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Vulnerabilità nei dispositivi NAS D-Link: niente patch in arrivo per gli utenti

  • Redazione Assodigitale
  • 9 Novembre 2024
Vulnerabilità nei dispositivi NAS D-Link: niente patch in arrivo per gli utenti

Vulnerabilità critica nei dispositivi NAS D-Link

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Una vulnerabilità di alta gravità ha colpito oltre 60.000 dispositivi NAS di D-Link, ampiamente utilizzati in ambito aziendale, ma non più supportati. Identificata come CVE-2024-10914, questa falla ha ricevuto un punteggio critico di 9,2, evidenziando il serissimo rischio di compromissione per gli utenti. I dispositivi colpiti sono vulnerabili a exploit che permetterebbero a un attaccante non autenticato di eseguire comandi arbitrary tramite un’apposita richiesta HTTP GET. Questo attacco può essere orchestrato sfruttando il comando ‘cgi_user_add’, in cui il parametro ‘name’ non viene adeguatamente sanificato, esponendo così i dispositivi a minacce significative.

Indice dei Contenuti:
  • Vulnerabilità nei dispositivi NAS D-Link: niente patch in arrivo per gli utenti
  • Vulnerabilità critica nei dispositivi NAS D-Link
  • Rischi associati alla vulnerabilità CVE-2024-10914
  • Posizione di D-Link sulla correzione della vulnerabilità
  • Misure consigliate per gli utenti colpiti
  • Rischi associati alla vulnerabilità CVE-2024-10914
  • Posizione di D-Link sulla correzione della vulnerabilità
  • Misure consigliate per gli utenti colpiti

Rischi associati alla vulnerabilità CVE-2024-10914


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I rischi connessi alla vulnerabilità CVE-2024-10914 sono estremamente gravi. La capacità di un attaccante di inviare comandi shell arbitrari sui dispositivi nasconde pericoli notevoli, tra cui la possibilità di accesso non autorizzato ai dati sensibili. Già un’analisi condotta da Netsecfish ha rivelato che 61.147 dispositivi vulnerabili sono distribuiti su 41.097 indirizzi IP unici, sottolineando la portata globale di questa minaccia. Tale esposizione non solo compromette i dati, ma rappresenta un grave rischio alla continuità operativa delle piccole imprese che fanno affidamento su questi dispositivi obsoleti.

Posizione di D-Link sulla correzione della vulnerabilità

D-Link ha comunicato ufficialmente che non verrà rilasciato alcun aggiornamento per correggere la vulnerabilità CVE-2024-10914. Secondo l’azienda, i dispositivi colpiti hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita e non sono più in fase di supporto, il che rende impraticabile il rilascio di patch di sicurezza. D-Link ha quindi esortato gli utenti a considerare il ritiro dei dispositivi interessati o, in alternativa, a isolarli dalla rete pubblica e implementare misure di accesso più restrittive per mitigare i rischi.

Misure consigliate per gli utenti colpiti

In risposta alla vulnerabilità riscontrata, D-Link ha suggerito alcune misure per gli utenti colpiti. È fondamentale ritirare o isolare i dispositivi vulnerabili dalla rete pubblica. Ulteriori raccomandazioni includono l’adozione di strategie di accesso più restrittive, per limitare la possibilità di attacchi. Gli utenti sono quindi invitati a rivalutare le loro attrezzature, poiché il mancato intervento in merito alla vulnerabilità potrebbe portare a gravi conseguenze per la sicurezza dei dati gestiti attraverso i NAS vulnerabili.

Rischi associati alla vulnerabilità CVE-2024-10914

I rischi associati alla vulnerabilità CVE-2024-10914 sono di notevole gravità e richiedono attenzione immediata da parte degli utenti. L’abilità di un attaccante non autenticato di eseguire comandi shell arbitrari comporta un potenziale accesso a dati sensibili, compromettendo gravemente la riservatezza delle informazioni. L’analisi condotta da Netsecfish ha messo in luce la vastità del problema, rivelando che più di 61.000 dispositivi vulnerabili sono collegati a 41.097 indirizzi IP unici. Questo scenario illustra non solo la diffusione della vulnerabilità, ma anche l’elevato rischio per le piccole e medie imprese che si affidano a questi sistemi di archiviazione. La possibilità di attacchi informatici sfruttando la falla potrebbe portare a gravissimi danni operativi e finanziari, rendendo cruciale la necessità di una reazione tempestiva e appropriata da parte degli utenti interessati.

Posizione di D-Link sulla correzione della vulnerabilità

D-Link ha confermato la sua posizione riguardo alla vulnerabilità CVE-2024-10914, annunciando che non verrà emesso alcun aggiornamento per risolvere questa falla critica. Questa decisione deriva dal fatto che i dispositivi interessati sono ormai fuori produzione e non ricevono più supporto tecnico. La società ha comunicato che, data la fine del ciclo di vita di questi modelli, non è praticabile fornire patch di sicurezza. In un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza informatica, D-Link ha suggerito agli utenti di ritirare i dispositivi vulnerabili o, se non fosse possibile, di isolarli dalla rete pubblica e adottare misure di controllo degli accessi più rigorose per cercare di mitigare i rischi associati a questa vulnerabilità.

Misure consigliate per gli utenti colpiti

D-Link ha fornito indicazioni chiare agli utenti dei dispositivi vulnerabili per affrontare il rischio rappresentato dalla falla critica CVE-2024-10914. La raccomandazione primordiale è di ritirare i dispositivi colpiti, riconoscendo la necessità di abbandonare apparecchiature obsolete che non ricevono più supporto. In caso di impossibilità a ritirarli, D-Link suggerisce di isolarli completamente dalla rete pubblica, minimizzando le opportunità per un potenziale attacco esterno.

Inoltre, è fondamentale implementare misure di accesso harder, come l’uso di firewall o sistemi di protezione che limitino l’accesso ai dispositivi vulnerabili, impedendo il passaggio di traffic proveniente da fonti non affidabili. Gli utenti dovrebbero anche effettuare un’analisi approfondita della loro infrastruttura di rete per identificare eventuali ulteriori vulnerabilità e prendere misure preventive adeguate. La revisione delle policy di sicurezza interne, così come l’aggiornamento degli strumenti di protezione dei dati, è cruciale per mitigare i potenziali danni derivanti da un eventuale sfruttamento della vulnerabilità. Queste raccomandazioni dovrebbero essere seguite scrupolosamente per garantire la sicurezza dei dati aziendali e la continuità operativa.

 


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