Condividere partite di calcio gratis di Mediaset Premium è un reato penale: bloccati i siti di streaming illegale

In principio erano le smart card della televisione a pagamento taroccata. Adesso la trasmissione “taroccata” di contenuti a pagamento passa dal web, attraverso i siti di streaming illegale. L’ultima emittente a farne le spese in Italia è stata Mediaset Premium.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Il Tribunale di Milano è riuscito a bloccare i domini italiani di dieci siti che mandavano online le partite di serie A, in piena violazione delle leggi sul diritto d’autore.
Mediaset Premium porta a casa, quindi, una vittoria della quale l’intero comparto pay tv (compreso l’acerrimo nemico pay tv Sky) potrebbe beneficiare in futuro, grazie a una particolare strategia attuata dai giudici.
Ci si chiederà, infatti, se la trasmissione di un match calcistico possa essere soggetto a tali norme, alla pari di un film o di un programma televisivo.
Secondo il gip Andrea Ghinetti sì: “Malgrado le partite di calcio non siano da considerarsi ‘opera intellettuale’ – scrive il gip nel decreto – le videoriprese di tali eventi (…), allorquando si caratterizzano per uno specifico apporto di tipo tecnico e creativo, possono rientrare tra le opere tutelate”, si legge nella richiesta di sequestro preventivo dei portali hacker.
Tradotto dal gergo giudiziario, emerge una via innovativa per contrastare il fenomeno della pirateria televisiva online. Le partite sono protette da copyright, nell’argomentazione dei giudici, perché la loro messa in onda implica un lavoro tecnico ed editoriale – dalle riprese, alla telecronaca e ai commenti giornalistici – che conferisce valore aggiunto al semplice scontro delle due squadre in campo.
Su mandato del pm Tiziana Siciliano, la polizia postale ha bloccato i portali webcaston.com, freedocast.com, veemi.com, limev.com, mips.tv, hqeast.tv, dinozap.tv, hdeaster.net, ilive.to e LiveScoreHunter.tv. Il provvedimento è stato notificato ai principali provider italiani che consentivano l’accesso ai siti incriminati.
Critico Fulvio Sarzana, legale dell’Associazione italiana provider: “Gli incontri sportivi non possono essere considerati quali creazioni intellettuali qualificabili come opere ai sensi della direttiva sul diritto d’autore”.
Non solo, secondo Sarzana, si sarebbe creato un precedente che mette a rischio la libertà sul web, ma l’intervento dei giudici mancherebbe anche di efficacia, perché gli hacker operano spesso all’estero e “modificano frequentemente indirizzi e denominazioni”.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Attendiamo naturalmente i vostri commenti in merito alla giustezza o meno del provvedimento penale.
Sicuramente questa sentenza si inserisce in un argomento di cui si discute ormai da anni, quello della tutela del diritto di autore in un mondo ormai vastissimo e articolato come il web. È evidente che i criteri che si applicavano fino a pochi anni fa non sono più validi, alla luce anche dell’impossibilità concreta di difendere concretamente gli autori da eventuali violazioni.
Bisognerà quindi ripensare l’intero sistema del copyright a partire dalle sue basi e mettendo in conto che non sarà possibile non permettere la libera diffusione dei contenuti. Proprio gli autori, siano essi musicisti, scrittori, registi e così via, dovranno prevedere forme innovative per la diffusione delle loro opere, stabilendo loro stessi le modalità di condivisione delle stesse.
Questo discorso è ancora più attuale alle luce di nuove tecnologie come l’ebook: la diffusione di copie virtuali, infatti, stimolerà sempre di più la condivisione, ma anche comportamenti illeciti che andranno opportunamente censurati senza però intaccare la libertà tipica del web.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.