AGCOM: criteri per numeri brevi e distinzione tra teleselling legale e frodi telefoniche

Contesto e motivazione della proposta
LA NOTIZIA IN UN SECONDO (Riassunto AI)
- AGCOM ha avviato una consultazione pubblica per modificare il Piano di numerazione, puntando a rendere riconoscibili le chiamate commerciali lecite.
- La proposta prevede l’introduzione di numerazioni brevi italiane per il teleselling, difficilmente replicabili dall’estero.
- Le misure recenti contro lo spoofing hanno ridotto il traffico fraudolento, ma il fenomeno si è spostato su numeri esteri.
- L’obiettivo è separare chiaramente le pratiche lecite dalle frodi, migliorando trasparenza e fiducia degli utenti.
AGCOM ha lanciato una consultazione pubblica che mira a rivedere il Piano di numerazione con l’intento di rendere immediatamente riconoscibili le chiamate commerciali lecite e contrastare le frodi telefoniche. La proposta, discussa dalla Commissione Infrastrutture e Reti il 17 dicembre, resterà aperta 45 giorni: l’ipotesi prevede di permettere l’uso di numerazioni brevi italiane per le comunicazioni commerciali a distanza, trasformando il modo in cui il mercato distingue tra contatti autorizzati e tentativi di raggiro.
Indice dei Contenuti:
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Il provvedimento nasce dall’esigenza di rispondere a una crescita di pratiche aggressive e all’uso diffuso del CLI spoofing, tecnica che falsifica il numero chiamante rendendo difficile l’identificazione dell’origine della chiamata. A questa problematica si somma l’elusione delle tutele offerte dal Registro pubblico delle opposizioni, con effetti negativi sulla fiducia dei consumatori e sulla trasparenza del settore. L’intervento di AGCOM punta a fornire strumenti normativi che distinguano in modo netto le attività lecite, aiutando gli utenti a riconoscere l’identità del chiamante.
La scelta dei numeri brevi si basa su due presupposti operativi: da un lato, queste numerazioni sono già familiari come canali di assistenza e servizi a valore aggiunto; dall’altro, la loro natura nazionale le rende meno soggette a spoofing internazionale rispetto ai numeri completi. Nell’ottica dell’Autorità, rendere visibile e standardizzato il chiamante legittimo contribuisce a ridurre lo spazio di manovra delle frodi e a tutelare l’integrità del mercato delle comunicazioni.
La consultazione pubblica si inserisce in un quadro regolatorio più ampio, finalizzato non solo a reprimere comportamenti illeciti ma anche a sostenere pratiche commerciali trasparenti e conformi alla normativa sulla privacy. I tempi e le modalità di attuazione saranno definiti alla luce dei contributi ricevuti durante i 45 giorni previsti, con l’obiettivo di bilanciare efficacia antitruffa e operatività per operatori e call center conformi.
FAQ
- Che cosa propone AGCOM? Consentire l’uso di numerazioni brevi italiane per le chiamate commerciali lecite, per renderle riconoscibili e più sicure.
- Quanto dura la consultazione? La consultazione è aperta per 45 giorni dalla pubblicazione della proposta.
- Perché i numeri brevi sono considerati più sicuri? Perché sono numerazioni nazionali meno facilmente replicate da operatori esteri, riducendo il rischio di spoofing internazionale.
- Chi ha avviato la proposta? La proposta è stata discussa dalla Commissione Infrastrutture e Reti il 17 dicembre ed è promossa da AGCOM.
- Qual è il problema principale che si vuole contrastare? Il fenomeno del CLI spoofing e l’elusione delle regole sul Registro pubblico delle opposizioni che minano la fiducia degli utenti.
- Cosa succederà dopo la consultazione? AGCOM valuterà i contributi ricevuti e definirà le modalità attuative per integrare le modifiche nel Piano di numerazione.
misure già adottate contro lo spoofing
AGCOM ha già introdotto interventi regolatori mirati nel 2025 per arginare le falsificazioni del chiamante provenienti dall’estero. Le delibere 106/25/CONS e 271/25/CONS impongono agli operatori l’obbligo di bloccare traffico sospetto che simuli numerazioni fisse o mobili italiane, con un’esenzione limitata alle chiamate effettuate in roaming legittimo. Tali misure sono entrate in vigore il 19 novembre e hanno consentito all’Autorità di misurare e ridurre il flusso di chiamate fraudolente.
Il perimetro d’azione ha riguardato prioritariamente il CLI spoofing internazionale, obbligando gli operatori a implementare filtri e sistemi di verifica delle origini del traffico. Grazie ai nuovi obblighi di tracciamento e blocco, AGCOM ha potuto raccogliere dati più accurati sull’entità delle frodi e interrompere catene operative che sfruttavano gateway esteri non conformi.
Nonostante i risultati, la rimodulazione del traffico illecito verso numerazioni estere ha mostrato i limiti dell’azione unilaterale: la capacità dell’Autorità di intervenire resta più ridotta fuori dal territorio nazionale. Per questo motivo le delibere hanno lo scopo anche di creare evidenze e presupposti tecnici per ulteriori iniziative cooperative a livello internazionale e per misure aggiuntive nella numerazione nazionale.
Le misure operative hanno inoltre previsto obblighi di reporting per gli operatori, migliorando la visibilità degli schemi di abuso. Il monitoraggio continuo ha permesso di individuare pattern ricorrenti, orientare le priorità di intervento e preparare strumenti normativi successivi, come la proposta di abilitare numeri brevi per le chiamate commerciali lecite, soluzione che ridurrebbe l’attrattiva degli abusi internazionali.
proposta sui numeri brevi per il teleselling
AGCOM propone di autorizzare l’uso di numerazioni brevi a tre cifre per le chiamate e i messaggi riconducibili al teleselling, riservandole a call center e operatori che rispettano obblighi di trasparenza e tutela della privacy. L’idea è attribuire a questi codici una funzione di “certificazione visibile”: il chiamante che utilizza un numero breve sarebbe immediatamente identificabile come soggetto autorizzato, riducendo la capacità dei truffatori di camuffare l’origine del contatto.
Le numerazioni brevi verrebbero assegnate secondo criteri stringenti, con requisiti tecnici e procedurali per l’attivazione: registrazione dell’operatore, dichiarazione delle finalità commerciali, obblighi di conservazione dei log e strumenti di verifica per gli utenti. AGCOM valuta inoltre limiti sull’orario e sui volumi delle chiamate per prevenire uso aggressivo e richiede meccanismi di revoca rapida in caso di abusi.
Un elemento chiave della proposta è la natura esclusivamente nazionale di questi codici: non essendo routabili dall’estero, i numeri brevi ridurrebbero in modo significativo il rischio di CLI spoofing internazionale. Per tutelare ulteriormente i consumatori, si prevede l’obbligo per gli operatori autorizzati di includere nelle comunicazioni identificativi contestuali (ad esempio ragione sociale e finalità) e canali di opposizione immediata.
La consultazione chiede contributi su aspetti operativi come la compatibilità tecnica con le reti esistenti, i costi di implementazione per gli operatori e le modalità di controllo e sanzione. L’approccio è pensato per creare un regime privilegiato per le attività lecite, senza impedire l’azione repressiva verso chi continua a sfruttare numerazioni tradizionali in modo illecito.
impatto atteso su consumatori e operatori
L’introduzione dei numeri brevi per il teleselling dovrebbe produrre effetti immediati e misurabili sia per i consumatori sia per gli operatori. Per gli utenti, la disponibilità di un identificativo standardizzato e non routabile dall’estero facilita il riconoscimento delle chiamate lecite, riducendo l’incertezza che alimenta la diffidenza: una chiamata proveniente da un numero a tre cifre associato a operatori registrati fornisce un segnale chiaro di affidabilità. Ciò può ridurre le segnalazioni false e il ricorso a contromisure personali, come il blocco indiscriminato di numeri, migliorando l’efficacia delle comunicazioni commerciali autorizzate.
Per gli operatori conformi, il regime dei numeri brevi rappresenta un vantaggio competitivo ma comporta obblighi stringenti. L’assegnazione verrebbe condizionata a registrazione, conservazione dei log e trasparenza informativa: costi amministrativi e tecnologici dovranno essere sostenuti, ma compensati da una maggiore fiducia dei destinatari e da una riduzione delle contestazioni. L’adozione di limiti su volumi e orari e la possibilità di revoca rapida costringeranno le organizzazioni a implementare controlli interni più rigorosi.
Dal punto di vista operativo, la misura dovrebbe ridurre il ricorso a contatti fraudolenti basati su spoofing internazionale, spostando il problema verso matrici locali che sono più facilmente individuabili e sanzionabili. Tuttavia, il beneficio dipende dalla capacità degli operatori di adeguare sistemi di autenticazione e dai tempi di integrazione tecnica nelle reti. La disponibilità di dati di logging e reporting potrà accelerare le attività investigative e le azioni di enforcement da parte dell’Autorità.
L’adozione dei numeri brevi impone una fase di transizione e monitoraggio: è atteso un periodo iniziale di aggiustamento operativo e di taratura delle regole per evitare effetti distorsivi, come l’uso improprio da parte di soggetti che cercano comunque di aggirare i vincoli. La consultazione pubblica mira a calibrare limiti, criteri di assegnazione e strumenti sanzionatori in modo da massimizzare la protezione dei consumatori senza appesantire eccessivamente gli operatori conformi.




