Wikivoyage, la guida turistica dal contenuto libero, arriva in Italia
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In principio c’era Wikipedia, l’enciclopedia libera più famosa del web che ha salvato tanti studenti dal baratro delle ricerche scolastiche, universitari in cerca di ispirazione per la tesi e curiosi vari alla ricerca di informazioni su internet. Ma a quanto pare il portale ha deciso di espandere i suoi confini e quelli degli internauti: pochi giorni fa è stata annunciata la nascita di Wikivoyage, una sorta di guida turistica mondiale dal contenuto libero, modificabile e aggiornabile dagli utenti stessi, che punta a diventare una vera e propria risorsa indispensabile per chi vuole viaggiare.
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Il dodicesimo progetto della Wikimedia Foundation attualmente contiene 2.311 articoli riguardanti diverse mete turistiche, è disponibile in 9 lingue (inglese, tedesco, francese, spagnolo, italiano, svedese, olandese, russo, portoghese) e al momento ci lavorano circa 200 editori volontari.
In linea con la filosofia che si cela dietro al termine “wiki”, Wikivoyage non prevede pubblicità, non è a scopo di lucro, ed è pubblicato interamente con licenza Creative Commons Attribution -ShareAlike 3.0, il che significa che chiunque può leggere e fare l’uso che preferisce dei contenuti presenti, a patto che i termini siano rispettati.
Quindi si tratta di una specie di Wikipedia del turismo, dove sia gli utenti registrati, sia gli anonimi, possono contribuire ad ampliare il numero di articoli presenti.
Certo, in un mercato affollato come quello del turismo dovrà cercare di farsi strada, vedendosela con giganti quali Lonely Planet e TripAdvisor; non solo, dovrà vedersela anche con Google, che l’anno scorso ha acquistato Frommer, il sito di viaggi. Inoltre dovrà fare i conti con la competenza delle informazioni contenute nel suo portale: essendo i testi scritti da persone non del settore, si rischia di archiviare informazioni superficiali, poco utili e zeppe di commenti personali, invece che recensioni obiettive e valide.
Ma le alte sfere di Wikivoyage sono fiduciose, dal presidente di Wikimedia Italia Freda Brioschi, che annuncia “l’intenzione di censire trasporti, luoghi di ristorazione e pernotto basandosi su criteri oggettivi e neutrali, senza offrire giudizi” al direttore esecutivo della Fondazione Wikimedia Sue Gardner, che parla di “una richiesta a livello globale di informazioni turistiche ma poche di esse sono complete e gratuite, cosa che con Wikivoyage cambierà”.
A dir la verità il progetto nacque in Germania nel 2006 e arrivò l’anno dopo in Italia ma il lancio ufficiale è avvenuto solo il 15 gennaio 2013, e la sua storia si intreccia con quella di un’altra piattaforma di viaggi dal nome simile, Wikitravel, di proprietà della Internet Brands.
L’intenzione della società di commercializzarne i contenuti portò gli utenti e gli amministratori di Wikitravel ad abbandonare il progetto e ad interessarsi a Wikivoyage, portando così le due a uno scontro legale che terminò con il trionfo di quest’ultima, decretando una vittoria per la libertà di informazione e la condivisione gratuita.
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