Autostrade: rincari 2026, scopri quali tratte pagheranno di più e quali resteranno stabili
Cosa cambia dal 1° gennaio 2026
Pedaggi autostradali in rialzo dal 1° gennaio 2026 su gran parte della rete italiana: l’aumento medio programmato è dell’1,5%, in linea con l’inflazione prevista. La variazione non riguarderà tutte le tratte e dipenderà dallo stato dei Piani Economico-Finanziari delle concessioni e dalle decisioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. In questo quadro, alcune arterie vedranno un adeguamento limitato, altre resteranno stabili e poche avranno riduzioni. Di seguito un’analisi chiara di cosa cambia per automobilisti e autotrasportatori, con focus sugli impatti economici, la distribuzione degli aumenti e le principali eccezioni previste dalla normativa vigente.
Indice dei Contenuti:
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Cosa cambia dal 1° gennaio 2026
Dal 1° gennaio 2026 i pedaggi sulla rete a pagamento gestita da molte concessionarie saranno adeguati di 1,5%, importo allineato all’inflazione programmata. L’aggiornamento scatterà sulle tratte i cui PEF sono in aggiornamento, come indicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’ART. Per chi viaggia ciò significa costi leggermente più alti su gran parte delle direttrici principali, con differenze puntuali per alcune autostrade. Restano esclusi dall’aumento determinati tronchi in cui gli importi rimangono invariati o in riduzione, secondo le specifiche decisioni regolatorie e contrattuali in vigore.
FAQ
- Quanto aumentano i pedaggi dal 2026?
L’adeguamento medio è dell’1,5% sulle tratte interessate. - L’aumento riguarda tutte le autostrade?
No, alcune tratte restano invariate o registrano riduzioni. - Chi ha deciso l’adeguamento?
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti, in coerenza con l’inflazione programmata. - Quando entrano in vigore le nuove tariffe?
Dal 1° gennaio 2026. - I Piani Economico-Finanziari influenzano gli aumenti?
Sì, l’adeguamento si applica alle concessioni con PEF in aggiornamento. - Ci sono riduzioni dei pedaggi?
Sì, su specifiche tratte indicate dal MIT non sono previste maggiorazioni e possono verificarsi cali.
Decisione della Consulta e quadro normativo
Dal 1° gennaio 2026 i pedaggi autostradali in Italia subiranno adeguamenti differenziati a seguito di un quadro regolatorio ridefinito da una recente pronuncia della Corte Costituzionale e dalle determinazioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). Il nuovo assetto impatta direttamente i Piani Economico-Finanziari delle concessionarie e stabilisce un incremento di riferimento legato all’inflazione programmata. In questo contesto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) recepisce le decisioni senza margini di intervento discrezionale, mentre utenti e operatori logistici devono attendersi variazioni omogenee su larga parte della rete e specifiche eccezioni per alcune tratte.
Decisione della Consulta e quadro normativo
La sentenza n. 147/2024 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi i provvedimenti che avevano congelato gli adeguamenti tariffari per il quadriennio 2020-2023, ritenendoli in contrasto con gli articoli 3, 41 e 97 della Costituzione. Il pronunciamento ha ripristinato il meccanismo di aggiornamento previsto dalle convenzioni e dalla regolazione di ART, che ha fissato per il 2026 un adeguamento pari all’1,5%, in linea con l’inflazione programmata. Il MIT ha formalizzato l’applicazione dell’indice sulle reti in cui è in corso l’aggiornamento dei PEF, chiarendo che, alla luce della decisione della Consulta e delle determinazioni dell’Autorità, non sono possibili ulteriori interventi ministeriali. Il risultato è un quadro tariffario coerente con i principi di equilibrio economico delle concessioni e di tutela della concorrenza.
FAQ
- Perché è intervenuta la Corte Costituzionale?
Perché il blocco degli adeguamenti 2020-2023 è stato giudicato in violazione degli articoli 3, 41 e 97 della Costituzione. - Qual è il ruolo dell’ART nel 2026?
Definire l’adeguamento tariffario all’inflazione programmata, fissato all’1,5%. - Il MIT può modificare le tariffe?
No, applica le decisioni di Consulta e ART senza margini discrezionali. - I PEF cosa determinano?
Regolano gli equilibri economici delle concessioni e l’applicazione degli adeguamenti. - La sentenza incide su tutte le tratte?
Incide sulle concessioni interessate dal rinnovo/aggiornamento dei PEF. - L’1,5% è fisso per tutte le autostrade?
No, è il riferimento medio: alcune tratte hanno valori diversi o restano invariate.
Dove aumentano i pedaggi e di quanto
Autostrade italiane verso un adeguamento diffuso dei pedaggi dal 1° gennaio 2026: l’incremento di riferimento è dell’1,5% per la maggior parte delle tratte con PEF in aggiornamento, come indicato da ART e recepito dal MIT. La crescita tocca in modo omogeneo le principali direttrici gestite da grandi concessionarie, con eccezioni limitate dove sono previsti scostamenti minori o aumenti leggermente superiori. Restano fuori dall’adeguamento alcune reti specifiche che manterranno tariffe stabili o in calo, secondo i provvedimenti comunicati. Di seguito i principali incrementi per aree e concessionarie, con i valori indicativi comunicati dalle autorità.
Dove aumentano i pedaggi e di quanto
Sulle tratte gestite da Autostrade per l’Italia l’adeguamento sarà dell’1,5%, in linea con l’inflazione programmata. Identico incremento è previsto per Pedemontana Lombarda e Brebemi, nonché per le reti di Milano Serravalle, Tangenziale di Napoli, Brescia–Padova e Consorzio Autostrade Siciliane. L’aggiornamento si applica alla rete a pedaggio delle concessioni con PEF in corso di revisione, con impatto immediato su collegamenti ad alta intensità di traffico passeggeri e merci.
Sull’Autostrada del Brennero l’aumento sarà pari all’1,46%, un valore leggermente inferiore alla soglia di riferimento. Diversamente, sulla A3 Napoli–Salerno l’adeguamento raggiungerà l’1,925%, risultando il rialzo più marcato tra le principali arterie. Queste differenze derivano dall’applicazione dei criteri regolatori ai singoli schemi concessori e dagli equilibri economici previsti nei rispettivi PEF.
Per gli utenti, l’impatto medio sarà contenuto ma generalizzato sulle direttrici principali dove il traffico pendolare e commerciale è più intenso. Le società concessionarie applicheranno gli scaglioni tariffari aggiornati ai caselli e sui sistemi di telepedaggio, con variazioni proporzionali alle distanze percorse e alla classe del veicolo.
FAQ
- Quali concessionarie applicano l’1,5%?
Autostrade per l’Italia, Pedemontana Lombarda, Brebemi, Milano Serravalle, Tangenziale di Napoli, Brescia–Padova e Consorzio Autostrade Siciliane. - Ci sono aumenti diversi dall’1,5%?
Sì: A22 Brennero +1,46% e A3 Napoli–Salerno +1,925%. - L’incremento vale per tutte le classi di veicoli?
Sì, si applica ai pedaggi secondo gli algoritmi tariffari per classe e distanza. - Quando scattano gli adeguamenti ai caselli?
Dal 1° gennaio 2026, con aggiornamento dei sistemi di pedaggio. - Perché i valori variano tra tratte?
Per effetti dei PEF, dei contratti di concessione e dei criteri ART. - Gli abbonamenti Telepass risentono dell’aumento?
Sì, sui pedaggi calcolati; non incide sulle tariffe del servizio di pagamento.
Tratte con tariffe invariate o in diminuzione
Autostrade con pedaggi stabili o in calo dal 1° gennaio 2026 riguardano specifiche concessioni per cui non è previsto l’adeguamento all’inflazione o è indicata una riduzione. Restano invariate le tariffe su A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi, così come sulle tratte di Autostrade Alto Adriatico: A4 Venezia–Trieste, A23 Palmanova–Udine, A28 Portogruaro–Conegliano, A34 Villesse–Gorizia e parte della A57 Tangenziale di Mestre. Per le società Concessioni del Tirreno p.A. (tronchi A10 e A12) e Ivrea–Torino–Piacenza p.A. (tronchi A5 e A21) non sono previste maggiorazioni a carico dell’utenza e il costo del pedaggio è atteso in diminuzione.
FAQ
- Quali tratte mantengono invariati i pedaggi nel 2026?
A24 e A25 di Strada dei Parchi; A4, A23, A28, A34 e parte della A57 di Autostrade Alto Adriatico. - Su quali tronchi sono previsti cali di tariffa?
Sui tronchi A10 e A12 di Concessioni del Tirreno p.A. e sui tronchi A5 e A21 di Ivrea–Torino–Piacenza p.A. - Da quando valgono le tariffe invariate o ridotte?
Dal 1° gennaio 2026. - Perché alcune reti non applicano l’adeguamento all’inflazione?
Per effetto delle specifiche condizioni concessorie e degli indirizzi regolatori vigenti. - Autostrade Alto Adriatico quando ha applicato l’ultimo aumento?
Nel 2018, con un incremento dell’1,88%. - Le riduzioni riguardano tutte le classi veicolari?
Sì, secondo i criteri tariffari applicati alle singole concessioni.




