Venture client: il modello A2A per collaborare con le startup
Il modello di venture client, introdotto da A2A nel 2020, rappresenta un passo significativo nell’adozione di strategie di innovazione aperta. Quest’approccio non si limita a una semplice collaborazione, ma cerca di superare le barriere culturalmente e strutturalmente presenti tra grandi aziende e startup. Luca Volterrani, Innovation Ecosystem Lead del Gruppo A2A, sottolinea come il fast track avviato sin dall’inizio sia stato cruciale, ma ha anche messo in evidenza l’esigenza di rivedere le procedure tradizionali. Questo viaggio verso l’innovazione richiede un impegno collettivo e sinergico tra tutte le funzioni aziendali, dal procurement al finance, fino al comparto legale.
La chiave del successo risiede nell’endorsement convinto dei vertici aziendali,un supporto essenziale come afferma Patrick Oungre, Head of Innovation di A2A. L’integrazione delle diverse competenze all’interno dell’azienda ha portato alla creazione di procedure innovative condivise, permettendo così un avanzamento rapido e efficiente. Il team di Innovazione si è lanciato in questa iniziativa con grande determinazione, facilitando i processi interni per consentire un’analisi più veloce e produttiva delle proposte provenienti dalle startup. Nel giro di circa tre mesi, sono state apportate modifiche sostanziali ai processi, rendendo A2A un pioniere in questo campo.
Tra i diversi ostacoli da affrontare, la qualificazione delle startup emerge come un aspetto fondamentale. A2A ha stabilito criteri specifici per definire cos’è una startup, rendendo il processo di selezione più trasparente e oggettivo. Le linee guida stabilite includono requisiti come un’età inferiore ai dieci anni, un numero massimo di 150 dipendenti e un fatturato inferiore ai dieci milioni di euro. Tuttavia, la società ha aperto la possibilità di considerare anche PMI che, pur non rientrando nella definizione tradizionale, possono offrire soluzioni innovative.
Inoltre, la responsabilità di approvazione degli acquisti è stata assegnata all’Head of Innovation, consentendo una rapida conclusione delle trattative. Questo approccio ha fatto sì che A2A sia stata in grado di firmare contratti di prova in tempi notevolmente ridotti, senza compromettere la qualità delle relazioni costruite con le startup. L’implementazione dello strumento di firma digitale ha ulteriormente facilitato i processi, sorprendendo positivamente quando si comunica all’estero la velocità con cui certe pratiche possono essere chiuse.
Opportunità e sfide del venture client
Nel panorama attuale in cui l’innovazione è un fattore cruciale per la competitività delle aziende, il modello di venture client offre opportunità significative, ma porta con sé anche delle sfide da affrontare. A2A, attraverso la sua esperienza, ha evidenziato come le dinamiche di collaborazione tra grandi realtà corporative e startup possono rivelarsi complesse, richiedendo un approccio strategico e mirato per massimizzare i benefici e ridurre le criticità.
Un aspetto fondamentale da considerare sono le opportunità di innovazione che le startup possono apportare. Queste piccole imprese, grazie alla loro agilità e capacità di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato, sono in grado di fornire soluzioni all’avanguardia in termini di tecnologia, modelli di business e servizi. Questo è particolarmente rilevante nel contesto di A2A, dove l’integrazione di nuove soluzioni tecnologiche può tradursi in maggiore efficienza operativa e in un miglioramento dell’esperienza cliente.
Tuttavia, nonostante queste evidenti opportunità, esistono delle sfide intrinseche nel processo di venture client. Uno dei principali ostacoli è senz’altro il gap culturale tra le startups e le corporazioni. Le startup operano in un contesto caratterizzato da flessibilità e velocità, mentre le grandi aziende si trovano a dover rispettare vincoli normativi, procedure consolidate e standard di compliance. Questa dissonanza può generare frustrazioni e impedire la concretizzazione di relazioni commerciali proficue.
A2A ha affrontato questa sfida sviluppando strategie per facilitare l’incontro tra questi due mondi. L’azienda ha lavorato per semplificare le procedure interne, rendendo il processo di approvazione e collaborazione più snello e agile. “Coinvolgere gli stakeholder fin dal principio è stato cruciale”, osserva Volterrani, evidenziando la necessità di allineare le aspettative e le procedure tra diverse funzioni aziendali. Questo approccio ha permesso di costruire un framework comune che facilita la cooperazione e l’innovazione continua.
Sebbene il venture client possa offrire opportunità uniche per sperimentare e implementare nuove soluzioni, le sfide sono sempre presenti. Adattare la cultura aziendale alle necessità di rapidità e flessibilità delle startup è fondamentale per il successo di questa sinergia. A2A rappresenta un esempio concreto di come queste sfide possano essere affrontate con determinazione e strategia, creando un ambiente che valorizzi le innovazioni delle giovani imprese e permetta di integrare soluzioni efficaci nel contesto di una grande azienda.
Strategie per una relazione efficace con le startup
Per sviluppare una relazione proficua con le startup, A2A ha implementato strategie mirate che si concentrano non solo sull’accelerazione dei processi, ma anche sulla cultuazione di una collaborazione duratura e genuina. L’essenza di queste strategie risiede nella comprensione delle esigenze reciproche e nella creazione di un contesto favorevole alla cooperazione. Si parte innanzitutto dalla necessità di qualificare in modo rigoroso le startup, stabilendo parametri chiari e condivisi che delineano cosa significhi, nel contesto di A2A, essere una startup. La definizione di criteri oggettivi—come il limite di dieci anni di attività e un fatturato annuale che non superi i dieci milioni di euro—rappresenta la base su cui costruire la fiducia tra le parti.
Un ulteriore passo fondamentale è stato quello di garantire una comunicazione aperta fin dall’inizio. La creazione di un ambiente dove gli stakeholder interni sono coinvolti nella progettazione delle relazioni è stata cruciale. Da un lato, questo significa apportare competenze diverse al tavolo di lavoro—dalla direzione finanziaria all’organizzazione e dal procurement all’area legale—dall’altro, implica anche che ogni parte è chiamata a svolgere un ruolo attivo nel processo innovativo. Questo approccio collaborativo ha facilitato l’emergere di soluzioni rapide e contestualizzate che rispondono in tempo reale alle sfide presentate dalle startup.
Il timore che un’azienda grande possa soffocare la creatività delle startup è un pensiero comune, ma A2A ha nuovamente dimostrato come sia possibile evitare questa trappola attraverso pratiche adeguate. La responsabilità di approvazione degli acquisti, focalizzata nell’Head of Innovation, ha segnato un cambio di passo grazie a una sensibile accelerazione nei tempi di chiusura dei contratti—passando da sei mesi a una risoluzione in settimana. Tale agilità non è solo un vantaggio competitivo, ma una dimostrazione di fiducia nei confronti delle startup, che non devono più temere lungaggini burocratiche.
Uno degli aspetti che spesso rappresenta una fonte di frustrazione per le startup è la questione dei pagamenti. Tradizionalmente le aziende possono impiegare 60 giorni o più per onorare i propri debiti. A2A ha adottato misure innovative per contrastare questo trend, introducendo pagamenti anticipati che consistono in un acconto del 50% al momento della firma del contratto. Questa strategia ha permesso di mitigare la pressione finanziaria per le startup, garantendo loro la liquidità necessaria per continuare a innovare.
Infine, è fondamentale sottolineare che il processo non finisce con la firma di un contratto. A2A ha creato una relazione di fiducia, monitorando continuamente i risultati delle collaborazioni e offrendo feedback costruttivi. Il supporto post-vendita e la disponibilità a rivedere e modificare le strategie in corso d’opera rappresentano il vero valore aggiunto che A2A può offrire alle startup. In tal modo, l’azienda non solo promuove l’innovazione, ma si assicura anche che le soluzioni emergenti possano integrarsi armoniosamente all’interno di una struttura complessa, generando valore per entrambe le parti.
Evoluzione e futuro del venture client in A2A
Il modello di venture client avviato da A2A ha già dimostrato la sua efficacia, ma l’azienda riconosce che l’innovazione è un processo dinamico che richiede un costante aggiornamento e miglioramento. L’esperienza accumulata negli ultimi anni ha portato a riflessioni profonde su come affinare ulteriormente le pratiche esistenti e prepararsi alle sfide future. Patrick Oungre, Head of Innovation, chiarisce che il successo del modello attuale sta nella capacità di integrare feedback e best practices, studiando anche scenari internazionali per ispirare nuove strategie.
Il framework iniziale ha dimostrato di essere un utile strumento per facilitare collaborazioni rapide e risultati efficaci. Tuttavia, la necessità di implementare un “startup kit 2.0” è diventata evidente. Questo nuovo approccio dovrà affrontare aree di mercato in cui operano vincoli normativi e procedure più complesse, come quelle che riguardano le pubbliche amministrazioni e i settori regolati. L’intenzione è quella di creare soluzioni adattabili, in grado di mantenere un elevato livello di velocità e flessibilità, anche in contesti dove le leggi e le politiche possono ostacolare il percorso innovativo.
Ciò comporterà un coinvolgimento ancora maggiore delle funzioni legali e del procurement. L’obiettivo è trovare modalità innovative per testare e validare partnership senza compromettere le normative vigenti. “Dobbiamo esplorare formule adeguate che possano supportarci nel mantenere l’altezza dei tempi di esecuzione senza trascurare le responsabilità legate alle regole del settore,” afferma Oungre. Questa riflessione suggerisce un approccio proattivo all’innovazione, dove la compliance non diventa un freno, ma un elemento integrato nel processo di sperimentazione.
Guardando al futuro, A2A si propone di cimentarsi in ulteriori collaborazioni con startup che operano su tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e la sostenibilità. La trasformazione digitale e la transizione energetica stanno ridefinendo il panorama competitivo, e le piccole imprese possono offrire soluzioni innovative che le grandi aziende tradizionali potrebbero non sviluppare internamente.
In questo contesto, la coniugazione tra la stabilità delle corporate e la propensione all’innovazione delle startup rappresenta un vantaggio competitivo. Le interazioni muscolose e la costruzione di una rete di collaborazione robusta sono essenziali per stimolare l’ecosistema dell’innovazione.
A2A ha dimostrato che il venture client non è solo un metodo per acquisire innovazione, ma anche un modo per costruire un futuro condiviso, dove l’innovazione diventa un caposaldo non solo del business ma dell’intero sistema economico. Con l’evoluzione delle pratiche esistenti e l’introduzione di nuove strategie, A2A punta a consolidare il proprio ruolo di leader nell’integrazione tra corporate e startup, facendo della collaborazione la chiave per un’innovazione sostenibile e duratura.