno affrontato anche le sfide etiche, normative e culturali poste dall’adozione su larga scala di queste tecnologie. Il dibattito si è arricchito grazie alla presenza di filosofi, giuristi e ricercatori, sottolineando l’importanza di una governance dell’AI che sia responsabile, equa e trasparente.
Anche la piattaforma AI Play si è rivelata strategica per ampliare la fruizione dell’evento, registrando oltre 100.000 minuti di visualizzazioni durante l’edizione online parallela. Questo modello ibrido, già testato nelle edizioni precedenti, ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare accessibilità e innovazione, offrendo contenuti di qualità anche a chi non ha potuto partecipare fisicamente.
AI WEEK 2025 Una certezza consolidata
L’AI Week 2025 ha segnato una pietra miliare nel percorso di diffusione e maturazione dell’intelligenza artificiale in Italia. Il successo di pubblico, la qualità dei contenuti e la visione strategica tracciata dai suoi organizzatori dimostrano che l’Italia può e deve giocare un ruolo da protagonista nella nuova rivoluzione industriale data-driven.
Con numeri doppi rispetto all’anno precedente, speaker di rilievo globale e una forte presenza istituzionale e imprenditoriale, l’AI Week non è più solo un evento, ma un vero ecosistema di innovazione e cultura tecnologica. E mentre già si guarda all’edizione 2026 con ambizioni ancora più alte, una cosa è certa: l’AI non è più il futuro. È il presente.
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