Venture capital: investimenti da 524 milioni nel trimestre grazie ai mega deal
Venture capital in Italia: numeri e tendenze
Il venture capital italiano continua a mostrare segnali di forza, recuperando posizioni rispetto ai competitor europei. Secondo l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, condotto da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, nel terzo trimestre del 2024 si sono registrati investimenti per un totale di 524 milioni di euro, distribuiti su 70 round d’investimento, di cui 13 Serie A e 6 Serie B. Inoltre, il periodo ha visto l’uscita di 11 investitori. Questo segnale di vitalità del settore evidenzia un importante balzo in avanti rispetto al trimestre precedente, dove gli investimenti ammontavano a 226 milioni di euro, raddoppiando così il volume investito. Una delle operazioni più significative di questo trimestre è stata quella di NewCleo, con un investimento di 135 milioni di euro, rappresentando il round più sostanzioso, mentre il settore Smart City si distingue per il numero di operazioni e per l’ammontare complessivo ricevuto.
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Fabio Mondini de Focatiis, partner fondatore di Growth Capital, ha enfatizzato che “il Q3-24 in Italia è stato il miglior trimestre degli ultimi due anni, e il migliore in assoluto se si escludono i mega round”. Questo trend positivo evidenzia come, sebbene il mercato sia ancora influenzato dai mega deal, il divario con gli altri paesi europei stia progressivamente diminuendo. I dati mostrano anche che, nei primi nove mesi del 2024, sono stati conclusi 247 round d’investimento, complessivamente si attestano a un monte investito di 1,195 miliardi. In questo periodo, il settore software ha registrato il maggior numero di round, mentre Smart City ha visto il maggior capitale raccolto.
Questa crescita si riflette non solo nel numero totale di investimenti, ma anche nella varietà dei settori coinvolti, suggerendo un ecosistema in espansione e una crescente fiducia da parte degli investitori. Tuttavia, la necessità di attrarre un numero maggiore di investitori e di riformare le normative che governano il settore resta fondamentale per sostenere e accelerare ulteriormente questo slancio di crescita. Pertanto, l’analisi delle tendenze attuali nel venture capital italiano mostra un panorama promettente, ma con importanti opportunità di miglioramento che potrebbero rendere il mercato ancora più competitivo a livello europeo.
Crescita degli investimenti nel terzo trimestre
Nel terzo trimestre del 2024, l’ecosistema del venture capital italiano ha mostrato una crescita senza precedenti, con un ammontare di investimenti che ha raggiunto i 524 milioni di euro. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto al secondo trimestre, dove gli investimenti si erano attestati a 226 milioni di euro. La stabilità dei round d’investimento, con 70 operazioni concluse, di cui 13 di Serie A e 6 di Serie B, testimonia non solo una tenuta del settore, ma anche un’accelerazione verso una fase di espansione. Lo stimolo principale è stato rappresentato dall’importante round di NewCleo, il quale ha attratto 135 milioni di euro, segnando un evidente indirizzo verso operazioni di grande valore.
Un altro aspetto rilevante è la crescita del numero di exit, che nel corso del trimestre ha visto ben 11 operazioni, tutte attraverso fusioni e acquisizioni (M&A). Questo non solo dimostra una ripresa di fiducia nel mercato, ma evidenzia anche il potenziale di attrazione di capitali esterni, segno di un ecosistema che si sta rafforzando. Come ha dichiarato Fabio Mondini de Focatiis di Growth Capital, il terzo trimestre rappresenta un punto di svolta, il miglior risultato dal settore negli ultimi due anni, senza contare i mega round. La crescita complessiva è emblematica di un contesto in evoluzione, sul quale gravano le attese di riforma normativa per stimolare ulteriormente gli investimenti e favorire una maggiore partecipazione di investitori.
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Il comparto delle Smart City ha giocato un ruolo cruciale non solo per il numero di round effettuati, ma anche per l’alto capitale attratto. Questa è una conferma della tendenza globale verso l’innovazione nelle città intelligenti, presentando opportunità significative per i fondi di venture capital. La varietà di settori coinvolti negli investimenti di questo trimestre suggerisce anche un ecosistema in maturazione, capace di attrarre capitale da diverse aree, ognuna delle quali presenta potenzialità uniche.
I dati del terzo trimestre non solo delineano un quadro di crescita per il venture capital in Italia, ma pongono anche le basi per un futuro incerto ma promettente. Le sfide rimangono, in particolare la necessità di riformare le normative nel campo degli investimenti per facilitare l’ingresso di nuovi capitali e rendere l’ecosistema più attrattivo e competitivo nel contesto europeo.
Settori principali e tipologie di round
Nel corso del terzo trimestre del 2024, il panorama degli investimenti di venture capital in Italia ha messo in luce una diversificazione significativa tra i settori selezionati, con particolare enfasi sulle dynamic trends emergenti. Il settore delle Smart City ha assunto una posizione di leadership, attirando investimenti per un totale di 207 milioni di euro. Questo dato non solo rappresenta il massimo ammontare investito in un singolo settore, ma evidenzia anche l’incremento dell’interesse verso progetti innovativi che intendono risolvere sfide urbane attraverso soluzioni tecnologiche avanzate.
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Ad accompagnare il trend positivo delle Smart City, troviamo i settori delle Life Sciences e del Deep Tech, che hanno raccolto rispettivamente 69 e 66 milioni di euro. Questi ambiti, spesso interconnessi, sottolineano l’importanza crescente delle tecnologie innovative nel migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale. Il numero totale di round, che ha visto in primo piano il settore Software, ha contribuito a diversificare ulteriormente il flusso di investimenti. In particolare, il Software ha continuato a rimanere il settore con il più alto numero di round, offrendo ben 12 operazioni valide, seguito da Fintech con 8 round registrati.
Il trimestre ha visto la predominanza dei round Pre-seed e Seed, che insieme hanno rappresentato il 63% del totale. Tuttavia, si registra una contrazione rispetto al primo semestre dell’anno, dove questa tipologia di round costituiva il 71%. Ciò potrebbe indicare un’evoluzione verso operazioni di maggior valore man mano che gli investimenti tardivi guadagnano terreno, evidenziando anche un aumento significativo nella partecipazione di investitori più maturi e di successo.
Per quanto concerne la performance dei round, il 45% delle raccolte è derivato da operazioni di Serie B e superiori, segnale che si sta assistendo a un consolidamento delle start-up più solide nel mercato. Le operazioni più significative del trimestre, inclusi i top deal come quello di NewCleo da 135 milioni di euro, hanno evidenziato una spinta verso round di grande dimensione, sottolineando come l’ecosistema italiano sia disposto ad affrontare sfide più ampie e a raggiungere obiettivi ambiziosi.
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Nel complesso, la varietà di settori e la diversificazione delle tipologie di round d’investimento riflettono un ecosistema in evoluzione, pronto ad affrontare le sfide del futuro e a sfruttare le opportunità di crescita. Le iniziative di capitale di rischio in Italia continuano a dimostrare come l’innovazione possa prosperare in un contesto di continua trasformazione, promuovendo ulteriormente la ricerca e lo sviluppo all’interno delle aree più promettenti dell’economia moderna.
Confronto con il panorama europeo
Negli ultimi anni, il venture capital europeo ha mostrato stabilità, sebbene con segni di contrazione rispetto a periodi precedenti. Nel 2024, sono stati raccolti circa 44 miliardi di euro attraverso 7.926 round di finanziamento. Tuttavia, rispetto all’inizio dell’anno, si osserva una diminuzione del 7% nel numero di round e del 4% nell’ammontare totale investito nel primo trimestre. Questo scenario di stagnazione nel panorama VC europeo sembra contrapporsi alla vivace crescita del mercato italiano, evidenziando una tendenza differente. In Italia, il dato relativo ai primi nove mesi del 2024 è già superiore al totale degli investimenti dell’intero 2023, con 1,195 miliardi di euro raccolti in 247 round, di cui un terzo attribuibile a tre mega round significativi.
Nel primo semestre del 2024, gli investimenti in venture capital in Europa, con un totale di 11 miliardi di euro in 1.756 round, hanno mantenuto una stabilità, riflettendo le performance degli ultimi 18 mesi. Questo contrasto con l’andamento italiano, che ha superato il totale dell’anno precedente già con il terzo trimestre, è un segnale chiaro di come l’ecosistema italiano stia recuperando terreno. Gli investimenti nel VC italiano mostrano una maggiore resilienza e una capacità di attrarre capitali anche in un contesto europeo che fatica a mantenere un flusso costante di investimenti.
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Dal punto di vista dei settori, l’Italia non è da meno rispetto ai suoi concorrenti europei. Il Q3 ha visto Smart City, Life Sciences e Software dominare il panorama degli investimenti italiani, con la prima che ha attratto il capitale maggiore, similmente a quanto osservato in altre nazioni. Questa distribuzione degli investimenti riflette un’attenzione crescente alle tecnologie innovative nei settori strategici per il futuro, facilitando un ambiente di investimento che si pone in linea con le migliori pratiche internazionali.
Fabio Mondini de Focatiis, nel commentare le attuali dinamiche, ha indicato che, sebbene il mercato italiano sia ancora influenzato dai mega round, la tendenza positiva e i numeri incoraggianti suggeriscono che il gap rispetto agli altri paesi europei stia diminuendo. Ciò è indicativo di un ecosistema in evoluzione, in cui le sfide normative rimangono un tema cruciale per completare il trend di crescita, facilitando un’attrazione di investimenti più ampia e diversificata.
È essenziale, quindi, che le politiche e le regolamentazioni che governano il venture capital in Italia siano adattate per promuovere un clima favorevole agli investitori. Confrontando i bilanci tra Italia ed Europa, emerge chiaramente come il contesto storico e strutturale italiano stia diventando più competitivo, aprendosi a nuove possibilità e lasciando intravedere un futuro promettente per il capitale di rischio e l’innovazione imprenditoriale.
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Previsioni per il futuro e necessità di riforme
Il 2024 si presenta come un anno potenzialmente decisivo per il venture capital in Italia, con le proiezioni che indicano una crescita robusta degli investimenti. Fabio Mondini de Focatiis ha anticipato un ammontare complessivo di investimenti che potrebbe oscillare tra 1.4 e 1.7 miliardi di euro, mantenendo un numero di round in linea con le performance del 2023. Questa stima è sostenuta dalla crescente fiducia nel mercato e dall’incremento di round di investmento nelle fasi tardive, compresi tre mega round significativi che hanno contribuito in modo sostanziale al monte investito complessivo.
Tuttavia, per realizzare pienamente il potenziale di crescita del venture capital italiano, è imperativo affrontare diverse sfide strutturali. Uno degli aspetti più critici riguarda la necessità di modernizzare le normative che regolano gli investimenti. Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance, ha sottolineato che è necessario attirare una platea più ampia di investitori, affinché il settore superi le attuali restrizioni che possono frenarne la crescita. Ciò richiede una riforma delle normative contenute nel Ddl Concorrenza, le quali necessitano di essere allineate con le esigenze dell’ecosistema dell’innovazione italiana.
In questo contesto, la riduzione del divario tra l’Italia e gli altri paesi europei diventa non solo un obiettivo, ma un’esigenza. La capacità dell’ecosistema italiano di attrarre capitali esteri e stimolare operazioni di M&A è un chiaro indicatore della vitalità del mercato. Negli ultimi trimestri, si è registrato un aumento delle exit puramente attraverso fusioni e acquisizioni, segnale che le imprese del nostro paese stanno guadagnando visibilità e valore agli occhi degli investitori e dei capitali internazionali.
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Per garantire la continuità di questa crescita, è fondamentale che il governo e le istituzioni competenti implementino misure che offrano non solo incentivi fiscali, ma anche un quadro normativo chiaro e prevedibile. Investimenti significativi nella formazione e nello sviluppo delle competenze imprenditoriali giocheranno un ruolo cruciale nel sostenere la crescita di start-up e scale-up, alimentando un ciclo virtuoso di innovazione e investimento. La modernizzazione delle leggi sul venture capital e l’introduzione di regolamenti favorevoli potrebbero fungere da volano, attirare maggior capitale e facilitare la scalabilità delle start-up italiane.
Alla luce di queste considerazioni, il futuro del venture capital in Italia sembra promettente, ma richiede un impegno collettivo da parte di investitori, imprenditori e legislatori per superare gli ostacoli attuali e capitalizzare sul potenziale di crescita del mercato. Con i numeri attuali e le proiezioni positive, il paese è sulla buona strada per diventare un attore chiave nel panorama europeo, a condizione che vengano attuate le giuste riforme e strategie di supporto. L’attenzione deve ora spostarsi su come rendere questo slancio sostenibile nel lungo periodo, garantendo che il venture capital in Italia continui a prosperare e a contribuire alla crescita dell’innovazione e della tecnologia.
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