Contro gli scamcoin: la FINMA apre un’indagine su una ICO da 100 milioni

L’Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha annunciato oggi di aver aperto un’inchiesta sulle attività di Envion AG, una startup basata su blockchain che ha raccolto oltre 100 milioni di dollari attraverso un’initial coin offering (ICO).
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La FINMA ha dichiarato di ritenere che la vendita di token EVN di Envion possa aver violato le leggi bancarie accettando depositi pubblici per un valore di circa 100 milioni di franchi (circa $ 101 milioni) da 30.000 investitori senza autorizzazione regolamentare.
Dall’annuncio: “Le indagini condotte dalla FINMA fino ad oggi indicano che, nell’ambito della sua ICO, Envion AG ha accettato fondi per circa 100 milioni di franchi da più di 30.000 investitori in cambio dell’emissione di token EVN sotto forma di obbligazioni. La FINMA non farà ulteriori commenti sul procedimento fino alla sua conclusione.”
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L’indagine aggiunge una nuova ruga alla storia di Envion, che aveva già – come riportato da CCN – fatto una serie di colpi di scena inaspettati. In uno degli sviluppi più importanti, i fondatori del progetto hanno addirittura affermato che l’attuale CEO, Matthias Woestmann, ha falsificato i documenti per strappare loro il controllo dell’azienda.
Questo fatto giunge anche in un momento in cui i regolatori in Svizzera – fino ad ora capitale mondiale delle ICO – hanno iniziato ad esprimere preoccupazione per l’esodo delle compagnie di criptovaluta in altri paesi favorevoli alla blockchain come Malta, Liechtenstein, Gibilterra e Isole Cayman.
Da parte sua, la FINMA ha pubblicato le linee guida che governano le ICO all’inizio di quest’anno, e ha detto che supporta “seri innovatori” che ospitano i loro crowdsale nel paese in cui si trova la Crypto Valley. Detto questo, non starà a guardare mentre gli operatori ICO scherniscono le regole.
“La FINMA è impegnata a garantire che gli innovatori seri possano avviare i loro progetti di blockchain in modo lecito e a tal fine hanno pubblicato le linee guida nel febbraio 2018”, ha detto l’agenzia nella sua dichiarazione. “Tuttavia, agisce anche in modo coerente contro i modelli di business ICO che violano o eludono il diritto di vigilanza”.
Fonte: ccn.com
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