WhatsApp, attacco hacker o server bloccato. Che cosa è successo
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Nella serata del 3 maggio WhatsApp ha smesso di funzionare gettando nel panico i milioni di utenti in tutto il mondo che ogni giorno usano l’applicazione per smartphone. Un disservizio che si è protratto fino alle 2 di notte in Italia e in Europa ma anche in Brasile, India, Corea e un’altra decina di paesi extra europeo.
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Un vero e proprio black out che ha portato molto utenti a trovare altre alternative per chattare. E infatti si sono registrati boom di accessi in Telegram, l’app di messaggistica concorrente di WhatsApp. In molti altri hanno optato per i classici sms.
Dalla società proprietà di Facebook dal 2014 nessuna comunicazione ufficiale fino al ripristino del servizio. Ma che cosa è realmente accaduto? Le ipotesi che circolano sono diverse. Dalle prime notizie sembra che il disservizio dell’app di messaggistica più usata al mondo si sia esteso tra milioni di utenti a causa del blocco di un server che non sarebbe riuscito a gestire le richieste inviate dai client.
Alcune fonti americane, invece, hanno parlato di probabile attacco hacker verso i server dell’applicazione, anche se col passare delle ore questa ipotesi non ha trovato nessun riscontro.
La causa più probabile sembra essere, secondo una fonte, un test di aggiornamenti che in fase di prova prima del rilascio avrebbero mandato in tilt il server di WhatsApp.
Un blocco così non si vedeva dal 2014, quando si verificarono dei problemi al server in occasione dell’acquisizione da parte del gruppo di Facebook. Come riporta l’agenzia Ansa, nello stesso anno ci fu un secondo blocco, ma di entità minore rispetto a quello precedente.
Dalla società solo un breve comunicato in cui viene spiegato che i problemi sono stati risolti, senza accennare a quale natura fossero legati. Ironia della sorte il black out è arrivato nel giorno praticamente da record dell’app comprata da Facebook due anni fa: il 3 maggio infatti sono stati diffusi i dati del trimestrale da record di 3,06 miliardi di dollari di profitti dell’utile di Facebook e WhatsApp.
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